MiArt rilancia se stessa

Il direttore Vincenzo De Bellis e il suo gruppo di lavoro, tutti under 35, ha lanciato la sua sfida alla crisi giocando con proposte che interagiscano con gli stili, le epoche

miart-2013Milano – Successo in crescendo per la 18ª edizione di MiArt, fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea, diretta da Vincenzo de Bellis e organizzata da Fiera Milano che ha chiuso i battenti domenica scorsa con un aumento dei visitatori del 12%.

Indiscusse protagoniste le gallerie circa 140 di cui 55 straniere, poi i giovani talenti, galline dalle uova d’oro per galleristi che strizzano l’occhio all’affare fiutando nuove tendenze, nuovi linguaggi da far seguire agli appassionati che depongono fiducia e assegni nella loro lungimiranza artistica nonché economica.

MiArt, allestita nel padiglione tre di fieramilanocity, con 700 artisti internazionali e circa 3.000 opere ha richiamato un foltissimo pubblico che ha apprezzato il clima positivo, il nuovo respiro artistico che sembra riaffiorare e il confronto fra le varie pulsazioni internazionali.

In fiera il mondo ruota intorno agli stand e viceversa in un continuo scambio di stimoli, di idee, di proposte di qualità capaci di attrarre collezionisti, curatori e varie personalità che possono determinare l’andamento di una fiera.

Il direttore Vincenzo De Bellis e il suo gruppo di lavoro, tutti under 35, ha lanciato la sua sfida alla crisi giocando con proposte che interagiscano con gli stili, le epoche, le diverse discipline artistiche come il design. Un percorso che si addentra nell’universo Arte ammaliando il visitatore intrigandolo con una progettualità tesa anche alla ricerca.

La fiera si suddivide in quattro sezioni, iniziamo da “Established “gallerie operanti da anni nella promozione dell’arte moderna e contemporanea, gallerie che sono una conferma, un punto fermo per artista e acquirente, un luogo  dentro il quale dimora la cultura dell’opera. Segue “Obcjet” propone gallerie di design, la creatività non ha più confini e scopre o riscopre l’Arte in tutte le sue forme. Come naturale conseguenza anche la moda trova il suo spazio con un allestimento di 5500 metri quadrati firmato dal raffinato Massimo Berghinz, arredi di Moroso, e una vip lounge dall’eleganza discreta realizzata con Champagne Ruinart.

La sezione “Emergent” riservata alle giovani gallerie ed è qui che troviamo l’arte come simbolo del successo, come strumento per intraprendere un rapporto più profondo con l’apparenza artistica celata dietro opere di arti-star consolidate come Damien Hirst o Robert Indiana.

Infine la sezione a invito “THENnow”, forse la più coinvolgente ed interessante, che ha nesso a confronto, presentandoli in parallelo, nove coppie di artisti di generazioni diverse, tra cui Enzo Mari e Fabio Mauri. Dialoghi sulle ali dell’arte per frangenti temporali che s’incontrano e rivelano situazioni, pensieri, concetti come nuovi porti da dove salpare per scoprire il senso del fare Arte.

Sezioni che creano atmosfera, che invitano il visitatore a gustare appieno ogni sfumatura, che rendono piacevole e stimolante sotto più fronti un evento commerciale quale MiArt anche con il programma dei Miartalks, 25 relatori internazionali come Penelope Curtis, direttrice della Tate di Londra, coinvolti in conferenze, conversazioni, interviste e book launch.
Una fiera che rilancia se stessa reinventandosi nelle coordinate dell’Arte e dell’economia.

La nuova edizione ci attende ad aprile 2014, ma nel cuore di Milano gli eventi si susseguono come il Salone del Mobile dal 9 al 14 aprile, la mostra “Andy Warhol’s Stardustappena inaugura al Museo del Novecento a e la Triennale che dall’8 aprile propone un nuovo allestimento del Museo del Design.

di Antonella Iozzo © Riproduzione riservata
                    (08/04/2013)

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