Fantasia Creativa

Fantasia CreativaCollettiva internazionale con gli artisti : 
Claudia Bertera, Nicola Andreace ,  Luigi Curreli,  Ruth Helena Fischer,  Remo Lana,  Franco MeloniMarco PaseriEnrico Pinto,  Gelsomina Rasetta,  Rosario Tortorella

A cura di Antonella Iozzo

ANDREACE
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BERTERA
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CURRELI
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FISCHER
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LANA
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La fantasia, quella libera espressione della creazione che si configura nel genio e nel talento, coglie la realtà e le sue forme, solletica lo spirito, fomenta le passioni. È un’ardente notte stellata che brucia di nostalgia e tocca la coscienza dell’artista inducendolo al sogno, al desiderio, all’immaginazione. Estasi sprigionata dal canto ammaliante dell’Arte e levatesi in un arcobaleno di creazioni grazie a dieci artisti capaci di comporre dieci variazioni su tema: uragano fantastico di forme, segni e materia, l’ispirazione ha trovato la sua più intima fantasia creativa.

Fantasia che scintilla nella creatività ed esprime la vita quando fugge al di fuori dell’inconscio. Fantasia che si arroventa sull’esistenza portandoci in terre lontane. Fantasia come magia chiamata Arte. È quella di Bertera che si libra foriera di ogni presagio per essere pura verità nell’apparenza del reale. La tela diviene, di conseguenza, il fondale dei nostri pensieri che su di esso prendono forma, o forse divengono sogno. Traiettorie verso cieli lontani che rivelano verità nascoste. E’ un universo ricamato dall’immaginazione e interpretato artisticamente come una melodia dove lo spazio, le linee, il punto, giocano un ruolo fondamentale per rilanciare le potenzialità dell’estro creativo oltre le sfere della fantasia.

L’istinto e l’immaginazione vibrano all’unisono nella fantasia creativa di Fischer. È una sinfonia che si eleva in alto, nel cielo, dove incontra il radioso splendore di una tavolozza cromatica intensa ed eterea che mescola le tonalità alla luce che rapida ed improvvisa illumina e oscura nell’irradiare l’eterna bellezza di petali in fiore, dell’immensità in un respiro che traccia, tra stupore ed emozione, la tensione sublime, rara e voluttuosa percezione dell’infinito. Pennellate dalle calde tonalità si accendono sullo sfondo bianco in un continuum di vibrazioni luminose, lo spazio appare fluido ed è come se entrassimo in una nuvola intima e astratta bagnata dall’orizzonte. Luogo magico che risveglia la profondità sonora del cielo che si confonde con il mare dei nostri pensieri.

Osservare la realtà e dipingere con l’immaginazione. Un’immaginazione quella di Meloni che permette di estrarre da essa le sue linee essenziali in una mutazione progressiva della forma che, sulle ali della fantasia, diviene tridimensionalità scultorea. È come se un’incessante trasformazione coloristica e onirica, in una crescente intensità creativa, si animasse plasticamente con ardente espressività in sostanza sonora, in accordi arcaici. Sono lavori che cercano di offrire nuove possibilità allo sguardo, di aprire nuovi universi dalle prospettive primordiali, di non essere svuotati dal mondo esterno con il quale l’artista mantiene sempre un legame sottile ed invisibile. Sono figure che abitano lo spazio in cui i sogni s’incontrano con la realtà e ne trasmettono il magico respiro.

Fantasia creativa come attimi sopiti in un universo che si espande oltre il gesto di Curreli. Armonia multicolore nella quale è possibile distinguere, grazie alla purezza e all’individualità del tratto, ogni timbro, ogni evocazione o visione sospesa e fissata come agente espressivo. È fantasia sottoforma di associazioni audaci, di libertà di spirito, di originalità che esce allo scoperto e trasforma archivi di memoria in trame immaginifiche. Solo così la creazione ci può apparire come un mosaico di frammenti rinsaldati da una coesione formale, quasi un insieme di cosmi relazionali che raccontano, in una nuova sintassi segnica, favole dal sapore vero e autentico, istantanee di vita che uniscono il ricordo al domani.

