Dalla Val Venosta vini dal carattere unico.

Val Venosta vini, una partitura armonica orchestrata dalla natura dove i produttori dipanano in ogni singola nota il terroir e la sapienza locale.
di Antonella Iozzo

Val-Venostra-vedutaVal Venosta vini . Meraviglioso landscapes che si estende da Naturno, presso Merano, fino al Passo Resia. Circa 80 km di impression e rêverie che disegnano le curve della natura tra meleti, vigneti e ghiacciai. Spettacolare suggestione bagnata dall’Adige e caratterizzata da un solitario campanile che spunta dall’acqua del Lago Resia.

La vera protagonista in questa Valle è la natura che ci conduce fino al Parco Nazionale dello Stelvio, in questo scenario le prime testimonianze della viticultura risalgono all’8° secolo d.C. , millenni di storia che hanno lastricato il percorso è lasciato tracce copiose se ad inizio secolo la superficie vitata era di circa 200 ettari coltivate a Schiava, il Pinot Grigio e varietà autoctone come il Heunischer e il Frauel, ridotti drasticamente a 55 ettari nel dopoguerra. La situazione socio-economica gravosa incoraggiava la frutticoltura molto più remunerativa.

Negli anni 70 spira il vento del cambiamento, nuove menti lungimiranti guardano lontano, accolgono gli stimoli del mondo vinicolo e aprono la strada ad una rinascita protesa verso il futuro ma ben salda alle sue forti tradizioni.
Val-Venosta-KastelbellerSono due giovani agricoltori Hubert Pohl e Oswald Schuster, a dare nuovo impulso al settore divenendo esempio per altri agricoltori. Oggi in Val Venosta ben otto produttori producono e imbottigliano vino, otto produttori, coesi e animati dalla passione e da un obiettivo comune: comunicare il terroir nel segno della qualità come Vignaioli della Val Venosta, ad iniziare dal Merano Wine Festival.

Val Venosta vini. Nel tempo le varietà si sono modificate in un corollario in cui predomina il Pinot Nero, seguito da Schiava e Zweigelt tra i rossi, e il Riesling e il Pinot Bianco tra i bianchi, favorite dal clima molto asciutto e dalla buona struttura del terreno che consente un veloce assorbimento dell’acqua, e un’ottima capacità di riscaldamento, dalle altitudini e dall’esposizione verso sud. Da oltre 50 anni il Pinot Nero, è il vitigno predominante in Val Venosta un crescendo qualitativo che porta con se piccole e costanti varianti come nuovi impianti a Guyot, affinamento in botti di legno da 500 lt, tramite metodo tradizionale con malolattica per 3 anni, fino a personali interpretazioni che caratterizzano questo vino elegante quanto esigente. Una melodia vellutata che prende forma da un terreno permeabile, dal microclima e da una perfetta posizione del vigneto e dall’esperienza del viticoltore che cadenza con saggezza e dedizione i gesti che gli conferiscono grazia alla sua particolare natura.

Val-Venosta-vignetiOtto produttori per otto espressioni di Pinot Nero che si elevano dal calice ai sensi, regalandoci il respiro della Val Venosta, coniugata alla singola personalità. Otto diademi che il forte impegno, la professionalità, l’entusiasmo nel segno della valorizzazione di una storia vitivinicola che ha radici lontane hanno posto all’attenzione del pubblico e della stampa.

Degustare otto variazioni sul tema del Pinot Nero tra il calore e l’ospitalità della Val Vensota è un’esperienza rischiarata dalla luce del loro credo sincero e tenace.
La Tenuta Falkenstein – Naturno – di Franz Pratzner, propone un Pinot Nero 2012, rosso scarico dal profumo intenso e dalla lunga persistenza. Un respiro di terroir che nell’annata 2005, più asciutta, il tempo ha legato lentamente alla personalità del produttore e di sua moglie Bernadette, lenta e meticolosa cura.

Val Venosta vini. Terreni ripidi, difficili da coltivare ma con il valore aggiunto della passione del produttore che in ogni suo gesto rilascia il segno del presente. E’ il caso dell’Azienda Agricola Unterortl in bassa Val Venosta, sulla collina di Juval, sotto l’omonimo castello. Quattro ettari ripidi baciati dal solo per Pinot Bianco, Müller Thurgau, Riesling e naturalmente Pinot Nero di grande raffinatezza. Solo uva di produzione propria, solo la costante cura e dedizione di Martin Aurich, per sorsi morbidi e piacevoli al palato e dai tannini ben equilibrati sia nell’annata 2012 sia in quella del 2009, anzi in quest’ultima l’armonia seduce con garbo.

