Pavillon Restaurant, Hotel Baur au Lac, Zurigo. L’essenza del gusto

Al Pavillon Restaurant, Hotel Baur au Lac, Zurigo, l’arte del vivere assume nuove sfumature di incredibile passione gastronomica magnificata dal senso dell’accoglienza. Un’esperienza nel valore dell’unicità con lo chef Laurent Eperon.

di Antonella Iozzo

Zurigo – Pavillon Restaurant emotions gourmet nell’eleganza discreta dell’Hotel five star Baur au Lac, Zurigo.

Design purissimo, charme sottile, soft touch in lilla. Tante suggestioni sensoriali raccontano la fascinazione del Pavillon Restaurant, recentemente restaurato e reso ancora più seduttivo, attraverso una freschezza moderna e partiture floreali estremamente raffinate. Pulizia delle linee e splendore nei dettagli che conferiscono nitore formale, mentre decor e luxury intrecciano un dialogo virtuoso sotto il segno dell’estetica e al centro un tripudio di petali in fiore gratifica la vista e nutre l’anima. La spazialità svettante in lunghezza fino a raggiungere le curve morbide della sala principale, una celebrazione di stile colto, ricercato, cosmopolita con vista giardino. Bellezza autentica e charme gourmet che rende la vita più emozionante e luminosa.

Mirabile scenografia per le creazioni culinarie dello chef Laurent Eperon, una stella Michelin e 18 punti , quasi impressioni di gusto che si dispiegano nell’aria come nastri di luce e d’impalpabile profumo.

Il team del Pavillon tesse le nuance dell’ospitalità in una sinergica evoluzione di professionalità e garbo. Eleganza del gesto e arte dell’accoglienza sotto lo sguardo attento e discreto del Directeur du restaurant Aurélien Blanc, preludio di un menu degustazione senza uguali: Menu Harmonie, e non poteva esserci nome migliore per una sinfonia culinaria orchestrata con abilità e tecnica in pagine di sapore, fragranze e aromi, ode al gusto!

Ouverture, Ginger. Enjoy freschezza, benvenuta vivacità che prepara le papille gustative al viaggio gastronomico firmato dallo chef Eperon.

Inspirazione e creatività contraddistinguono la prima portata “Bluefin Tuna From Mediterranean- Elderflower, olive, green bean, chive”, mai la tenerezza del tonno appena scottato ha esultato di gioia come nell’accordo lirico con il fiore di sambuco. Una poesia che l’erba cipollina e le olive hanno completato nella sua liquida essenza. Nel calice la mineralità del Fläscher Pinot gris, Hansruedi Adank, Grisons, 2015, ha reso omaggio allo chef.

Ogni abbinamento è frutto del sommelier Marc Almert, dedizione, passione e competenza lo portano a scelte che sottolineano una corrisponda di amorosi sensi fra piatto e calice. Harmonie.

“Foie Gras From France – Terrine, red currant”. Il foie gras si espande in bocca in scioglievolezza cosmica, una morbidezza suadente di eccellente qualità nel mordente del riber rosso. Note dolci-acidule come tocchi d’artista che ammaliano la vista per la presentazione e invitano a nuovi assaggi richiamando il Traminer de Fichilien, Cru de l’Hôpital, Ch. Vessaz, 2014, aromatico e deciso, ideale per questo piatto.

L’anima gastronomica dello chef Eperon rivela rispetto per la materia prima, perizia tecnica e creatività. Una triade che rende la raffinata cucina, cultura, identità, interazioni di memoria e confluenze di stili. Ecco allora l’esperienza gastronomica riaccendere l’orizzonte del gusto, desideri sublimati da sapori unici, identificabili e reinterpretati nel rispetto della loro natura. Semplicemente Harmonie.

