Welcome to Berlin. Viverla è un esperienza senza fine

Welcome to Berlin. Viverla è un esperienza, percepirla una crescita senza fine. Da dove iniziare un viaggio fra le dinamiche del tempo, nella spumeggiate Berlino? Ogni angolo, ogni via, ogni monumento o edificio è carico di tensione emotiva, è moderna evoluzione.

di Antonella Iozzo

Berlin – Welcome to Berlin. The city of freedom, come recita lo slogan del sito ufficiale del l’ufficio del turismo. Eclettica, vitale, multi sfaccettata, affascinante, elegante, dinamica, moderna. Sono le mille e una sfumature di una città che ti sorprende al primo sguardo. Nuance tra le quali dimorano pagine di storia, di un passato impossibile da dimenticare e di una bellezza artistico – culturale intensa e insieme struggente. Un patrimonio che il muro che ha diviso la città dal dopoguerra al 1989 ha gelosamente celato. Now la storia cammina insieme a noi incrociandosi con la musica elettronica, la moda, i designer, la nuova architettura.

Qui, memoria e riscatto, distruzione e rinascita, divisione e unione d’intenti da antitesi diventano sintesi di un armonico contrasto svettante il nuovo volto di Berlino.

Da dove iniziare un viaggio fra le dinamiche del tempo, nella spumeggiate Berlino? Ogni angolo, ogni via, ogni monumento o edificio è carico di tensione emotiva, è moderna evoluzione di un passato evolutivo che alle menti e alle sensibilità più acute non può sfuggire. Ma prima di esplorare la città non dimentichiamo la Berlin Card, ideale per scoprire la città, utilizzando i mezzi pubblici, e di usufruire di molteplici sconti sulle diverse attrazioni.

Proviamo ad iniziare dal Reichstag, la sede del parlamento tedesco. Storia, architettura e fascino sono le sue iperboli, fu, infatti, da una delle sue finestre che nel 1918 venne proclamata la nascita della Repubblica Tedesca.  Distrutto, quasi completamente da un incendio nel 1933, rinasce protagonista un anno dopo la caduta del Muro, quando al suo interno, il 2 ottobre 1990 si celebra la cerimonia ufficiale della Germania riunificata, ma è solo nel 1999 che diventa icona e simbolo, ospitando nuovamente le camere del Parlamento. Moderno sulla storia potrebbe essere questo il sunto architettonico del Parlamento con la cupola in vetro e acciaio progettata dall’architetto inglese Sir Norman Foster, simbolo di apertura dopo il periodo della divisione. Dalle sue vetrate è possibile ammirare il fermento della city.

Dal Reichstag alla Porta di Brandeburgo il passo è breve. Teatralità imponente, maestoso riflesso di antichità che trionfa nelle foto e nello sguardo di ogni visitatore. Nel 1788 Guglielmo II, appassionato di arte e mitologia greca, commissionò la costruzione di una delle 18 porte di accesso alla Città di Berlino, trovando ispirazione dalla porta d’ingresso all’Acropoli di Atene.  12 colonne alte 26 metri, sulle quali svetta una Quadriga che raffigura la Dea della Vittoria su un carro trainato da 4 cavalli, che per un breve periodo non troneggiarono sul loro famoso piedistallo.

Nel 1806, infatti, è stato bottino di guerra di Napoleone per poi ritornare a Berlino nel 1814. Distrutta durante la seconda guerra mondiale è stata rifusa nel 1953 per risplendere dinanzi ai nostri occhi più imperiosa che mai.

