Tenuta Rottensteiner, tradizione di famiglia forgiata dal tempo

Tenuta Rottensteiner a piccoli passi per un crescendo che amplifica le prospettive puntando sempre più sulla qualità. 16 diverse varietà di bianco e rosso quasi come a voler esprimere le infinite possibilità enologiche di un territorio circoscritto come l’Alto Adige.
di Antonella Iozzo

RottensteinerBolzano – Tenuta Rottensteiner, la forza della tradizione, la dinamicità della lungimiranza. La storia della famiglia Rottensteiner affonda le proprie radici negli anni ’30, quando Hans e Magdalena iniziarono a percorrere il meraviglioso mondo del vino. Passione, dedizione, tenacia e dal vigneto al calice la storia racconta la Tenuta Rottensteiner, che corre in parallelo le origini della città di Bolzano, strettamente legati alla viticoltura. Le curve morbide dei vigneti intorno al capoluogo altoatesino disegnano il paesaggio.Sono terroir unici, espressioni culturali impregnate di vissuto, di origine e della forza del tempo che la famiglia Rottensteiner, ha saputo forgiare con uno stile proprio, foriero del proprio carattere. Solo cosi il Lagrein e il Santa Maddalena, vini tipici di Bolzano, acquistano una voce elegantissima capace di evolversi nel tempo e di sorprendere l’assaggiatore. 

Le potenzialità di questa terra e dei vitigni si aprono all’interpretazione per sogni in bottiglia capaci di esprimere la vocazionalità territoriale esaltandone le caratteristiche. Tenuta Rottensteiner, a piccoli passi per un crescendo che amplifica le prospettive puntando sempre più sulla qualità. Dal 1956, anno di fondazione della cantina insieme al secondogenito Toni, al 2001 con l’ingresso del nipote Hannes, il passato e il presente sono stati l’anello di congiunzione per una moderna evoluzione dei vitigni autoctoni. Immediatezza, prontezza sono le loro caratteristiche ma capaci al tempo stesso di durare negli anni.

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Dieci ettari di vigneti di famiglia cuore pulsante di una sinfonia una messa insieme ai 60 contadini della zona che conferiscono i loro frutti, una partitura abilmente orchestrata che rilascia vini carismatici. Esperienza e sapienza sono quindi coniugate alla massima potenza, perché il vino si fa in campagna. In cantina si preserva unendo tradizione e innovazione, quindi alle grandi botti di rovere di cinquant’anni, si affiancano serbatoi di acciaio e barrique e le piccole botti in rovere francese.

16 diverse varietà di bianco e rosso quasi come a voler esprimere le infinite possibilità enologiche di un territorio circoscritto come l’Alto Adige, etichette dalla grande personalità e profondamente legate al terroir, molto variegato. Essenze eterogenee che emergono dall’unicità di ogni appezzamento in sapori inconfondibili. Sono la natura e la storia a parlare grazie alla generazione della Famiglia Rottensteiner, profondamente legata, radicata al territorio che porta nel proprio nome le fibre del terroir, la sua struttura che irrompe in tessitura ricca di intemperanza espressiva, il porfido, solida roccia, materica entità, pietra rossa come la passione che ne plasma il suo essere. “Stein”, infatti, dal tedesco significa pietra, mentre “Rot” rosso.  Una storia di famiglia che coincide con la storia del luogo e che fluisce armoniosamente nel nettare di Bacco, ieri come oggi, dal vino al vino il gesto dell’uomo diviene cultura.

