Lo stagno delle ninfee


  


 

 CLAUDE  MONET  

Lo stagno delle ninfee – L’ètang Aux Nymphèas  

   

 

  

 

Monet_LoStagnodelleNinfeePer oltre trent’anni Monet si siede quasi tutti i giorni sulla riva di questo stagno per cercare di penetrare il tranquillo mistero delle ninfee.
Nel terreno sottostante la sua casa di Giverny, Monet, siamo nel febbraio del 1893, acquista un pezzo di terra tra la strada ferrata e un piccolo affluente dell’Epte, il Ru. Sogna di farci costruire un bacino d’acqua dove seminare delle ninfee, piante delle ninfacee coltivate nelle vasche dei giardini, che galleggiano sull’acqua rigenerandosi senza sosta. Per questo deve far deviare il Ru, ma il comune si oppone al progetto. Monet fa causa, vince il processo e fa pianificare il suo giardino acquatico.

L’Opera – Per molti anni, passerà i pomeriggi sul bordo del bacino, a dipingere delle ninfee e il ponte che passa sopra lo specchio d’acqua. Dal 1873 lo stagno è il suo interesse pittorico primario, e Monet si concentra solo su << questi paesaggi d’acqua e di riflessi che sono diventati per me una vera e propria ossessione >>. Rompendo con la rappresentazione figurativa, dipinge con tocchi colorati che tendono all’astrazione.

La serie delle ninfee doveva essere l’oggetto di un’esposizione dal mercante d’arte Durand- Ruel. Questa personale, più volte rimandata tanta era l’angoscia del pittore di fronte a questo soggetto, ebbe luogo nel maggio del 1909, con il titolo “ Ninfee, paesaggi d’acqua” , e fu un successo memorabile. Lucien Descaves, scrittore amico di Monet, gli scrisse a questo proposito << Esco dalla vostra mostra abbagliato e meravigliato! >> . Rincarò Romand Roilland in una lettera allo stesso pittore: << Quando sono disgustato per la mediocrità della letteratura e della musica attuali, non ho che da voltarmi verso le vostre Nymphèas per riconciliarmi con la mia epoca…>> .

La Critica – Parecchi critici si preoccuparono all’idea che un tale  insieme coerente di opere potesse essere disperso, e lo stesso Monet suggerì una volta di decorarne un’intera stanza allo scopo di  << procurare l’illusione di un tutto senza fine >>. Il progetto ricevette l’approvazione di Clemenceau, e fu così che furono decorate le sale dell’Orangerie a Parigo, inagurate il 17 maggio 1927, un anno dopo la morte del pittore…

La Storia – Proveniente da collezioni private  in vendita, il dipinto fu affidato al museo del Louvre dall’Ufficio dei beni privati francese nel 1950, poi passato al Jeu de Paume, prima di essere sistenato al museo di Belle Arti di Caen, nel 1975.

Claude Monet ( 1840 – 1926)
 L’ètang Aux Nymphèas   ( Lo stagno delle ninfee)
Olio su tela, cm 90 x 92
Firmato e datato  in basso, a destra  (Claude Monete 1904)
dipinto nel 1904
Caen, Museo delle Belle Arti.

 

 

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