Val-Venosta-produttori-byLuongoL’eleganza del Pinot Nero della Val Venosta, è strettamente legata al terroir , una linea comune che se da una parte lega fortemente e profondamente al territorio, dall’altra si eleva in tradizione innestata al proprio metodo, alla propria impronta. Tradizione che con il Pinot Nero di Himmelreich-hof, Castelbello-Ciardes, si lascia degustare senza pretese, leggermente persistente nel suo colore più brillante nell’annata 2012, più scarico nel 2011, trattiene la semplicità della gente di montagna e contemporaneamente la fatica di una viticultura di montagna.

Linearità sintetica anche per Rebhof della famiglia Forcher, Colsano nel Comune di Castelbello-Ciardes. 600 m sul livello del mare, per un ventaglio variegato di sapori, provenienti da un terroir circoscritto e dalla grande potenzialità. Due annata anche in questo caso, 2012 e 2011 per scoprire come la morbidezza potrebbe essere il plus longevo di questo vino.

Val Venosta, una piccola terra coesa e dinamica dove la tradizione può divenire linea guida nelle dinamiche dell’innovazione, ad iniziare dalla viticultura. Vitigni autoctoni e internazionali divengono così singolari interpretazioni coadiuvate dall’efficienza e dalla qualità che esprime e imprime ad ognuno il carattere dominante, su questo si fondano i principi del Maso Marinushof, Castelbello ,di Heinrich Pohl e sua moglie Sabrina. Infinita dedizione che segna l’eleganza del Pinot Nero 2012 e la freschezza della frutta matura nel 2009, bella espressione che può solo migliorare.

Val-Venosta- Pinot-Nero-byLuongoL’azienda agricola Befehlhof di Schuster, Vezzano, è il proseguo con la storia, il fil oruge tra l’antica tradizione e la moderna elaborazione. La prima nominazione risale, infatti, al 1313 ma è negli 70 che Oswald Schuster imprime una svolta. Oggi la realtà ci presenta il potenziale qualitativo dei propri terreni in stretta correlazione con le scelte del produttore, come meno resa a favore della qualità, metodi avvalorati da consulenza tecnica e dalla passione. Sapori del tempo sposati ai metodi di vinificazione con malolattica emergono dalle due annate di Pinot Nero, 2012 e 2010, seppur diversi per freschezza e intensità.

Se la Val Venosta si apre come una partitura armonica orchestrata dalla natura nelle coordinate del microclima e della geologia dei terreni, i suoi produttori compongono una melodia che dipana in ogni singola nota il terroir e la sapienza locale. Antico e moderno, come voci di un coro che comunicano la sinergia divenuta espressione vinicola, fra cui quella del Castello Stachlburg, Parcines, che produce vini biologici dal 1998, sostenibilità e qualità vanno di pari passo nella produzione di vini interessanti come il Pinot Nero, equilibrato e deciso. Due annate 2001 e 2009, due espressioni, e se nella prima è ancora il terroir protagonista nella seconda cede il passo alle tecniche di cantina per rotondità e struttura decisamente diversi.

Esaltare le caratteristiche del Pinot nero è una mission che nella particolare zona della Val Venosta acquista sfumature originali, uniche, colore, profumi, sentori di fumo, di tabacco proprio per la particolarità dei terreni ricchi di ardesia. Una ricchezza sapientemente interpretata dall’Azienda vitivinicola Köfelgut , Castelbello. La famiglia Pohl rispettando la vocazionalità territoriale produce Gewürztraminer , Riesling, Pinot Bianco, Pinot Grigio, Cabernet e Pinot Nero che nelle annate 2009 e 2005 rispecchia lo stile del luogo e la personalità dell’Azienda. Un unico accordo capace di evolversi nel tempo, tannini eleganti e armoniosi.

Dalla Val Venosta vini con passione dal carattere unico e dalla personalità ben precisa. Dal Riesling al Pinot Nero solo emozioni nella declinazione del terroir, nell’interpretazione dei produttori.

 

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (13/11/2014)

 

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