MaggioDanza interpreta le emozioni

Sechs Tänze, Annonciation, Les Noces, evento audace che si evolve come una poesia sospesa tra effervescente vivacità e grande professionalità.

maggiodanzaLesNocesFirenze
– Jirí Kylián, Angelin Preljocaj, Andonis Foniadakis il battito della danza contemporanea a MaggioDanza per un fine settembre firmato da tre grandi coreografi.
Al teatro Verdi apre la serata le “Sechs Tänze” di Jirí Kylián musica di Wolfgang Amadeus Mozart. Un ironico affresco sulla vita degli aristocratici del secolo dei lumi. Sul palcoscenico otto danzatori animano, con un ritmo incalzante, situazioni insensate in bilico tra sottile eleganza e sconcertante inventiva. Passi a due, assoli, passi a tre e a quattro si alternano confondendo i ruoli maschili e femminili con estrema naturalezza. Una coreografica che pone in risalto le oscillazioni dell’accattivante leziosità settecentesca tra agilità e ironia. Divertente e sorprendente messa in scena grazie anche alla biancheria intima d’epoca usata come costumi di scena e alle improbabili acconciature femminili, generosamente incipriate, tocchi di civetteria settecentesca articolata in una paletta di situazioni e relazioni condotte sul filo del rasoio e tra l’agilità dei danzatori.

Segue la poetica e commovente “Annonciation” di Angelin Preljocaj su musica di Antonio Vivaldi e Stephane Roy, allestimento del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Nata ed ispirata dalla celebre Annunciazione di Leonardo di Vinci conservata agli Uffizi, si evolve come una poesia sospesa tra le corde delle emozioni.

L’esistenza, il Verbo nella pulsazione rarefatta della vita che genera il sottile segno del sensibile, del senso. Folgorazione che nasce e muore da uno sguardo, da un attimo rapito al meglio del tempo. Preljocaj si concentra sull’immagine pittorica classica, quando il tradizionale raggio di luce colpisce Maria su una panca. L’interpretazione coreografica è profonda e sensuale, mentre da fuori pervengono i rumori della strada tra cui quelli dei bambini che giocano, lo spettatore è rapito dalla rappresentazione quasi fisica del concepimento che inizia con uno svenimento di Maria e prosegue con dolori al ventre, con la meraviglia di Maria e gli sforzi dell’Angelo per spiegare… Delicatissima la scena in cui sedute, dopo aver poggiato il capo l’una sulla spalla dell’altra iniziano delle rotazioni a catena.

La cifra narrativa di Preljocaj rende il lavoro originale, sottile ed elegante la ricerca del movimento delle due danzatrici, sul rapporto tra i corpi e lo spazio e dalla lunga sequenza in cui ballano all’unisono dopo che l’Angelo indica verso l’alto. Silenzio nella forma della riflessione che si estende tra le musiche del Magnificat di Vivaldi e l’elettronica di Stefane Roy.

In chiusura la nuova creazione di Andonis Foniadakis per MaggioDanza, “Les Noces” su musiche di Igor Stravinskij. Prima assoluta. Ad accompagnare i venti danzatori di MaggioDanza, Alessandro Riga, étoile residente ospite, il Coro del Maggio Musicale Fiorentino, diretto da Piero Monti e giovani musicisti della Scuola di Musica di Fiesole. Il “balletto cantato” di Igor Stravinskij, evento audace che consacra ancora una volta l’effervescente vivacità e la grande professionalità di MaggioDanza.

Scene di nozze contadine, in un’atmosfera di ritualità arcaica dove il ritmo sembra essere il collante di affiatati danzatori che spiccano per senso dell’insieme, spettacolarità, brillantezza fisica ed energia del movimento. La tavolozza timbrica stravinskijana vibra in ogni gesto e sembra spingere ogni interprete a ricomporsi in una tensione continua. Ogni singolo interprete si muove all’unisono ma ognuno secondo traiettorie differenti che si fondono nell’armonia compositiva di un quadro in movimento. Sincronia musicale, e fisica sottolineata dai costumi: linee geometriche, essenziali quasi ritmiche per una sincronica partitura visiva nella forma della danza.

di Antonella Iozzo©Riproduzione riservata
                      03/10/2012

 

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