Renato Missaglia, Arte e Anima

Il momento più bello della mia attività è quando dipingo, ancora oggi fatico a frenare la mia inventiva.

di Antonella Iozzo

Renato-MissagliaTrento – Renato Missaglia, la vita, l’Arte, le emozioni, una meravigliosa tela dipinta dal sentimento dell’inventiva e dalla gioia del creare. Forse il suo autoritratto più profondo e vero, o forse, semplicemente la sua anima tra le continue tensioni del reale.
Renato Missaglia, una vita attraversata o vissuta nel nome dell’Arte?
Vissuta in nome dell’arte. Sono del ’46 e posso dire che da trentacinque anni vivo gioiosamente la sua meravigliosa essenza. È un lavoro che mi ha permesso di viaggiare per il mondo, di esporre in capitali come Parigi o Pechino, di conoscere persone eccezionali ma il momento più bello della mia attività è quando dipingo.
Prestigiosi riconoscimenti, quindi, e una miriade di mostre internazionali. Per Lei, successi, testimonianze artistiche, logiche conseguenze …
Questo dovrebbe essere un messaggio per i giovani: logiche conseguenze del proprio lavoro, della fatica, della dedizione concreta anche, se non soprattutto, nei momenti più difficili, di crisi. Crisi come questa che stiamo attraversando e che nonostante tutto rappresenta uno dei momenti più importanti della mia attività, perché ho seminato il triplo e adesso sto raccogliendo il triplo, ovunque. I nostri ragazzi dovrebbero imparare che dal nulla non viene nulla, bisogna lavorare, lavorare, lavorare, è la regola.
Il suo estro artistico sposa la musica con la personale ispirata dalla scenografia dell’Aida di Verdi presentata nel 1991 a Hong Kong, poi si pone dietro l’obiettivo per le opere fotografiche realizzate prima durante e dopo il rally Parigi-Mosca-Pechino del 1992, nel 2002 è musa cinematografica con il cortometraggio Il Quadro, da lei ideato prodotto e interpretato per la regia di Franco Bertan. Missaglia l’iguana dell’arte, cambia pelle per risplendere sotto altre forme?
Non è ricerca di un qualcosa ma evoluzione continua della creativa, ancora oggi fatico a frenare la mia inventiva.
A Trento presso il Complesso delle Albere appena inaugurato, una sua permanente…
E’ una mia vetrina all’interno di un complesso realizzato da Renzo Piano dove si combinano quasi naturalmente più elementi. Sono estremamente entusiasta ed emozionato di essere il primo artista al quale la società Castello SGR, abbia chiesto di occupare uno spazio in quello che per me è uno straordinario museo all’aperto.
Il ritratto sembra essere una costante nella sua vita artistica dal 1994 quando ritrae i cinque Premi Nobel per la Fisica sono molti gli omaggi a personaggi dello spettacolo, politici, regnanti. Cosa rappresenta per Lei questa forma espressiva?
È il mio alter ego. Ho provato sempre interesse per il ritratto tanto da essere divenuto nel tempo una costante. “ La Repubblica” in uno speciale ha intitolato un articolo a me dedicato << pittore di corte >> , mi piace molto questa definizione, forse perché racchiude il concetto anche delle commissioni e nel mio caso sono davvero tante: come quella dell’ex sindaco di Milano Letizia Moratti commissionato dalla giunta, o quello per i 72 anni del presidente Silvio Berlusconi commissionatomi dalla segreteria di Palazzo Chigi e ancora i ritratti di Steve Jobs, Indira e Sonia Gandhi, Hillary Clinton, Barak Obama e Papa Benedetto XVI.
Se dico Arte, comunicazione, pubblicità?
Arte, sempre Arte con la “A” maiuscola. Ho sposato il mondo dell’arte applicata, è un linguaggio che crea punti d’incontri tra l’artista e il committente senza scadere nella banalità. Ricordo per esempio nel 2006 quando per la Coca-Cola realizzai 40 lavori pittorici ispirati alle Olimpiadi È molto semplice confondere grafica pubblicitaria, comunicazione e arte.
E se dico creatività, fashion quindi Ferragamo e Wine quindi Amarone, due suoi committenti?
Per gli 80 anni di Ferragamo ho realizzato fra l’altro, un’esposizione dedicata alle sue creazioni più iconiche, e per Amarone ho vestito le bottiglie gran riserva di Amarone Pasqua in occasione dell’evento Riva Trophy 2011 a Monte-Carlo e del matrimonio di Charlène e Alberto II di Monaco, ma ho sempre e comunque continuato a dare voce alla mia pittura in perfetta simbiosi con il contesto , ma è chiaro che il committente deve, in qualche modo sentirsi gratificato. È il gesto che rafforza il legame permettendo continuità collaborativa.
Nel segno di Missaglia 50 chef della cucina italiana divengono 50 ritratti in mostra, nel marzo scorso, a Firenze presso Palazzo Vecchio. Come è nato il progetto?
È nato dal voler gratificare questi personaggi che sono diventati degli status symbol dell’arte culinaria, perché non c’è dubbio che la loro è un’Arte ricca di creatività, d’inventiva, di comunicazione sensoriale, ma è un’arte fugace per sua stessa natura, ma permettendoci di consumarla ci lascia il ricordo delle sensazioni provate. Io ho voluto dare corpo e anima a tutto ciò.
È una mostra che da Firenze, dove ha registrato sessantamila visite in dodici giorni, si è spostata a al Museo Rimoldi di Cortina d’Ampezzo andrà poi a Venezia ed approderà all’Expo 2015 di Milano.
Il feeling che unisce cibo, gusto e arte?
L’emozione tattile che raggiunge il mondo dei sensi.
L’anima dell’arte, la mente di Missaglia
Sono più anima che mente. È sempre l’emozione a muovere la mano, a guidare la mente.
L’artista secondo lei interpreta, descrive o crea la realtà?
Io la reinvento.
E riesce a creare anche il sogno della realtà?
Dall’emozione al sogno il passo è breve. Nonostante, in questi ultimi anni siamo chiamati quotidianamente alla realtà, io continuo ancora a sognare.
Il mondo dell’arte oggi?
Se oggi un artista non cammina da vivo, non riesce a trovare uno spazio in linea con l’attualità e non riesce a creare opere che esprimono il sentimento dell’arte e la grande gioia che sta dentro l’artista, ogni gesto, ogni idea protesa verso la ricerca della provocazione ricadranno inesorabilmente su se stessa. È un’amara realtà.
Il contemporaneo, domani …
Siamo nelle mani del Creatore.
L’opera che acquisterebbe?
Una grande scultura di Fontana oggi proprietà di una mia cara amica Milena Milani, ultima sopravvissuta del primo manifesto dello spazialismo, e sita presso la Fondazione Milena Milani di Savona.
Prossimo progetto?
Con i Cantieri San Lorenzo, il più importante cantiere italiano di nautica, stiamo progettando una barca d’artista: dalle mie opere svilupperemo l’interior design, l’illuminazione, ogni cosa nascerà dalla mie creazioni Molto probabilmente sarà presentata a settembre al Yacht Show di Montecarlo.
Il colore che interpreta l’anima di Renato Missaglia
Non c’è mai un colore deciso, sono sempre colori legati ad altri colori capaci di esprimere l’emozione pura di quell’istante.
Il vino nel quale ritrova l’Arte che c’è in Lei
Ho collaborato con molte aziende e il vino, lo uso come supporto per l’arte, dal terrior al vino dalla bottiglia al gesto che lo veste di elegia creativa.

di Antonella Iozzo ©Riproduzione Riservata
                (08/07/2013)

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