Arte e Tango

Arte e Tango  Il tango è una concezione di vita, è l’espressione socio – culturale di una terra, un pensiero
 A cura di Antonella Iozzo 

Benchè la daga ostile o un’altra lama,
il tempo, li abbia spenti nel fango,
oggi, di là del tempo e dell’infausta
Morte, quei morti vivono nel Tango
                                      Jorge Luis Borges

 

pedro-alvarez-tango-nocturnoS’insinua fra corpo e mente, seduce nell’anima e trasporta il flusso emozionale nella danza dei colori, nel movimento dei segni, nel ritmo ossessivo di una musica che interagisce con lo spirito. E’ il tango argentino, apoteosi di sensualità, nella libera espressione di corpi fluttuanti tra note ribattute e ritmi serrati. Una musica che ci porta lontano, in terre infuocate dalla passione e in luoghi dove il sincronismo dei passi a due, si protrae al di fuori del tempo e dentro le pulsazioni di una quotidianità dal sapore struggente.

Tango e pittura, esprimono l’identità di un paese sospeso fra profondi contrasti sociali e simmetriche analogie con le proprie origini autoctone, un racconto, dell’arte nel tango e del tango nell’arte di vivere la propria anima latina.
Un percorso estetico e musicologico che scandaglia la realtà e ne ricostruisce la struttura connettiva, con gli strumenti più consoni per esplorare e riportare in superficie l’essenza di un modo di vivere.

Colori e note in un reportage alternativo che assume toni narrativi, ma può, anche essere letto, come approfondimento ragionato sulla diversità intellettuale di un Paese dai confini labili.

 Una cultura nata da un forte rapporto simbiotico con la tradizione, la concezione individuale e sociale, l’ostentata modernità e il riflesso di un futuro che avanza ma che rimane, comunque lontano. La pittura e la musica, quindi, per un’indagine introspettiva orientata verso una verità storica intima e caratteriale e per restituire al tempo, in senso metafisico, il suo valore e il suo potere di attingere dal passato per vivere nel presente.

Il tango è una concezione di vita, è l’espressione socio – culturale di una terra, un pensiero, una simultaneità di suoni, forme e colori nell’interpretazione di musicisti come Astor Piazzola, Julio Roca, F. y J. De Caro, G. Matos Rodríguez e di pittori come Massimo Pennacchini,  Pedro, Alvarez, Isabel Carafi, Giovanni Koralli, Sonia Delaunay, solo per citarne alcuni.
tango-argentinoStilemi incastonati tra le movenze di una danza carica di significati simbolici e una pittura densa e pastosa, che traccia sulla tela la biografia di un pensiero musicale ancorato alle radici “ dell’essere argentino “.L’arte e i suoi percorsi ci conducono in un giro armonico dove contaminazioni e accostamenti singolari confluiscono nella spirale del desiderio. Pittura e musica in un dualismo cromatico dai timbri forti e dalle modulazioni risolte in un’astrazione materica.
E’ questa l’emozione del tango, trasfigurata da Sonia Delaunay.
Sonorità impetuose sulla tela, immagini in movimento tra suggestivi accordi musicali.
Spazi mentali trattenuti in un turbinio di corpi volteggianti e nell’ordine geometrico di forme concentriche, dove il movimento si fa cerchio, quadrato, rettangolo, scalfito nella luce e nel colore.

La pittura è dinamica, sospesa in forme coreografiche dall’intensità trattenuta in sfumature cadenzate.

Il colore, protagonista assoluto sulla tela come dentro la materia, si scioglie in vibrazioni e in contrasti lirici, tutto, diviene interazione di forme in movimento visivo dalla forte percezione sensoriale.

Sensazioni che si materializzano nelle figure di Isabel Carafi, cromatismo ricco, tono solare e taglio espressionista, per una sintesi dal forte impatto comunicativo. Ballerini persi nella leggerezza onirica, movenze provocanti in sfondi irreali, donne complici di una gestualità che rimanda alla pulsione vitale dell’Argentina.
I colori brillanti, la plasticità dei volumi, il magma materico lentamente si staccano dai dipinti e dilagano tra le pagine musicali, tra le variazioni tematiche di melodie imbevute di spiritualità. Divengono tappeto sonoro caldo e avvolgente come il velluto, per acquistare spessore e valenza nelle composizioni orchestrali che hanno fatto la storia del tango.
Il Tango possiede una nobile tradizione musicale da ricercare nella poetica dei compositori “colti”, come l’indimenticabile Astor Piazzolla.

Nella sua musica i ritmi sincopati si fondono magnificamente con le sonorità dell’orchestra sinfonica del ‘900.

astor-piazzollaL’amatissimo Concerto per Bandoneon (strumento simile alla Fisarmonica, ma con tastiera esclusivamente a bottoni, inventato nel 1840 dal tedesco Band e divenuto subito popolarissimo in Argentina) esprime al meglio tale sintesi, generando la “ musica classica argentina”. Una musica paragonabile a quella dei compositori legati alla matrice folklorica del loro paese d’origine (Bartok, tanto per dirne uno) e che ha fatto del tango, il ballo più amato del mondo insieme al valzer.