 “John Dory Petites Pêches- Chantrelle, Vin Jaune, sardine”, ovvero l’alta qualità del Pesce San Pietro che acquista spessore e profondità in un gioco di consistenze che ne esalta le caratteristiche. Su tutto il Vin Jaune, che gli dona complessità e vaporosità in un gioco di arie capace di smorzare sia i profumi decisi di curry, di scorza di arancio amara, di nocciola tostata, tipiche del Vin Jaune, che della sardina, tutto per esaltare la gradevolezza del pesce. Nel calice il Donnay Chardonnay, G. Brivio, Ticino, 2013.

Intermezzo “Reset” come una fresca magia estiva come un temporale di mezz’estate che riequilibra le papille gustative riportandole alla neutralità iniziale. È una danza leggera e limpida di limone e mandarino nella spuma di Ramazzotti.

 “Swiss Beef – Spring vegetables, eel, BBQ”, può un tenero manzo cucinato alla perfezione divenire dolce voluttà che inebria i sensi? La risposta è sì, se lo chef è Laurent Eperon. Esperienza coniugata in saggia evoluzione, ed il pensiero modifica le coordinate del piacere con accostamenti capaci di rendere superlativa la classicità culinaria.
L’essenza del gusto, l’intensità della salsa BBQ e della crema di melanzane, la semplicità delle verdure primaverili, il piglio originale di un’anguilla affumicata, nella panacea del purè, servita separatamente. È pur godimento per i palati più diversi nell’eleganza ovattata di un ottimo pinot nero, Zwaa Blauburgunder, M. Meyer & R. Baumann, Schaffhausen, 2013.

Al Pavillon restaurant esplorare il mondo materico del gusto nello stile dello chef ci conduce verso approdi inconsueti, dove le meraviglie gastronomiche si assaporano lentamente in piccole perle di rarefazione melodica.  E il caso del “Goat Cheese from Grosswangen – Hazelnut, yeast”, ogni elemento del piatto è essenziale e corona la materia prima, il formaggio, che si lascia avvolgere dalla fluidità di una soft cream yeast, rielaborata in unicità e dalla fine croccantezza delle nocciole. Il Räuschling, Weingut Erich Meier, Zurich, 2014, bouquet di frutta esotica e banana in perfetta armonia con la cremosità del formaggio.

Scende il crepuscolo al Pavillon restaurant e i colori del cielo dipingono l’atmosfera creando la scenografia perfetta al pre-dessert. “Fennel- Orange, macadamia nut” mette in risalto accuratezza e abilità del Chef Pâtissier Stefan Howells. La nota acida degli agrumi, la freschezza del finocchio reso ancora più intensa dalla griglia, le noci evocano atmosfere particolari cremosità e croccantezza sono bene equilibrati e cedono il passo al gran dessert, il “Baur Au Lac Honey- Gingerbread, popcorn, honey vinegar”.
Delicatezza e ragionamento s’incontrano pe runa bontà sconvolgente. Il miele prodotto dalle api che “alloggiano” nel giardino del Baur Au Lac, in delle piccole suite, le cui facciate riproducono in tutto e per tutto quelle dell’hotel. E’ l’apoteosi del piacere, l’assoluto reso celestiale essenza dal gesto dello chef, ed ogni elemento, il pan di zenzero, le piccole meringhe cesellate alla perfezione, l’aceto di miele, è ben riconoscibile e contribuisce al piacere. 
Un dessert articolato, fresco e strutturato. È poesia nel piatto, è una storia inspirata dalla vita e al contempo dedicata alla vita, un memorable portrait nei riflessi dorati del Cuvée Or Confidenciel, Bonvin, Valais, 2014, deliziosamente saten.

Al Pavillon Restaurant, Hotel Baur au Lac, Zurigo, l’arte del vivere assume nuove sfumature di incredibile passione gastronomica magnificata dal senso dell’accoglienza.  Un’esperienza nel valore dell’unicità.

PAVILLON Resaurant
Baur au Lac Hotel
Talstrasse 1 8001 Zürich –  Schweiz
Tel. +41 44 220 50 22 – http://www.aupavillon.ch/  –   https://www.bauraulac.ch/en/

 

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (17/08/2017)

 

 

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