Una storia di famiglia che coincide con la storia del luogo
Un universo in cui il particolare legame con il territorio, con quel territorio che è lì e non altrove, sviluppa le proprie radici dando vita ad una rigogliosa quanto concreta evocazione del vivere tra le cadenze della natura il battito dei vigneti. Un universo composto da cinque Masi, cinque scrigni di valori e tradizioni, cinque racconti di un unico romanzo: la Tenuta Rottensteiner. Il Maso Reiterhof, oggi di proprietà di Klaus, nipote dell’attuale titolare, è il luogo dove tutto è nato, dove la generazione Rottensteiner vide la luce con Toni Rottensteiner, appunto. Una piccola osteria contadina prologo di una vocazione fortissima. Situato ad un’altitudine di 450 m, nel borgo di San Pietro, zona classica del Santa Maddalena, è il regno della Schiava, con i suoi terreni sciolti e argillosi, un affresco che risplende di genuinità e guarda lontano con lo Chardonnay e il Pinot Nero. Il contatto con la terra, i gesti dal sapore autentico per Toni sono il pane quotidiano, è una simbiosi che riveste d’anima il corpo del vigneto, è il respiro che continua a vibrare nel suo lavoro di viticultore, mentre il figlio Hannes in qualità di enologo cura maggiormente la cantina. Tecnica e passione, ricordi e professionalità, esperienza e pulsazioni della natura.

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Sono molti gli elementi che concorrono alla creazione di un desiderio che il tempo trasforma in vino. L’uomo non è l’artefice ma solo colui che riesce a preservarlo e valorizzarlo, Hannes questo lo sa bene e con molta umiltà si accosta a tale professione cercando di entrare in empatia con ciò che natura ha creato.

Con il Maso Hofmannhof, il passato si tinge di riflessi preziosi quelli della dinastia di porcellane Rosenthal, una vena di raffinata teatralità che continua a pulsare silenziosamente nel parco circostante, regalando alla famiglia Rottensteiner, che lo acquistò negli anni ’70, il fascino di echi lontani. Rovine dell’epoca, molto probabilmente romana, sembrano essere i depositari di antichi segreti, di abitudine, di storie nate intorno alle vigne, un’atmosfera sospesa che suggella il pensiero rimandandolo negli anfratti della memoria. Nei gesti della nuova generazione e in particolare di Silvia, la figlia più giovane, il profondo rapporto familiare e il piglio moderno. La sua estensione dalla collina alla pianura permette in alto la coltivazione della Schiava, tra le anse della conca bolzanina del Lagrein, caldo e terreni mediamente ricchi sono ideali per questo vitigno autoctono dalla forte personalità. Di maso in maso giungiamo al maso natale di Rosl Rottensteiner, il Kristplonerhof, gestito dalla primogenita Evi.

Antiche declinazioni scivolano dalla struttura rimandandoci all’anno 1000, silenti melodie che riverberano di passi storici importanti, il maso, infatti, era di proprietà del vescovo di Trento, per questo motivo la zona ancora oggi è chiamata “Welschwinkel”, angolo italiano. Anche le varietà tipiche di questa terra danno vini destinati a distinguersi su ogni tavola, sono il Gewürztraminer , il Pinot Nero e naturalmente la Schiava. Qualità, tipicità e innovazioni sono i tre capisaldi su cui si regge la Tenuta capace di proiettare nel tempo la loro particolare impronta che proprio qui al Maso Kristplonerhof, prende forma in due prodotti d’eccellenza la Schiava Nobile Kristplonerhof e il Gewürztraminer Passito “Cresta”.

Una corrispondenza di sensi e d’intenti
Rottensteiner-vigneUna corrispondenza di sensi e d’intenti unisce due famiglie la famiglia Rottensteiner e la famiglia svizzera Vogel. Georg Vogel importatore di Zurigo riconobbe fin da subito l’alta qualità dei vini Rottensteiner, tanto da voler importare l’intera produzione della cantina. Una lungimirante visione che si trasforma ben presto in un concreto successo, la Svizzera divenne il principale mercato estero per i Rottensteiner. Un successo duraturo intrecciato di amicizia sincera, di passioni reciproche, di feeling capace di tradurre l’amore per il vino quasi in un sodalizio di rispetto reciproco e profonda stima, tanto che il Maso Premstallerhof, di proprietà della famiglia Vogel, è un accordo melodico che fluisce in sinergia evolutiva e costruttiva.