Il “Nuevo Tango”, quello di Astor Piazzolla, ha una struttura musicale innovativa: dissonanze, improvvisazioni, struggenti e raffinate melodie, rocamboleschi fraseggi bruscamente troncati da dolcissime sospensioni, passioni intense e risoluzioni appassionate.

Strumenti espressivi estrapolati dalla musica “colta” e dal jazz.
Negli anni 60/70, il “Tango Nuevo” viaggia fra New York e Buenos Aires e poi per tutto il mondo, diffondendosi nei teatri e nelle sale da concerto come fenomeno musicale e cultura internazionale.

Al nome di Piazzola si aggiungono quelli di Francisco Canaro, Jose Maria Anguillar, Julio Roca, F. y J. De Caro, G. Matos Rodríguez, con la sua famosissima “La Cumparsita“ e tanti tanti altri. Partiture come piccoli gioielli, perle incastonate in un labirinto scenografico di vitalità che esplode nella musica come nella pittura. Le copertine di questi capolavori sono frammenti di sogni, stralci di vita, ironici disegni, tratti riassuntivi di una poetica fortemente espressiva e comunicativa.

Copertine che non si limitano a contenere ma sono essi stessi arte, creatività pittorica come prologo a quella musicale.

Artisti che evocano paesaggi, situazioni, emozioni della loro terra, una musicalita’ dipinta da Isabel Carafi con pennellate vivide, tinte decise e tratti dal sapore appassionato.

Canzoni liriche sulla tela , immagini delle variazioni armoniche in una musica che lascia molto spazio all’improvvisazione del saxofono o della fisarmonica, a testimoniare l’apertura di Piazzolla verso il mondo jazzistico.
La formazione classica, invece, caratterizza la sua produzione più malinconica e riflessiva, come le particolari armonie applicate a numerose fughe composte secondo il modello bachiano.

Nel tango più di ogni altra musica, si riversa l’espressione mediterranea, culturale e storica di un popolo e di un paese.

tango_g_Il tango è sentimento, emozione, arte che divora il cielo, magma incandescente che infiamma i cuori, malinconia che si spegne nei toni smorzati di cromie materiche. E’ “un pensiero triste che si suona”, parafrasando Discepolo, ma anche teatralità di un mondo che nelle sonorità di tale musica libera la sua essenza e dipinge la vita.
Un mondo che troviamo racchiuso nel preciso equilibrio dal sapore surreale di “Maria de Buenos Aires” prima ed unica “operita de Tango” che il musicista compose, eseguita per la prima volta nel 1968.
In poco meno di due ore di musica, danza e recitazione, ritroviamo tutta l’atmosfera dell’ideale artistico piazzolliano, articolato nella precisa, schematica struttura drammaturgica e rispecchiato in quella nebbia fascinosa di rimandi che tratteggiano i testi di Horacio Ferrer.
Il teatro diviene proscenio di una vita riflessa nella forza coreografica della danza.
Forma e corpo in trame sonore dove la melodia avanza e gli accordi sfumano in variazioni sugli stilemi socio – culturali dell’Argentina.
Un intrigo d’emozioni nell’ordine ritmico di movimenti che seguono il pensiero, rimangano trattenuti nella spazialità della mente ed esplodono nella libertà espressiva del tango.
Teatro, musica, danza e pittura, forza narrante, sincronismo ritmico, passione cadenzata, magma materico, per un frammento di storia a due voci: ragione e sentimento … nell’arte del tango. 

vedo-tango-metafora1Las piernas se enlazan, las miradas se funden, los cuerpos se amalgaman en un firulete y se dejan encantar. Da la impresión que el tango es un gran abrazo mágico del que es difícil salir. Porque hay algo provocador en él, algo sensual y al mismo tiempo tremendamente emotivo. El tango es un lenguaje donde conviven tragedia, melancolía, ironía, amor, celos, recuerdos, el barrio querido, la madre, penas y alegrías, olores de burdeles y pendencieros.

Aún hoy el tango conserva ese algo de prohibido, que hace de él un querer descubrirlo siempre un poco más y ese algo de misterio que nos recuerda lo que fuimos o quizás lo que hubiésemos querido ser.

El tango transgrede y en ello reside su atracción. En esa sensación de libertad que aviva toda clase de emociones.

El tango conquista sencillamente porque al escucharlo o verlo bailar dan ganas de calzarse un par de zapatos de tango y dejarse llevar. . .”

 * (extraído del poema “El Tango” de Jorge Luis Borges).

di Antonella Iozzo©Produzione riservata
          (27/04/2006)

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