Sotto i tigli, Unter den Linden, sogno o son desto!
Il nostro itinerario prosegue lungo il viale “sotto i tigli”, ovvero Unter den Linden, il boulevard più famoso di Berlino. Promanade di circa un chilometro e mezzo ed una larghezza di 60 metri.
Meravigliosa linea retta con al centro quattro file di tigli, contornati da larghi marciapiedi sui quali troviamo numerose boutique e negozi di lusso. I tigli sono un omaggio al duca Federico Guglielmo durante il suo regno, verso la metà del 1600. Un secolo dopo, il re Federico II decise di ingrandire il viale aggiungendo una serie di edifici, tra cui la Biblioteca Nazionale, tra i più belli edifici neobarocchi di Berlino coronato da un elegante cortile con fontana. Il viale ci conduce fino all’Isola dei Musei, dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco. Una vera isola, al centro del fiume, con ben 5 musei. L’Altes Museum, il primo dei cinque ad essere costruito, tra il 1823 e il 1830.  La storia antica ha trovato il suo palcoscenico ideale dalle collezioni di opere e oggetti del mondo dell’Antica Grecia, agli oggetti di vita quotidiana degli Etruschi, fino alle testimonianze della Roma antica e imperiale. Antichità classica che prosegue al Neues Museum, da citare il busto in pietra di Nefertiti, risalente al 1340 a.C., e la Collezione dei Papiri.
Pittura e scultura tedesca del XIX secolo sono i protagonisti ,insieme ad una collezione di opere dell’Impressionismo francese e tedesco, dell’Alte Nationalgalerie . Il Bode Museum, custodisce invece una preziosa collezione di monete con circa 500.000 pezzi. Terminiamo con il Pergamon Museum, che prende il nome dall’opera più importante che risiede nel suo regno, l’altare di Pergamo, risalente al II secolo a.C., al quale si affiancano bene inestimabili, la Porta di Babilonia, costruita per volere del sovrano Nabucosondor e consacrata alla dea Ishta.

Fascinazione architettonica altamente seduttiva
A due passi dall’Isola dei Musei troviamo il Duomo di Berlino. L’aspetto attuale risale al 1904, ed è stato l’imperatore Guglielmo II, nel 1894 ad ordinare la demolizione della precedente cattedrale, per dare vita ad una costruzione sontuosa ed austera capace di riflette appieno la grandezza della religione luterana e la potenza della dinastia reale.

Stile barocco e rinascimento italiano sono le linee guide della sua magnificenza, coronata da una enorme cupola in rame decorata con dipinti che raffigurano eventi del Nuovo Testamento e del periodo della Riforma. Un tripudio nella soluzione di continuità musicale che prende vita dal maestoso Organo Sauer di 7000 canne.

Fascinazione architettonica altamente seduttiva con la Gendarmenmarkt, letteralmente, mercato dei gendarmi.  Una delle piazze più grandi della città ma con un soft romantic che avvolge e dipinge il nostro mood.

Tre gli edifici che governano la sua spazialità: la Cattedrale Francese, esattamente al lato opposto il Berliner Dom, in stile nuovo barocco ed è la più grande chiesa della città e custodisce le spoglie di quasi 100 uomini illustri, fra cui Federico I, al centro, ma qualche passo indietro, quasi a ripartire la scenografia della piazza, la Konzerthaus. Costruita nel 1821 sul sito di un antico teatro ed è uno dei teatri più importanti a Berlino.

Berlino che dà corpo e voce al domani
Berlino non dimentica, Berlino non rinnega, Berlino colpisce con il cuore e la mente, ci troviamo dinanzi al Memoriale dell’Olocausto, un atto di commemorazione per i 6 milioni di ebrei sterminati durante il nazismo. È stato l’architetto statunitense Peter Eisenman a dare forma alla memoria più buia e profonda con 2711 blocchi di cemento di altezza variabile da 20 cm fino a quasi 5 m. una labirintica visione nel quale perdersi per poi ritrovarsi impregnati di quella sostanza che toglie il respiro e spinge alla riflessione più amara e intensa.

Si cammina e step by step, si cresce, si vive, si edifica il sentimento nel suoi svarianti volti. Anime che parlano nel silenzio e silenzio che dà corpo e voce al domani senza dimenticare il suo background più bruciante.

Lungo i sentieri del domani procediamo verso Potsdamer platz,  il vecchio cuore della città fino alla Seconda Guerra Mondiale, grazie alle sue numerose linee di tram e di omnibus era una delle piazze più trafficate d’Europa. Durante la guerra venne quasi completamente distrutta e divenendo per più di 40 anni come uno spazio borderline.