Una simbolica testimonianza di questo straordinario rapporto la troviamo in cantina: le figure di Georg Vogel e Hans Rottensteiner, sono scolpite su una grande botte. Sito a Santa Maddalena ad un’altitudine di 400 a 500 m, il Maso non solo è uno dei più grandi della zona, ma è particolarmente vocato per i suoi terreni sciolti e porfidici che valorizzano la selezione Premstallerhof, caratterizzata da eleganza, corposità e di straordinari profumi. Esperienza e principi biodinamici, adottati direttamente da Getrud Vogel, sono le linee guida del Maso Premstallerhof.
All’ombra della tradizione il più giovane dei masi, Maso Köfele lavorato da Hannes. Soluzioni di continuità con il passato e anello di congiunzione con il futuro, si lascia ammirare e respirare con la sua bellissima vista sulla Torre Druso. Tra Bolzano e Caldaro i vigneti del maso alternano le loro espressività. Sfumature diverse per diverse interessanti poesie in bicchiere, dalla Schiava al Lagrein fino al Gewürztraminer, Pinot bianco, Chardonnay e Pinot grigio, per versi di indiscussa proprietà organolettica. Diversi per natura, simili per qualità.

23 petali di un corollario Classic, Select, Cru e Passito
Rottensteiner-uvaDal piacere nel produrlo al piacere di berlo, il vino della Tenuta Rottensteiner, è un sunto di qualità organolettiche che rispecchiano la cura meticolosa in ogni passaggio della produzione. 23 petali di un corollario Classic, Select, Cru e Passito che dipana la sua musicalità con grande forza espressiva, un fraseggio ampio e brillante che titilla le emozioni.

Ci sorprende per eleganza e sapidità il Pinot Bianco DOC Carnol, dal nome della borgata di San Pietro. Una particolare venatura aromatica lo rende ideale per tutto pasto, soprattutto, nella stagione estiva. Decisamente più intenso e fascinoso il Gewürztraminer DOC Cancenai 2013, infinite striature di cielo si aprono al palato, è un tramonto che lascia spazio al desiderio. Straordinaria struttura che ruota attorno al calice, un vino creato per sedurre e conquistare. Il rispetto del territorio e la sua storia enologica si avvertono distintamente nella Schiava Nobile Kristplonerhof, 2012 e 2013, due danze di sapori estremamente conviviali e dalle note leggermente complesse nel 2012 capaci di tenere alto il nome della Tenuta. Un’etichetta rispettosa dell’essenza del territorio che rilascia al palato tutto il fascino altoatesino.

Due annate anche per il Santa Maddalena Classico DOC Premstallerhof 2013 e addirittura l’annata 2004. Semplicemente sorprendente, per struttura, morbidezza, forza mitigata dal tempo e una buona persistenza che placa i tannini.

Rottensteiner-etichetteGrande potenzialità per un invecchiamento declinato in raffinatezza. Impetuoso e ricco invece il Lagrein Grieser Riserva DOC, rosso rubino intenso, profondo come la notte, scuro come il mistero che avvolge l’inconscio. Note di cioccolato, frutti di bosco, liquirizia, impetuosamente governano l’aroma e poi si placano nella lunga e intrigante persistenza.
Finale da suggestioni favolistiche con il Gewürztraminer Passito DOC Cresta, dorate evanescenze bagnano la sospensione del momento, miele dolce ma mai stucchevole avvolge i sensi. E’ un abbraccio della terra, dei vigneti, dell’anima autoctona che intona la forza dell’autenticità.

Il gusto rilancia le sensazioni nell’intimità della sala degustazioni, tipicamente altoatesina, legno caldo e naturale, caratteristici lampadari “ kellergeist” che ripongono l’abilità scultura del legno e la squisita ospitalità di Hannes e sua moglie Judith, responsabile del reparto vendite e marketing con la passione per la musica classica. Mente e sensibilità, quindi nell’equilibrio perfetto di un calice di vino, sapientemente modulato in bellezza concertante. Una sinfonia che srotola come un tappeto sonoro, la sua dinamica intraprendenza capace di proiettare nel futuro la tradizione storica della Tenuta con coerenza e capacità, lungimirante visione al servizio della Tenuta Rottensteiner.

Tenuta Rottensteiner
Via Sarentino 1a·39100 Bolzano·Italia
T +39 0471 28 20 15 – http://www.rottensteiner-weine.com/it/  

 

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