Tiziana Leopizzi

Tiziana  Leopizzi

Con ARTOUR-O ha creato un sistema di vita
Dico sempre: se ti educano con la coca cola  da grande bevi  coca cola, io vorrei bere Chianti …

 

Tiziana_leopizziFirenze – Focus su Tiziana Leopizzi art director di ARTOUR-O più che un evento, un sistema di vita. Dinamica, curiosa, intraprendente, stimola artisti, affascina il pubblico, entusiasma i committenti. Da sette anni Firenze è la città palcoscenico di una dirompente creatività che lascia nel cuore e nella mente l’essenza di un viaggio nella Bellezza dell’Arte. Emozioni tra ieri e domani da saggiare nelle parole della Leopizzi.
Cos’è ARTOUR-O?
ARTOUR-O è un evento d’arte contemporanea internazionale ed è una fucina di progetti, frutto di committenze come manager, direttori di musei, fondazioni, università, comuni, Enti che hanno come scopo quello di divulgare l’arte. Nello splendido scenario di Villa
La Vedetta , committenza, progettazione e realizzazione hanno dato vita alla massima espressione creativa con ARTOUR-O a Tavola, ARTOUR-O Interior e ARTOUR-O nel Parco. Collante  di questo evento incontri, focus per conoscersi e  creare altri progetti. Un sistema di vita attraverso l’arte contemporanea, un’arte che ci permette di collegarci al passato, al design, alla musica. Humus per nuove idee.

2005 -2011, sette anni di ARTOUR-O a Firenze. Cambiamenti e prerogative.
Anni fa ero consulente di una fiera d’albergo che si svolgeva a Roma, ho rifatto l’esperienza a Genova come Proto ARTOUR-O –  ed ho capito che c’era bisogno di un cambiamento, troppe fiere e troppo riduttive. Inizia così  a prender sempre più forma la tendenza verso le istituzioni o verso quelle fondazioni private, che sono poi i committenti. Dopo un magnifico avvio di  ARTOUR-O , come lo conosciamo oggi, ho cercato una location che mi poteva permettere di tenere le opere più a lungo, non solo 4 giorni, e con Villa La Vedetta è stato possibile, ARTOUR-O nel Parco, infatti, sarà visitabile fino a giugno.

Luoghi culturali che ARTOUR-O rende luoghi evento?
Anche, nel senso che il percorso in città è nato come percorso che conduce alle falde del nostro patrimonio culturale, un modo per riscoprire la luce del nostro passato artistico. Personalmente sono molto seccata che non insegnano più greco e latino nelle scuole, sono palestre della mente ma soprattutto sono il nostro background,  parlare in inglese va bene ma non basta. Dico sempre: se ti educano con la coca cola da grande bevi  coca cola,  io vorrei bere Chianti…

Artour-O e Firenze l’arte d’incontrarsi in un museo temporaneo?
Si.

Come spiegherebbe ai nostri lettori il concetto di Must museo temporaneo?
Il MUST Museo Temporaneo significa che per quattro giorni, ma grazie a quest’ultima edizione adesso anche per un tempo maggiore, i partecipanti convergono in un’unica location dando così vita ad vero e proprio museo temporaneo formato dalla sequenza delle stanze allestite. Non si tratta dunque di un’operazione commerciale, è molto più ambiziosa, se vogliamo. Intendiamo ricreare un parterre culturale al cui interno sia possibile proporre dei progetti grazie ai quali veri e propri “maestri di bottega” come Marco Nereo Rotelli, Oliviero Rainaldi, riescono ad interagire con la committenza nella linea della tradizione che ha reso unico il nostro Paese.

I mecenati di ieri i committenti di oggi ….
Non è cambiato niente.

Gli artisti di oggi i maestri di ieri …
Ci vorrebbe molta più bottega.

Che rapporto esiste oggi tra committente ed artista?
Molto stretto. Per committente intendo chi, commissionando un lavoro  per se, fa godere la comunità. Secondo me non è mai esistito il mecenate, è sempre esistito il committente. Se facciamo un passo indietro, nella storia dei papi e dei principi, di Lorenzo il Magnifico ed Isabella d’Este, per esempio,  non possiamo non prendere atto che le opere che commissionavano erano biglietti da vista di prestigio, un modo elegante e raffinato per presentare la loro potenza e magnificenza.

Il manifesto di ARTOUR-O è il Curriculum Vitae con cui 500 anni fa Leonardo da Vinci si presentò a Ludovico il Moro. Quale sarà il cv di ARTOUR-O con il quale intende presentarsi al futuro, magari fra 500 anni?
Vorrei un curriculum che, come quello di Leonardo, rappresentasse la versatilità, l’essere artista a tutto tondo. Un curriculum che fosse da stimolo alla curiosità, qualità essenziale, che ti spinge ad andare sempre un po’ più in là.

È la curiosità che vi ha spinto verso Misa?
Anche. Misa, Museo Internazionale di Scultura all’Aperto è il futuro di ARTOUR-O.

Un progetto che finora ha aperto sei aziende all’Arte, sei punti di riferimento per artisti internazionali contemporanei, dove committenza, progettazione e realizzazione convivono all’unisono migliorando la vita all’interno dei luoghi di lavoro, creando nuove realtà, interagendo con contesti paesaggistici, urbani o d’interni. Sono network nati grazie ad  imprenditori curiosi e lungimiranti che hanno adottato un sistema di vita.

L’artista della sua vita
Munari

ARTOUR-O in 3 aggettivi
Curioso, un compagno di viaggio straordinario, un modo di vivere.

di Antonella Iozzo©Riproduzione Riservata
                  (11/03/2011)

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