Arte Contemporanea a Villa Pisani

 Villa Pisani e l’arte contemporanea

Una realtà d’amare, un sogno da vivere

 

Riccardo_dei_Marchi_Io_attraverso_Villa_PisaniLonigo (VI) – Villa Pisani,  accende le emozioni con la mostra “Alan Charlton Riccardo De Marchi” , fino all’8 novembre 2009  l’istinto contemporaneo abita la tradizione.  Villa Pisani Bonetti a Bagnolo di Lonigo (VI), è uno scrigno palladiano che rivive la sua seconda giovinezza con il progetto “Arte Contemporanea a Villa Pisani Bonetti”, avviato da Manuela Bedeschi e Carlo Bonetti, attuali proprietari, in collaborazione con Arte Studio Invernizzi, con la supervisione di Luca Massimo Barbero e la curatela di Francesca Pola.

Custodire la bellezza tramandandone il fascino e il senso, in queste poche parole sembra essere racchiusa la sensibilità e la poetica dei padroni di casa che aprono le porte della loro villa all’Arte per un dialogo tra passato e presente che suscita percezioni assopite nel visitatore. Un dialogo artistico iniziato nel 2007 con Nelio Sonego e Michel Verjux, proseguito nel 2008 con Igino Legnaghi e François Morellet e adesso, nel 2009, con Alan Charlton e Riccardo De Marchi. Artisti che continuano e continueranno a regnare fra le mura di Villa Pisani grazie all’acquisto di una loro opera da parte dei padroni di casa.

Spazi fisici che sembrano conoscere gli spazi dell’anima, che sembrano custodire memorie future, luoghi interiori nel rigore geometrico di un pensiero che si eclissa nella profondità pura dell’emozione.   

In questa dimora la spiritualità artistica di Charlton rivela l’uomo a se stesso e l’ambiente all’uomo, una realtà intrisa di rimandi simbolici e sentimentali, quasi fusioni ed interazioni di stimoli in una perfetta combinazione di “ambientalismo” costruttivo e creativo. I suoi grandi monocromi grigi, ci accolgono nel “Salone d’onore”, una comunione di sensi con l’ambiente circostante in perfetta simmetria geometrica, una purezza formale, riflessiva e meditativa che comunica aperture invisibili, stadi ragionati nel rigore del pensiero, un’espressività che dall’orizzontalità passa alla verticalità, distensione e tensione, come per dire, lo spazio nell’infinito della mente, l’architettura nella purezza della forma. Charlton e l’armonia, una quiete musicale che rilascia risonanze perfette nella dilatazione temporale di un istante finito.  

La villa non ha più confini e completamente avvolti dall’ospitalità, dal calore, dall’atmosfera cordiale e contemporaneamente suggestiva proseguiamo nel percorso espositivo fino a giungere nel “Salotto del Procuratore”, qui troviamo un’opera di De Marchi, un labirinto che riproduce in scala le volumetrie architettoniche degli spazi di Villa Pisani Bonetti.  

Ci avventuriamo fra i dedali per una lettura più profonda dello spazio, forse lo stesso che rivelandosi allo sguardo incontra zone remote del sensibile. L’artista sembra raccoglierne i frammenti nelle parti specchianti che rilasciano illusioni otticamente possibili, la scrittura per buchi, caratteristica del linguaggio dell’artista, poi, è quasi uno schema dentro il quale ritroviamo il reale e l’esigenza di riaprirci ad un’infinita meraviglia. Si prosegue con la “Sala della Musica” sempre di De Marchi, un pavimento specchiante percorso da sequenze di buchi, che riflettendo modificano l’esperienza visiva dell’ambiente circostante, di conseguenza gli affreschi cinquecenteschi del soffitto, appaiano sopra e sotto di noi, l’uno dentro l’altro, sembrano appartenersi, un tutto unitario che ricade nel nostro io con un coinvolgimento empatico di sublime rarefazione.  

Anche nella “Sala da pranzo” troviamo un lavoro specchiante a parete, una sintassi emotiva in grado di sospendere e costruire le forme del silenzio. Si conclude con la visita alle due cantine, in una è collocata una grande colonna verticale bianca, interrotta da una sezione trasparente in plexiglas, relazioni reciproche fra i suoni di una bellezza architettonica proiettata nel senso dell’infigurabile, “Ingombro” interiore compresso in uno spazio invisibile quanto tangibile; nell’altra l’alfabeto possibile, grafie che raccontano, segni nei quali scorre l’esistenza. Villa Pisani e l’arte contemporanea una realtà d’amare, un sogno da vivere. 

di Antonella Iozzo © Produzione riservata  
       (23/06/2009)

Immagine:
Installazione Pianta Villa Pisani Bonett  , di Riccardo De Marchi,2099.

 

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