La Materia delle Idee

Gesti, segni e parole in sei pensieri d’artista. Credo che chi guardi un’opera abbia il diritto di leggere, anche per un solo attimo ciò che gli è più congeniale. Uno scavo nei risvolti nascosti di un universo di gesti e sguardi. La mano si muove precisa, senza esitazioni, come se sapesse già dove tracciare linee
a cura di Antonella Iozzo

 

Spagnuolo-Tendre-comme-le-souvenirLa materia delle idee si apre all’emozione e ne disegna l’afflato sorprendente e inatteso. È un lucido sogno che celebra i Pensieri d’artista nel gesto, nel segno e nelle parole di Isella Barresi, Paolo Bottioni, Claudia Mangeli, Aurora Mazzoldi, Marco Paseri, Daniela Spagnuolo aka Lirely. Pensieri e sensazioni si accendono su Bluarte in versi che lambiscono la forma e in suoni che indagano l’ispirazione con una domanda, la cui risposta sta solo sulla tela.
Tutte le anime dell’Arte, tutte le verità di Claudia Mangeli. Estasi e passione, fermento e pensiero bruciante s’intrecciano nella corporeità del sentimento. Lirico e sensuale, intenso ed espressivo, evocativo e musicale.

 

In quale di questa coppia di aggettivi si ritrova? Ci spiega il motivo?

In qualche modo ogni coppia può partecipare alla definizione delle mie opere, ma intenso/espressivo è il binomio che preferisco, è anche il “fare” che meglio calza quando inizio un lavoro

Vita densa, spessa e nello stesso tempo intrisa di variazioni luministiche distende il valore estetico e irrompe nel diaframma sociale con una forte tensione espressiva, è un movimento lento, un adagio che scuote lo sguardo. Nel suo gesto intuizione istintiva o pensiero meditativo?

Se mi è permesso fare un’analisi del mio gesto ancor prima che il colore tocchi la tela, allora posso dire che sono guidata da un’azione istintiva, quando prendo in mano i pigmenti e comincio a unirli con il medium, poi la tela viene coperta interamente da un solo colore e da qui il pensiero meditativo entra in gioco collaborando con gli imprevisti e trovando soluzioni utili che diano sufficiente spazio al pensiero e all’istinto. In breve vi sono entrambe, cerco solo di fare in modo che l’uno non prevalga sull’altro

Istinto e meditazione che si equivalgono che premono, che dettano in qualche modo il gesto, che si equilibrano tra le curve del pensiero. È un oceano che scorre nelle arterie del sentimento fino ad irrompere su tela sgocciolando, innervando, sedimentando lo stato delle cose. I punti di fuga del suo pensiero che prospettive aprono nella creazione artistica che sta per nascere?

Rimane sempre la possibilità di poter vedere ogni passaggio, dalla tela bianca ad ogni intervento, strato dopo strato senza mai perdere di vista l’origine. I paesaggi che si intuiscono sono collegamenti diretti a pensieri, non una simulazione della realtà che sta al di fuori di noi

Pensieri che dipingono la tela mentre si raccontano, opere che si lasciano guardare mente i pensieri interrogano lo sguardo. E’ la realtà colta nel suo attimo vitale.

La forza espressiva che scolpisce il pensiero di Daniela Spagnuolo aka Lirely si apre ad un’intimità fluida, lirica e diafana che segue le linee delle sensazioni per rinascere verità, canto possente, tempesta. Il ready made del pensiero quando e come incontra la sua forte vena espressiva?

Da buon grafico pubblicitario sono fortemente attratta dal connubio che lega l’immagine alla parola. Sensibile all’effetto emotivo provocato dall’interazione di questi due elementi, mi ritrovo, a mia volta, a giocare con immagini e parole per arrivare al cuore di chi osserva le mie produzioni. Spesso sono frammenti di poesie ad innescare in me una scintilla e, quando si verifica questo fenomeno, nella mia testa comincia a prendere vita un magma che assume una forma sempre più definita man mano il disegno si sviluppa. È così che quella frase ispiratrice diventa forma pittorica, un elemento che trascende il suo aspetto semantico per diventare parte integrante di una creatura nuova

Uno scavo nei risvolti nascosti di un universo di gesti e sguardi che possono tracciare sulla pelle il sorriso dell’armonia, come scalfire il nostro io con la lenta consunzione dei sentimenti o dell’indifferenza della realtà intorno a noi. Ma i pensieri contemporanei di Spagnuolo incidono, delineano, seguono o inseguono la realtà?