Sogno, immaginazione, fantasia creativa che celebra il fiabesco, la passione, che solletica l’evocazione e si trasforma in visione artistica con Paseri. Entusiastica verità dal sapore onirico che si adagia lentamente su tela fin quando l’abita completamente, tracciando punti di fuga, studiando zone ombra, disegnando soggetti e trasformando i fondali in fantastiche scenografie della mente. Il colore è la sua forza, essenza impulsiva che travolge e inebria l’occhio, mentre ogni fibra artistica si distende in racconto, dimensione nella quale l’immaginazione e l’anima vengono nutrite dalla meraviglia, dal ricordo e dalla bellezza mentre il reale risplende della sua stessa fantasia.

Con un codice stilistico unico, pregno di cultura umanistica Andreace trasferisce su tela la sua fantasia creativa, nella quale gioca un ruolo fondamentale la memoria, primaria fonte immaginativa. Il suo rigore compositivo fluido e naturalmente equilibrato cerca orizzonti lontani dove ogni fisionomia acquista un ritmo vitale e dove convivono astrazione formale e figurazione reale. Una pittura composita influenzata dalle nuove frontiere della fantasia che nell’inconscio celebrano la danza dell’Arte ed è come se la narrazione si articolasse con ampi rimandi tra dentro e fuori, tra elementi plastici e visioni fantasiose che alimentano nello spettatore la curiosità visiva ed intellettiva.

Fantasia creativa svettante e prorompente, quella di Lana, che galoppa la fervida immaginazione e rilascia nuances di sogni ed emozioni. Una danza di colori orchestrata con cura tanto da risaldare le cellule materiche che riconducono alla sostanza creativa. Un tessuto musicale capace di sfrangiarsi, di decomporsi in molteplici volute cromatiche, e ricadere in un flessuoso movimento su una normalità senza tempo dominata dal raziocinio. Più lontano, la fantasia: posto, luogo, isola dove divampa il fuoco della creatività, dove l’umano sentire crea il suono della propria anima e dove l’immaginazione genera il gene della felicità quella ambita, quella sognata, quella naufragata dentro di noi e riportata dall’artista ad attimo fatale .

Fantasia nel respiro dell’immagine, fantasia nello strappo decisivo e lacerante di un frammento di quotidianità, fantasia tanto lontana da noi quanto vicino allo spirito creativo di Pinto che idealizza il suo omaggio all’Arte con scatti che colgono l’azione della storia recuperata e conservata. Pezzi di vita reale, di città, di tensione creativa sul filo dell’immaginazione che ci aiutano a vedere quello che desideriamo e che rimane intrappolato tra favolose trasformazioni e realistiche situazioni. Fotografie che mettono sullo stesso piano il passato ed il presente, il ricordo idealizzato di un grande artista e la consapevolezza che dietro l’obiettivo la fantasia creativa mette a nudo l’immagine della società.

La fantasia creativa di Tortorella scolpisce le emozioni della sua anima in sculture che trattengono lo spirito dell’artista. Sono opere che rivelano l’uomo a se stesso facendo cadere le barriere tra conscio e inconscio, tra dentro e fuori, tra il razionale ed il passionale. Convergenze che aprono le porte a una nuova avventura dell’estro sedotto dalle linee sinuose della forma, dalle curve volumetriche capaci di sfiorare il mordente corporeo e trasformano il simbolico in profondità sfrangiata dal sogno. È un’orchestrazione di sentimenti nell’armonia narrativa di storie che bruciano il desiderio distendendolo e consolandolo nel cromatismo che erutta da una superficie scultorea inquieta e scabra.

La pulsazione creativa di Rasetta evoca la potenza della memoria, del ricordo contenuta nelle stoffe conservate dal tempo. Patrimonio espressivo che riaffiora dalle ragioni del cuore. Complesse coreografie cromatiche sembrano premere ed implodere per poi ricomporsi in una tensione continua con il presente dalla quale emerge speranze, solitudine, tenerezza e quella straordinaria melodia del passato che emerge con forza per culminare nell’afflato del ricordo capace di rivivere la sua seconda pelle. Quasi cellule cariche di sensazioni, di vissuto , di sentimento che stratificandosi una sull’altra formano una tessitura variegata animata da un equilibrio tra la testimonianza della storia e la suggestione emotiva dello spettatore.

Turgidi desideri, sogni increspatesi nel delirio della mente, lontana immaginazione corporea, totalità bruciate dentro il mistero della fantasia creativa.

 di Antonella Iozzo © Riproduzione riservata
                   (27/03/2013)

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