Valencia: battito mediterraneo

Valencia, natura, arte e architettura, viverla, è riscoprire il mondo dei sensi, e quando lo sguardo si eleva sopra il verde delle palme e degli uliveti scopre l’azzurro del cielo che in fondo si sposa con il mare.
di Antonella Iozzo

Valencia: battito mediterraneoValencia, emozioni ispirate dal passato riflesse dal presente. Affascinante città, la terza  della Spagna con i suoi 800 mila abitanti, circa, equidistante da Madrid e da Barcellona  che distano entrambe 350 km. Sospesa tra storia e architettura si fondono e si integrano perfettamente suscitando una festa per gli occhi che catturano la naturale eleganza di monumenti costruiti nei suoi di 2.000 anni di storia nonché il fascino eclettico di una sere di meravigliosi edifici pubblici progettati da architetti come Norman Foster, David Chipperfield e il valenciano Santiago Calatrava che hanno completamente rinnovato il quartier portuale in occasione della Coppa America del 2007. Una Valencia moderna che tra le sue forme futuristiche ospita avvenimenti sportivi di livello internazionale come l’annuale Gran Premio di Formula 1.

Modernità sulle radici della storia. Valencia, città di mare fondata dai romani, ha intrecciato da sempre variegate culture che hanno lasciato tracce indelebili nel suo carattere, dai romani ai visigoti che conquistarono Valencia nel V secolo, ai Mori grazie ai quali si sviluppò il commercio delle olive, del riso, della carta, della seta, della ceramica e di altri materiali preziosi. Di questo periodo rimangono ben conservati splendidi monumenti cittadini come le antiche mura, Portal de Valldigna, il bagno pubblico Baños del Almirante, la Cattedrale e la torre di Valencia e il El Miguelete.

fountainplazavirgenGuerre, sconfitte e conquista, un percorso travagliato che intaccarono, modificarono, plasmarono Valencia la cui forza ed entità è sempre rinata con orgoglio. Da Rodrigo Díaz de Vivar  conosciuto come El Cid Campeador, che conquistò Valencia nel 1094, a Giacomo I di Aragona che fondò nel 1238 il Regno di Valencia, una giornata importante ancora oggi rappresentata e celebrata nella storica manifestazione culturale della parata dei Mori e dei Cristiani.

Dal 1898 la storia di Valencia è la storia della Spagna intera, tra Guerra Civile, dittatura di Franco e rinascita sociale, economica e culturale all’interno della Unione Europea. Una rinascita che avanza nel battito mediterraneo

virgenValencia fu fondata lungo la riva del fiume Turia che da sempre ha irrigato i suoi campi Nel 1958 fu deciso, da parte del governo di Spagna e dal comune di Valencia, a seguito di un’inondazione che l’anno precedente causò la morte di un centinaio di persone, che il fiume Turia non poteva continuare a passare vicino al centro della città e si optò di deviare il suo corso del fiume. Il Ministero dei Lavori Pubblici spagnolo propose di trasformare il vecchio letto del fiume in un’autostrada, come prolungazione dell’autostrada Madrid-Valencia il progetto, però suscitò molte proteste da parte dei cittadini tanto da costringere lo Stato a cambiare direzione e si decise di trasformare il letto del fiume in un favoloso giardino, grandissima attrazione non solo per i turisti, ma anche per gli abitanti della città.

Valencia: battito mediterraneoViverlo, inoltrandoci con rilassanti passeggiate, è riscoprire il mondo dei sensi, e quando lo sguardo si eleva sopra il verde delle palme e degli uliveti scopre l’azzurro del cielo che in fondo si sposa con il mare. L’armonica bellezza della natura fa da cornice alle strutture sportive (calcio, rugby, tennis, softball e addirittura baseball e piscine), rendendolo uno spazio di relax e divertimento nel quale giochi d’acqua zampillano solarità. Un abbraccio intenso che ci avvolge immergendoci in una dimensione lontana dalla quotidiana frenesia cittadina.