Dopo la riunificazione, si presentò la possibilità di riqualificare la zona con la costruzione di un quartiere cittadino completo al centro di una metropoli. Nel 1991 gli architetti Heinz Hilmer e Christoph Sattler vinsero il concorso. Nel 1993 iniziarono i lavori di costruzione per il quartiere DaimlerChrysler, secondo la progettazione degli architetti Renzo Piano e Christoph Kohlbecker. In soli cinque anni, nasce un nuovo centro urbano. Helmut Jahn, nel 2000, termina il Sony Center con un’estetica fredda e futuristica, in netto contrasto con il quartiere DaimlerChrysler. All’inizio del 2004, apre l’elegante Beisheim Center nella zona Lennè-Dreieck, e il cuore Potsdamer Platz torna a battere.

Se dici Berlino dici anche Alexander Platz

Ma qual è la piazza più famosa di Berlino? Alexander Platz, se dici Berlino dici anche Alexander Platz. La piazza che ospitava il mercato del bestiame e della lana, venne ribattezzata Alexander Platz,  in occasione della visita a Berlino dello zar Alessandro I. Teatro dei principali eventi della storia berlinese e snodo cruciale per il traffico della città con 20 linee di tram e bus che s’incrociano in questo punto. Massima espressione dell’architettura socialista, con gli enormi palazzi come  “La Casa dell’insegnante”; “La Casa del viaggio”; “La Casa dell’Industria elettronica”, sui quali spicca la costruzione simbolo: la Torre della televisione. 365 metri di altezza, numero significativo se si pensa che ogni metro corrisponde ad un giorno dell’anno. Un ascensore porta i visitatori fino a 203 metri, dove si trova la sfera d’acciaio, per una vista spettacolare su tutta Berlino.
Iconico anche l’Urania Weltzeituhr, l’orologio che segna le ore delle principali città del mondo, e la Brunnen der Völkerfreundschaft, la fontana centrale all’amicizia tra i popoli.

A Berlino l’arte rilegge la storia
A Berlino l’arte rilegge la storia e diventa testimonianza di un passato ormai lontano, se è pur vero che alcune ferite invisibili lasciano tracce indelebili.

La notte del 9 novembre 1989, il Muro di Berlino venne abbattuto. Un’insormontabile confine di cemento di 170 km alti 10 metri segnavano la divisione del mondo, Est ed Ovest.  Solo 1 km di cemento è rimasto intatto e nel 1990 artisti venuti da tutto il mondo hanno celebrato la riunificazione della Germania dipingendo i resti del muro con coloratissimi murales.

Delle vere e proprie opere d’arte che compongono la East Side Gallery, una galleria d’arte all’aperto, che attira traveller e turisti, ma anche semplici cittadini che tra i colori e le forme leggono la loro intima storia. Se parliamo del Muro non possiamo escludere uno dei suoi luoghi simbolo, il Checkpoint Charlie. Costruio nel tratto di muro dove confluiscono due delle arterie principali della città: tra la  Friedrichstraße e la  Zimmerstraße, con il compito di vigilare il confine tra americani e sovietici. Se l’Arte è la nostra ispirazione, seguiamola fino in fondo e ci condurrà al Maritim Proarte Hotel Berlin, proprio sulla Friedrichstraße un hotel come una galleria d’arte contemporanea che si fonde alle diverse forme della convivialità come le gustose tapas, tutte da saggiare al Berlin Tapas.

Trovandoci dinanzi alla riproduzione realizzata nel 2000, con le gigantografie del soldato americano rivolto verso Berlino Est e di quello sovietico rivolto verso Ovest, non possiamo che constatare di come il tempo solleva gli animi e trasforma frammenti di verità in nuove proclamazioni adatte al clima attuale. C’è voglia di voltare pagine, di andare avanti, di ridefinire l’orizzonte e Berlino riaccende la sua ascesa quotidianamente, non dimenticando ma con la consapevolezza di vivere il presente, il passato e soprattutto il futuro.