I pensieri che esprimo attraverso la mia attività artistica delineano la realtà o, per lo meno, sono concetti legati al mondo interiore ed esteriore che il mezzo pittorico mi aiuta a definire e a portare alla luce. La speranza, forse pretenziosa, è che l’interpretazione pittorica riesca a suscitare nell’osservatore un’emozione che provochi un cambiamento, sia esso un’azione o un’intenzione

Sequenze di reale intercettate dalla sua sensibilità e rielaborate in materia emozionale, in battiti del tempo vitale che ci restituiscono una visione del contemporaneo capace di interagire con il nostro io. No, non una speranza pretenziosa, ma una realtà dalla quale nasce la lettura sensitiva del nostro presente, mentre il pensiero di un istante dietro il suo gesto?

La realizzazione che mi illumina per un istante è il motore trainante del mio lavoro. Successivamente quell’intuizione attraversa il mio spirito senza filtri: il gesto che ne scaturisce è genuino anche se non immediato ed istintivo

Quasi movimenti performativi fissati dalla materia delle idee che trapianta il pensiero in una deflagrazione creativa che diviene immagine coreografica, composizione visiva, danza.

E l’energia di una danza dalle origini misteriose, seduce il pensiero di Marco Paseri è scandisce attraverso velocità molto diverse, la partitura segnica di una creatività che rilascia sul supporto fantasia, fiabe, leggende. Labirinti dentro la ragione, coordinate per il gesto artistico o il sogno del pensiero?

Direi che i sogni prendono forma e vita attraverso il gesto artistico e pian piano diventano realtà e incantano. Sono sussurri di leggende tramandate da secoli, frammenti di storie, credenze di un medioevo immaginario dove cantastorie, giullari e cavalieri s’incontrano per dare inizio a danze stravaganti e a battaglie che non avranno mai fine. Storie appassionanti dove il principe resta accanto alla sua principessa per l’eternità. Le fiabe e le leggende ci portano in un mondo dove tutto è più facile e felice, sono un luogo dove, possiamo rifugiarci per trovare conforto, ridiventare ancora una volta bambini e guardare il mondo con i loro occhi: quelli del gioco e della fantasia

Una teatralità reinventata, una narrazione dai significati diversi, un’onirica evasione che si veste d’immaginazione ed implode nell’estro artistico. Il tumulto creativo di Paseri quando incontra il disegno del pensiero?

Il tumulto creativo di un artista è come un temporale di primavera o una valanga che si stacca improvvisamente da un costone. Arriva improvvisamente e ti investe con una tale intensità di emozioni che non puoi fare a meno di lasciare indietro il resto per dedicarti completamente all’urlo della tua inclinazione. E’ un momento così intimo, unico e irripetibile che va colto al volo, il “carpe diem” dell’artista. La mano insegue veloce il pensiero come un aliante che si lascia trasportare e cullare da un vento leggero e rassicurante, non sai dove ti può portare ma forse è proprio questa inconsapevolezza la chiave della creazione di un’opera: potersi abbandonare all’ebbrezza di trasferire sul supporto tutte le sensazioni che pulsano nel cuore e che prepotentemente vogliono vivere per sempre per te stesso e per tutti coloro che respirano Arte. Nelle opere a china non ci sono disegni preparatori, non c’è un’idea prestabilita; la mano si muove precisa, senza esitazioni, come se sapesse già dove tracciare linee, spirali, segni che all’inizio sembrano non voler dir nulla, ma tutto è già stato scritto: nascono strani personaggi, principesse, cavalieri, fate vissuti in epoche e luoghi lontani e da sempre abitanti la mia fantasia

Cura meticolosa per il dettaglio e precisione del tratto, trasmettono l’amore per un segno decorativamente raffinato, che rinuncia al colore, ma l’assenza del colore è un pensiero in bianco e nero nell’infinito del supporto? Ma può avere delle sfumature?