Natura, arte e architettura con la Città delle arti e delle scienze” (Ciudad de las Artes y las Ciencias) che si staglia sul fondo, progettata dall’architetto valenciano Santiago Calatrava e Félix Candela. Complesso architettonico, che copre una superficie 350.000 metriquadri, progettato come zona di divulgazione culturale ed intellettuale, aperto al pubblico nel 1998 con l’inaugurazione dell’Hemisferic, al quale si sono aggiunti in seguito il Museo delle Scienze Principe Felipe, L’Umbracle, il Palazzo delle Arti, l’Oceanografico, il ponte “Assut de Or” e l’Agora.

Forme svettanti, avvolgenti, dinamiche, è la danza dell’architettura che compone partiture conturbanti con morbide curve, con linee sinuose tra pieni e vuoti, con contrasti materici, lasciando trasparire la tradizione mediterranea del mare e della luce attraverso un gioco di colori: l’azzurro dei grandi stagni d’acqua a cielo aperto e il bianco del cemento. Edifici che ridisegnano l’immagine della città e proiettano verso il domani storia, scienza ed essenza culturale.

vedutanotturna1Aperto tutto l’anno dal lunedì alla domenica, la Città delle Arti e delle Scienze di Valencia offre al pubblico un percorso didattico attraverso le meraviglie della scienza, le innovazioni tecnologiche la poetica della natura, della musica e dell’arte; un inno alla vita che attrae milioni di visitatori.

Un mosaico di emozioni si dilatano in noi mentre procediamo verso la Città delle Arti e delle Scienze. Il nostro occhio è catturato dall’effetto ritmico e dall’intensità delle costruzioni ad iniziare da Il palazzo delle arti – Reina Sofía, inaugurato l’8 ottobre 2005 da Regina Sofia e dal presidente della Generalità del momento Francisco Camps, è un maestoso edificio che ospita quattro sale per differenti spettacoli di opera, musica, ballo e teatro (sala principal, aula magistral, auditorio, teatro Martín y Soler), oltre che installazioni per insegnamento di attività relazionate con il campo artistico e culturale. Suggestive le terrazze all’aperto con passeggiate e vegetazione situate a differenti altezze possiede, alle quali si accede mediante ascensori panoramici e scale.

Tradizione innovativa con “El Ágora”, concepita come una grande piazza coperta e multifunzionale dove si organizzano numerosi eventi, amplia il complesso architettonico della Città delle Arti e delle Scienze, è situata tra il ponte “L’Assut de l’Or“, che si trova nelle vicinanze del Museo delle scienze, e l’Oceanografico. A riaccendere la nostra curiosità intellettuale e Il Museo dello Scienze “Principe Felipe” aperto il 13 novembre del 2000. Un museo interattivo, rivoluzionario che stimola la conoscenza, che ci invita a riflettere, a chiedere, a guardare il mondo nei suoi aspetti più nascosti o semplicemente sconosciuti, invitando il visitatore a partecipare entrando in scena per divenire protagonista delle conquiste scientifiche e tecnologiche. L’edificio è un gioiello architettonico la cui contemplazione avviene anche dall’interno .

Arte e natura una felice combinazione di elementi che ritroviamo nell’Umbracle situato nella parte sud della Città delle Arti e delle Scienze è nello stesso tempo parcheggio coperto, galleria d’arte con il “paseo de las esculturas” e il giardino botanico che possiede una vegetazione ricchissima, sia mediterranea sia tropicale. L’Umbracle si sviluppa parallelamente al Museo della Scienza, ma su un livello più alto, così da permettere al visitatore un’ottima vista panoramica.

vedutanotturna2

Assolutamente da non perdere la visita all’Oceanografico: 45.000 esemplari provenienti da tutti i punti del pianeta, un’estensione di 110.000 m2 ed un volume di quarantadue milioni di litri di acqua lo rendono il maggiore oceanografico dell’Europa ed il terzo del mondo dietro Osaka e San Diego (USA). È come avere l’oceano, il mediterraneo, l’antartico in una stanza enorme tutta per noi, pesci, coralli, meduse, pinguini, sembrano emergere dai flutti portando nella nostra anima il respiro del mare. L’enorme volume degli acquari, l’assenza di barriere visuali e le sue installazioni speciali, come tunnel o volte trasparenti, ci regalano sensazioni uniche con colpi d’occhio che suggellano la magia di un universo sommerso. C’è posto anche per gli uccelli tipici delle zone umide, come quelle che vivono nella Laguna di Valencia che abitano in un spettacolare voliera visibile da qualunque punto del parco.

