Picasso & Dominguìn

 

 

 

Picasso e la Tauromachia

pulsione che si scioglie nelle vene sprigionando istinto, impeto vitale

 

Picasso_a_SoaveSoave (VR) – Sulla strada del vino, Picasso. Un incontro d’Arte da sorseggiare nella splendida città di Soave(Verona). Tra le mura della città, il respiro della Spagna si condensa in un solo nome:Pablo Picasso, la storia dell’Arte nel colore della passione. La mostra “Picasso & Dominguìn, nei ricordi di Lucia Bosè: un Soave incontro diVino”, realizzata dall’Associazione “Sulla strada del vino” in collaborazione con il Comune di Soave e il Comune di Monteforte d’Alpone, è l’evento internazionale di punta, che coniuga raffinatezza, prestigio e cultura, visitabile fino al 10 luglio 2008. Vino e Arte uniti sinergicamente in una mostra raccontata con estrema eleganza, da Lucia Bosè, amica di Picasso e moglie del grande torero Louis Miguel Dominguìn.

Ventisei acqueforti realizzate per il libro “Toros y Toreros”,  esprimono l’amore di Picasso per il mondo dei toreri. Picasso ela Tauromachia: pulsione che si scioglie nelle vene sprigionando quell’istinto, quell’impeto vitale atto a trionfare nel gesto finale del torero, come nel gesto, carico di tensione, dell’artista, energia che muove e smuove i sentimenti. Il suo segno inconfondibile non è semplice descrizione è poesia, è profondità, è leggerezza di pensiero dentro i silenzi del pubblico o il uso vociare, dentro  l’agilità del torero e la possanza del toro.

La collezione appartenente a Lucia Bosè è il più esaustivo racconto iconografico sulla tauromachia, nonchè il racconto sulla lunga e intensa frequentazione frala Bosè, Dominguìn e il Maestro, un’amicizia iniziata nel 1958 e protrattasi fino alla morte di Picasso (avvenuta nel 1973). Toreri, picador,La Plazade Tores, ogni cosa nel pulito segno che segue il ritmo naturale della mano è un sensibile componimento, la cui realizzazione è durata più di venti anni. La mostra si arricchisce di un’esemplare spettacolare, l’unico olio su carta del 1963 ”Picador y torero”, pezzo unico nella storia dipinta della tauromachia. Picasso, artista e uomo passionale, non poteva non amare il vino, e al vino, la sua genialità artistica, dedica due brocche, una a forma di pesce e l’altra a forma di gallina, sculture in argilla usate per gustare l’elisir di Bacco durante i convivi.  La mostra è preceduta da un’esposizione fotografica, chela Bosè, nei giorni in cui è stata presente a Soave, ha calorosamente illustrato: ricordi, attimi di vita trascorsi insieme, noi ci soffermiamo su una foto in particolare: Picasso viene vestito da  Dominguìn con il tradizionale costume da torero, l’emozione di Picasso è simile a quella dei bambini, una tenera sensazione di stupore e meraviglia dipinge il viso del Maestro, il resto è la realtà di quel sogno che tante volte è stato il soggetto preferito dell’opera picassiana.

Interessantissimo è il progetto per una “Plaza de Toros” eseguito da Picasso con l’architetto Bonet sotto la supervisione dello stesso Dominguìn, e qui esposto. Ultima occasione per vedere insieme le tre parti del progetto, infatti sarà messo all’asta da Cristies, il ricavato servirà ad ampliare il Museo degli Angeli di Segovia realizzato dalla Bosè. Un curioso aneddoto accompagna la nascita del museo: dopo la morte di Dominguin è stato ritrovato un disegno raffigurante un toro con le ali con la dedica di Picasso “I tori sono angeli che portano corna”; un disegno posto quasi a sigillo dell’opera museale, infatti divenne la prima e unica sede al mondo dedicata alla visione contemporanea di queste presenze alate.

Dall’11 luglio al 3 agosto 2008 la mostra sarà trasferita presso il Palazzo Vescovile di Monforte d’Alpone, un’occasione unica sulla strada del vino.

 

di Antonella Iozzo © Produzione riservata
11/06/2008

 

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