Sembrerà un gioco di parole ma l’essenza del pensiero, secondo me, talvolta, è più forte con l’assenza dei colori. La comunicazione di un pensiero può essere più diretta, senza compromessi e senza messaggi che si celano nelle pieghe del colore. Tracciare una semplice linea nera su un foglio bianco mi dà sempre un’enorme emozione. La stessa che provavo da scolaretto quando cominciavo a scrivere su di un quaderno nuovo con le pagine bianchissime e che profumavano ancora di tipografia. Infatti, i miei primi disegni li ho fatti proprio con il pennino che allora s’intingeva nell’inchiostro. Nei miei disegni a china non ci sono sfumature. Volutamente. Il bianco e il nero sono come la contrapposizione tra il sole e la luna, il bene e il male, l’essere e il non essere. Non c’è nulla in mezzo

Stenografica scrittura di sensazioni, di sogni, di desideri riflessi, nella sintesi perfetta di un suono limpido e pulito collante tra la realtà e la finzione.

Nell’ancestrale richiamo dell’esistente, pero, l’uomo sussulta. Sfumature o significati nascosti, profondi, rielaborate da una nuova percezione mentale s’incrociano e vengono alla luce come alchimie di pensieri che s’insinuano Dentro la coscienza, tra le voci dell’io, nello sguardo del pensiero di Aurora Mazzoldi

Il racconto di momenti e atteggiamenti interiori, quello che si muove dietro la maschera che ognuno di noi indossa per esigenze sociali e rivolge lo sguardo del pensiero, che è muta e attenta osservazione ai movimenti dei nostri io, ne segue le pulsioni, le pressanti esigenze e ne scopre le motivazioni. È arte introspettiva che col suo simbolismo evidente, offre una traccia sul sentiero che conduce alla propria ricchezza interiore

Una condizione spirituale che si muta anche in ricordo, in quel sentimento che delinea la cadenza del gesto, ma la fredda ragione riesce a sfuggire alle cadenze dell’emotività? Come?

La fredda ragione è una difesa, ahimè ingannevole, contro le emozioni che riteniamo sgradevoli o sconvenienti. Più è ossessiva e fanatica e più forti sono le emozioni che premono dentro. La lotta è senza tregua e, normalmente, l’intero fisico ne porta le conseguenze. La fredda ragione è come la diga che il castoro costruisce sul fiume: l’acqua non smette di scorrere e, anzi, frenata, aumenta la sua spinta e straripa e inonda il terreno, provocando una palude. La diga va rinforzata continuamente con grande dispendio di energia e con risultati momentanei e solo apparenti

Ogni cosa nello studio attento delle sue composizioni trasuda l’intimità carica di materia spessa nel respiro rarefatto che conduce alle falde dell’universo. La visione si trasforma in sentimento e viceversa, il sensibile in vaporose nuances estratte da una tavolozza cromatica leggera e trasparente, lo studio attento della composizione rivela l’espressività, la voce, l’impetuoso silenzio e il pensiero frantumato de “ Le Madri” ampiamente descritte nel suo libro “Le mie madri – Arte Introspettiva” come si raccontano, invece, con il gesto, il segno, il colore?

Tutti i quadri di arte introspettiva, anche la serie delle 6 madri, parlano per simboli. Gli oggetti che vi sono rappresentati, l’espressione e la posizione dei personaggi così come i colori usati sono una precisa traccia per la lettura del quadro. Vi si legge l’ambiente emotivo nel quale si muovono i personaggi, si può risalire alle loro intenzioni e si vedono chiaramente, nell’espressione e nelle posizioni, le conseguenze alle quali vanno incontro. Nessun monito, ma una presa di consapevolezza, per chi la vuole vedere, la possibilità di un’apertura e comprensione più ampie sul proprio modo di vivere. Il simbolo, quando non è segno universalmente riconosciuto spesso va interpretato. È quello che fa il libro, una serie di incontri nei quali si “legge” il quadro e si allarga il suo significato portandolo nella vita di tutti i giorni

Struggente bellezza innervante il valore simbolico della creazione, in essa s’incrociano e vengono alla luce alchimie di pensieri ed esigenze dl nostro tempo. Materia delle idee, idee che attraverso i nostri artisti.

Con Isella Barresi la naturale semplicità della forma coniuga l’essenza della tradizione e il linguaggio contemporaneo. È come se l’orizzonte dei pensieri cambiasse invertisse la sua rotta per una poetica senza tempo. Essenzialità cromatica nella pittura e una linea scultoria che unisce storia, creatività e memoria, cosa pensa di trasmettere con la sua Arte?