Contemporaneità svettante con Il ponte “L’Assut de l’Or” inaugurato nel Dicembre 2008. “L’albero” principale del ponte, alto 125 metri, serve di sostegno ai 33 “cavi” che supportano il peso di tutta la struttura. Costruito in acciaio e cemento bianco, incrocia i giardini del Turia, lasciando ai lati il Museo delle scienze e l’Agora, per unire la circonvallazione nord e sud di Valencia attraverso la superstrada del Saler e la calle Menorca – Serreria.

La visita si conclude all’Hemisferic, un gigantesco occhio che si ricompone con lo specchiarsi nell’acqua. La monumentale palpebra, che si apre e si chiude, ha la funzione di entrata alla sala del planetario, il Teatro Omnimax. Tecnologia e ingegneria si completano a vicenda in uno straordinario progetto educativo, l’Hemisferic detiene, infatti, eccezionali mezzi audiovisivi che permettono di offrire una combinazione spettacolare di tecnologia appunto, conoscenza e divertimento, grazie ad una sala di proiezioni unica nella quale ci si può godere, in uno stesso ambiente e su uno stesso schermo gigante, tre spettacoli audiovisivi differenti.

ponte2

Valencia tra futuro e passato tra visioni contemporanee ed evocazioni storiche, percorsi paralleli che s’intersecano nel fascino discreto della sua bellezza. Il centro storico si compone di tre quartieri, il Barrio del Carmen, il Centro Historico Nord e il Centro Historico Sud. Verso il mare, invece, si espandono i quartieri di L’Eixample, Russafa e Cittadella delle Arti e delle Scienze, le spiagge e il porto e la Riserva naturale di Albufera

Nel primo quartiere troviamo il Palau de la Generalitat simbolo dell’indipendenza valenziana ospita il governo regionale della Comunità. Molto interessanti si rivelano sia la Salas Doradas, decorata con un bellissimo soffitto e pavimentazione tipica valenziana che gli affreschi della camera del Consiglio.
Nel Centro storico Nord presso la Plaza del Mercato troviamo “La Lonja”, sede originaria della Borsa della seta e del commercio cittadino, di una banca e di luogo d’incontro dei mercanti. Oggi ospita importanti eventi culturali. L’edificio è il più importante monumento antico della città e testimonia lo splendore raggiunto dalla città durante il XV secolo, ed è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’umanità. Visitarlo è come percorrere a ritroso le stanze della storia, un’esperienza che ci cammina dentro. in particolare quando sostiamo nella Sala de la Bolsa, grandissima e composta da tre navate di 24 colonne tortili, nella Sala de la Contration, luogo in cui avvenivano le contrattazioni mercantili, e da dove si raggiunge la Sala del Consultat del Mar, nota per il bel soffitto in legno scolpito arricchito con decorazioni dorate. La parte superiore dell’edificio, compresa la torre, è caratterizzata da una elaborata merlatura.

Di fronte ad esso nuovi dimensioni … del gusto con il Mercat Central situato in uno splendido stile Liberty-Art Nouveau, qui un tripudio di colori e sapori, tipici dell’atmosfera mediterranea stuzzicano il nostro palato. Nel centro storico di Valencia ci imbattiamo in una facciata rococò che rapisce la nostra attenzione ci troviamo dinanzi al Museo Nacional de Ceramica Gonzales Martì. L’edificio, infatti è uno strano misto di rococò e churrigueresco (stile architettonico spagnolo). Le splendide figure di Dos Aguas, che hanno dato il nome al palazzo sono state scolpite da Ignacio Vergara, nel XVIII secolo. L’interno ospita ceramiche preistoriche, greche e romane così come alcuni rari pezzi di Picasso.

PlazadeAyuntamiento

La storia è sempre dietro l’angolo e si lascia esplorare ad ogni passo. E con il passo successivo giungiamo fino alle Torres de Quart e Torres de Serrano due torri gemelle del XVI secolo, parte delle antiche mura della città e costruite su somiglianza alle torri del Castel dell’Ovo di Napoli. Lo stile architettonico è tardogotico e la funzione originaria era di tipo difensivo. Un’altra serie di torri, le Torres de Serrano, facevano anch’esse parte delle mura antiche, ma originarie di un secolo precedente, salendo fino alla cima della torre (132 gradini) si può ammirare il bel panorama sul centro storico.

