Asian Dub Photography

 

Asian Dub Photography

 

AsianModena – Dal 14 dicembre 2008 all’1 marzo 2009 presso il Foro Boario di Modena una mostra – evento presenta le acquisizioni effettuate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, tra il 2007 e il 2008, per la sua nuova collezione di fotografia contemporanea. Un programma pluriennale strutturato per aree geografiche, quasi un photo essay, un saggio fotografico che racconta il mondo attraverso l’immagine, in ogni mostra un lembo del nostro pianeta diviene opera d’Arte nell’interpretazione di artisti autoctoni, in questa particolare esposizione è di scena l’Asia, in mostra più di ottanta opere tra fotografie, video e installazioni.

“Asian Dub Photography”, ventuno artisti contemporanei asiatici, aprono una  dimensione variegata e spettacolare: paesaggi interiori e vedute metropolitane, ritratti intimi e storie ritratte, sono esplorazioni sul tessuto di una città che si specchia nel deserto della solitudine, del disagio sociale, della diversità.  Gli artisti non interpretano un tema specifico ma seguono l’onda anomala del reale rielaborandola nella loro entità asiatica, in questa assenza tematica la soluzione di continuità. Dal Giappone alla Cina passando perla Corea, le foto si alternano ai video. Immagini in movimento per una comunicazione del futuro che spesso dialoga anche con il passato.

Nella sezione dedicata al Giappone non passa inosservata la sensuale bellezza dei “Flowers” serie di chibachrome di Araki. Petali ripresi nell’atto sensuale dell’apoteosi floreale, una provocante vitalità che dilaga nelle cromie consapevoli del loro potere ammaliante, nelle forme sinuose e affusolate, nella materia carnosa e pulsante, un sussulto implode negli stami carichi del nettare della passione e nel nostro sguardo un pensiero proibito sfoca la ragione, ormai persa nella scandalosa innocenza dell’opera appartenente alla serie “Bondages”, algida, tenera creatura sotto la lente dell’anima.

Tra gli altri artisti Morimura, Hatakeyama, che con una sequenza fotografica d’impatto e micro – emozionale dimostra il lento ma inesorabile sfruttamento della natura causata dall’uomo, e poi Miyamoto con la sospensione del tempo, un eterno attimo nel quale la vita distrutta si piega nel ricordo e si accartoccia per la ricostruzione. Non possiamo, inoltre, non citare Yanagi con le sue opere dedicate alle donne, lavori incentrati sull’universo femminile. Il volto della più antica tradizione incontra quello del tempo che li conduce verso la libertà e l’indipendenza.

Nelle sale essenziali del Foro, l’ampio respiro dell’arte asiatica ci conduce agli artisti cinesi come Fei, con il video “ Hip Hop Fukuoka” un invito al ballo, accettato da tutte le classi socio – culturali, si trasforma in catarsi della tensione quotidiana.  Ventuno artisti tutti abili interpreti delle più soffuse sfumature della vita, dell’universo, dell’immenso come i coreani Peng , Jung e Turavanija .

Leggere queste immagini è un viaggio dentro i pixel di un concetto espresso in forma visiva , leggere le loro didascalie diviene, invece, un cerca / trova sui muri, non sempre facile ma forse utile per allenare la nostra percezione, già proiettata in avanti grazie all’attività culturale della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, il cui operato  è un work in progress, atto a stimolare e promuovere la creatività, considerata preziosa risorsa per interpretare la società.La Fondazione, infatti,  apre scenari, genera benefici, introduce prospettive nuove e alternative, capacità manageriali per un’opera d’arte unica la cui bellezza aumenta di valore nel tempo. 

 

di Antonella Iozzo © Produzione riservata
          ( 18/12/2008 )

 

 

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