Kurfürstendamm, allure parigina sotto il cielo di Berlino
Spostandoci verso lo Zoo di Berlino ci troviamo sul famoso Kurfürstendamm il boulevard che ricorda quelli parigini, dove fashion ed eleganza sfilano e rendono Berlino vibrante città cosmopolita. Costruito intorno al 1542 come via di collegamento da percorrere a cavallo, per l’allora principe elettore Gioacchino, tra il Berliner Stadtschloss (Castello cittadino) e lo Jagdschloss (Castello della caccia) di Grunewald .

La sua veemenza seduttiva divenne lirica e poetica durante la seconda metà del XIX secolo, quando molti esponenti della borghesia cittadina fecero costruire le proprie residenze a Grunewald, serviva di conseguenza un viale più consono e facilmente percorribile. Negli anni ‘20 moltissimi bar e locali di tendenza resero il viale meta ambita da molti intellettuali.

Non possiamo non fare una passeggiata lungo il Ku’damm anche se è lungo ben 3,5 km.  Ma lo shopping può rappresentare una piacevole pausa, come pure ammirare gli stili dei diversi palazzi che lo delimitano, neoromanico, neorinascimentale e fiammingo. Come non rimanere estasiati dall’ex edificio Bilka e dal café Kranzler costruiti da Hanns Dustmann, dal Bristol Hotel Kempinski progettato da Paul Schwebes, o dal palazzo della Hamburg-Mannheimer Versicherung, il grande magazzino Wertheim, ora Kaufhaus Karstadt, e il teatro della Schaubühne. Ma per un soffio di joie de vivre a cinque stelle lusso, un soggiorno al Sofitel Berlin Kurfürstendamm è perfetto. Carezzevole french touch che renderà la nostra vacanza più emozionante e luminosa.

Tutte le corde del desiderio sono soddisfatte, anche quelle culinarie con la french cuisine del Restaurant Le Faubourg, naturalmente al Sofitel Berlin Kurfürstendamm.

Altra via dello shopping la Friedrichstraße, ma con un appeal da Ruggenti Anni Venti. Trait d’union con l’architettura della nuova Berlino. Lunga 3,5 chilometri costituisce una delle arterie della capitale. Prima della Seconda Guerra Mondiale, sono sorti su questa via luoghi di ritrovo, dalle linee art decò, sorprendentemente coinvolgenti come teatri e il famoso varietà “Wintergarten” (Giardino d’inverno).

l Muro divideva anche la Friedrichstraße ed è qui che vi era l’allora punto di controllo il “Checkpoint Charlie. Le epoche si rinnovano e anche la  Friedrichstraße con nuovi edifici, come i “Friedrichstadtpassagen con le sue boutique, uffici e ristoranti. Atmosfera couture con il Quartier 207, sede de Les Galeries Lafayette. L’architetto Jean Nouvel ha realizzato una facciata trasparente in vetro per poi stupirci con un atrio che si assottiglia verso il basso, un cono che sembra confluire verso l’infinito sotto di noi.
Il passaggio adiacente il Quartier 206, è caratterizzato dallo stile Art Déco. Eleganza geometrica, bianco, nero e oro, linearità allo stato puro, essenziale e raffinata che incornicia allure sofisticata e numerose boutique di alta moda. E sulla Friedrichstraße la classe non è ostentazione se si vive l’esperienza luxury al Westin Grand Berlin, unico e iconico. Piacevole e informale pausa gourmet, al suo ristorante il Relish, dove possiamo trovare anche deliziosi business lunch.

Berlino, una città contemporanea che naviga a vele spiegate nella futura appendice di un presente vitale e dinamico, giovane e vibrante. Berlino, dove arte, fashion, moda, architettura e design, in una sola parola cultura dai mille risvolti, capace di comporre una sinuosa convergenza di sensi interagendo con la propria identità. Viverla è un esperienza, percepirla un passo verso una crescita interiore senza fine.

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di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (09/08/2017)

 

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