La vitalità di Valencia è travolgente e si vive nelle sue piazze ad iniziare dalla piazza denominata “Reina” è una delle piazze più frequentate e affollate di Valencia. Nella piazza si affaccia la porta barocca della Cattedrale. Il nome della piazza a fine 800 era “Reina María de las Mercedes” in onore della sposa di Alfonso XII. Durante la repubblica cambio nome in “plaza de la Región Valenciana”, poi in “Plaza Zaragoza” e dal 1970 “Plaza de la Reina”. Non solo il nome ha cambiato nel tempo, ma anche la fisionomia, avendo ricevuto molte trasformazioni prima di arrivare allo stato attuale. In questa piazza si staglia imponente la Cattedrale costruita originariamente nel 1262, le sue tre porte d’entrata, hanno stili architettonici completamente differenti tra loro: la più antica è la “Puerta del Palaù” in stile romanico, la “Puerta de los Hierros” è in stile Barocco del XVIII secolo e la “Puerta de los Apostoles”, è in stile gotico. All’interno della struttura è ospitato un singolare calice, che la leggenda rivendica essere il “Santo Graal”, arrivato da Gerusalemme lungo il percorso che avrebbe dovuto consegnarlo al Monastero di San Juan de la Peña, l’antico complesso religioso incastonato ai piedi di una rocca nella regione di Aragona.

Altra piazza importante e a “Plaza de la Virgen”. È chiamata dai valenciani anche “Plaça de la Mare de Déu”. Si trova in pieno centro ed è qui che si trova l’entrata principale della Cattedrale la “Porta degli Apostoli”, circondano la piazza la “Casa Vestuario” e numerosi bar, “horchaterie”, ristorantini e gelaterie.

L’appuntamento settimanale in questa piazza è alle ore 12 di ogni giovedì dove, davanti alla porta degli apostoli della Cattedrale, si svolge il rito del “Tribunal de las Aguas” che giudica ed emette sentenze per contenziosi tra agricoltori in materia di sistema di irrigazione. Il rito, chiamato anche Vega de Valencia, è dal 2009 parte del Patrimonio Immateriale dell’UNESCO, tradizioni mantenute con orgoglio dai valenciani.
PlazatorosLa piazza più importante della città di Valencia è “Plaza del Ayuntamiento”. Lo spazio aperto della piazza è contraddistinto da una fontana a nord e da una zona aperta a sud. Nei suoi dintorni spiccano il Teatro Principale, la Posta ed il Banco di Valencia. In questa piazza vengono organizzati svariati eventi ed esposizioni, oltre che essere punto di ritrovo della gente o di manifestazioni e assemblee straordinarie. Il più famoso evento organizzato nella piazza sono le “mascletà” che si sparano durante la festa denominata “Las Fallas”, le cui celebrazioni si tengono durante la settimana che precede il 19 marzo, festa di San Jose, San Giuseppe. Per l’occasione si costruiscono fantocci in cartapesta, caricature di personaggi famosi (anche politici), che poi sfileranno per le strade delle città. La festa termina con un grande falò che brucia i fantocci illuminando il profilo della città di suggestivi colori di luce. A questa festività è stata dedicata un museo che conserva i fantocci più piccoli ed espressivi.

Merita di essere menzionata la Stazione del Nord opera dell’architetto Demetrio Ribes, un gioiello architettonico che accoglie i visitatori con splendidi mosaici, mentre infonde l’impronta di Valencia con la sua facciata. Vicino alla stazione si trova Plaza de Toros, l’autore s’ispirò per la sua progettazione all’anfiteatro romano di Nimes. Mattoni e archi ellittici, e l’immaginazione corre subito alla corrida, alla pulsione spagnola che viene ripresa in modo esaustivo dall’ interessante Museo Taurino al suo interno.

panoramica2Valenzia anima e cuore che si fondono nello slancio contemporaneo di architetture volte al future, e nel sublime respiro di un’entità storica capace di avvolgere con calore il centro storico e ogni visitatore disposto a lasciarsi trasportare dal suo entusiasmante carattere.

 

 

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (07/11/2012)

 

 

Bluarte è su https://www.facebook.com/bluarte.rivista e su Twitter: @Bluarte1