Nelle mie ambizioni artistiche non vi è quella di voler a tutti i costi trasmettere qualcosa ad alcuno, infatti, riporto semplicemente sensazioni personali, umori del momento. Credo che chi guardi un’opera abbia il diritto di leggere, anche per un solo attimo ciò che gli è più congeniale. Tra le mie certezze vi è quella di considerare l’arte “terapeutica”. Quando ho dipinto “Alzheimer”, ad esempio, ho voluto trasferire su tela tutta la sofferenza che traspariva dal viso di mia madre, nel tentativo di accedere al suo nuovo mondo così ostile e per me impenetrabile

Coinvolgente universalità di messaggi che traspone l’estetica delle immagini in una narrazione proiettata verso l’esterno, verso la pelle dell’universo, è qui che rivivono la materia delle idee, la forma delle emozioni. Come riesce a coniugarle nel suo gesto?

Credo che la materia nel suo molteplice essere concretezza, dia a chiunque sappia coglierne l’essenza, la possibilità di comprenderne i segreti più nascosti. Quando uso il sughero, il legno, il filo, il cordino, o magari la sabbia, do a essi la possibilità di rappresentare qualcosa che normalmente non rappresenterebbero. La sensibilità dovrebbe consentire all’artista di estrapolare tutto ciò. Anche un oggetto inanimato può comunicare >>. Vibrazioni sensoriali che ci conducono tra Terra, Anima, Cielo e il suo pensiero … << Nel momento in cui con umiltà pensi a tutto ciò che concerne il creato e, in qualche modo riesci a riportare su tela, o in una piccola installazione, i colori, i suoni, le vibrazioni, e ancora quando riesci a vedere in un pezzo di legno o in una pietra, l’anima nascosta e la valorizzi, allora ti rendi conto di essere al contempo piccolo e grande

La realtà invisibile e profonda ci cammina accanto, la percezione disegna il sapore intenso della verità, il sentimento si dilata nella memoria e nel mare e il segno della mente scandisce il ritmo del quotidiano.

Una dimensione viva e pulsante tanto d’avvertirne il contatto epidermico mentre il gesto di Paolo Bottioni emerge con forza, elaborando suggestioni con passaggi timbrici luminosi, lirici e audaci. Pennellate che accarezzano l’ispirazione, ma come la sua ispirazione diviene materia su tela?

L’ispirazione parte sempre dal mio vissuto, molte volte sono emozioni provate di fronte alla natura o episodi relativi alla sfera personale. Il ricordo interiorizzato affiora, si fa colore e si struttura sulla tela, allora lo spazio pittorico diventa il mio spazio interiore. L’emozione si fa ricordo e vuole trascriversi sulla tela per rivelarsi

Rivelazioni che avvolgono l’estro e rilasciano un magico corpo sonoro che incontra i pensieri cromatici di Bottioni, la forma delle sue emozioni ….

Dopo un iniziale periodo dedicato al post-impressionismo e all’espressionismo astratto, fino alle prove influenzate dalla psicologia della visione di Rudolf Arnheim, ho sentito il bisogno sviluppare un linguaggio più propriamente percettivo e fenomenico. Il colore è forse diventato la bellissima ossessione che mi permettere di trascrivere sulla tela i miei sentimenti e le mie emozioni

È come se parlasse l’anima dell’artista, è una melodia capace di convergere verso la poesia della creazione pittorica facendo cadere il confine tra dentro e fuori, tra conscio e inconscio. Improvvisazioni, impulsi, sentimenti, che dimensioni aprono, che dialoghi intrecciano, che musicalità rilascino nel suo gesto?

La mia pittura nasce dal mio spirito, poi l’immagine viene costruita durante la trascrizione, molte volte il pensato richiede nuovi rapporti, quasi a volersi chiarire e rendersi più esplicita. Le scale di colore e il risultato ottenuto possono muovere nuove emozioni e richiedere nuove variazioni strutturali, l’impulso iniziale quindi è completato in corso d’opera da nuovi impulsi. In questo “viaggio” sono i colori, le strutture, le scansioni cromatiche che creano il ritmo dell’intera opera. Essa si completa quando il sentimento ( il colore ) viene espresso in modo completo. Solo allora l’opera, con i suoi accordi o contrasti, esprime una parte dei ricordi e si completa con nuove sensazioni

La materia delle idee in un sogno creativo che non ha più confini, vive la libertà di essere notte marina tra pennellate intense e vibranti, e giorno intenso nella luminosità della tavolozza timbrica. Segni che si dilatano, forme che abbracciano l’attimo, tutto fermenta, tutto pulsa, tutto è anima e pensiero d’artista.

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (29/05/2013)

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