Daniele Carta, mission Relais Santa Croce

Daniele Carta, Direttore Generale presso il Relais Santa Croce di Firenze con una mission, far vivere all’ospite un’esperienza unica, indimenticabile. Prima che Direttori, siamo padroni di casa. Oggi si sta un po’ perdendo questo contatto ed è importante riappropriarsene.
di Antonella Iozzo 

Daniele-Carta-Relais-Santa-Croce-FirenzeFirenze  – Daniele Carta, Direttore Generale presso il Relais Santa Croce di Firenze. La sua mission? Far vivere all’ospite un’esperienza unica, indimenticabile. Lusso esperienziale nel  valore dell’autenticità e nell’essenza dell’ospitalità. Una carriera alle spalle internazionale e significativa che lo conduce ad inizio 2013 nel gruppo Baglioni Hotels della Famiglia Polito, la più importante Famiglia dell’hotellerie italiana di Lusso.

Daniele Carta , maître de maison del Relais Santa Croce. Le forme dell’arte, le curve della cultura, le linee della sua direzione.
Nella mia oramai più che decennale carriera, ho avuto la fortuna di collaborare con diverse realtà alberghiere e allo stesso tempo con tanti Direttori Generali. Ognuno di loro è stato per me un “Maestro” sia di vita, ma soprattutto professionale. Il più grande insegnamento ricevuto, è quello che con umiltà, tenacia, passione e leadership si possono ottenere i migliori risultati. Non esiste un prototipo del Maître de Maison, ognuno deve essere se stesso. Capo, leader, consulente, tante volte psicologo, saper fare una battuta se pertinente o al contrario essere severo quando necessario. La cosa più difficile è trovare il giusto compromesso.    

Relais Santa Croce, una perla del Gruppo Baglioni, una dimora Relais & Châteaux. Nella sua quotidianità professionale, cosa implica?
Il Gruppo Baglioni è sinonimo di autenticità, ricercatezza, eccellente servizio ed estrema qualità, come tante volte noi in Italia sappiamo dimostrare. Il nostro pay-off aziendale non a caso è The unforgettable Italian touch. Il mio impegno quotidiano è maniacale per la ricerca della perfezione. Tutto ciò affinché ogni viaggio nei nostri alberghi si traduca in esperienza indimenticabile ricca di ricordi, che va oltre un semplice soggiorno in una camera.

Il settore turistico alberghiero di lusso, come avverte, secondo Lei,  questo particolare momento economico che stiamo attraversando?
Purtroppo anche il settore alberghiero di lusso è vittima di questa difficile e lunga crisi economica. Sicuramente la diversificazione su quasi tutti i mercati mondiali aiuta a mantenere certi fatturati e fette di mercato. Bisogna però pensare che l’hotellerie di lusso non sia fatta solo da clientela che viaggia per piacere, ma anche da corporate, incentive, meeting.

Ecco, in questi anni, l’ottimizzazione dei costi da parte delle aziende, ha fatto si che molto business proveniente da questi segmenti fosse tagliato o che buona fetta utilizzi adesso alberghi di categoria inferiore. Del resto la famosa spending review è a qualsiasi livello, dalla singola famiglia alla grande multinazionale. E questo ci danneggia in maniera importante.  

La sua dimensione di lusso?
Io credo che ai giorni d’oggi sia riduttivo legare il temine lusso a un brand, uno status o a un prezzo elevato. Lusso è ciò che ogni essere umano percepisce come speciale, unico, di qualità.

Per me invece il vero lusso dei giorni d’oggi è il tempo. Il tempo che dedichiamo a noi, ai cari o nel fare turismo. Il mio concetto è lontano dal turismo di massa proveniente da alcuni paesi. Un giorno probabilmente anche quei turisti capiranno che il lusso non è nel brand o nell’insegna alberghiera più o meno glamour.
Al contrario, lusso è avere l’opportunità di fare una prima colazione in un ambiente sofisticato con decori a foglia oro del XVIII sec., con dei prodotti di altissima qualità, e ascoltando dei sonetti allegri di Vivaldi per esempio. In quel caso non sto solamente consumando una piccola colazione, ma sto facendo un’esperienza che probabilmente ricorderò per tanto tempo. Questo è quello che vogliamo trasmettere qui al Relais Santa Croce .

L’arte al Relais Santa Croce entra prepotentemente in scena, non dimentichiamoci che è una residenza storica del ‘700.  Come viene comunicato agli ospiti?
Tante volte non abbiamo neppure la necessità di comunicarlo più di tanto. I turisti di oggi, e ne faccio parte anch’io, prima ancora di viaggiare hanno l’opportunità e la voglia di documentarsi in anticipo. Spesso sanno già tutta la storia del Palazzo, ma una volta dentro, il fascino li avvolge. Del resto leggere o guardare qualche immagine è ben diverso da immergersi coi propri occhi in certe bellezze, stucchi, decori che vengono spiegati con entusiasmo dai miei eccellenti collaboratori.  

Secondo lei, cosa pensa di trovare l’ospite al  Relais Santa Croce e cosa effettivamente trova?
L’Ospite che decide di soggiornare al Relais Santa Croce, così come in gran parte degli alberghi Relais & Chateaux, è spesso un turista “maturo” che cerca esperienze diverse. Intanto non ama la standardizzazione dei decori, come usano fare molte catene alberghiere, ma al contrario amano il carattere e le peculiarità di ogni singolo albergo, che rispecchia la città e la regione. Se c’è un termine che le fa capire la differenza, è che in Relais & Chateaux non esistono alberghi ma Dimore. E’ come vivere nella propria casa di lusso, in un Palazzo privato con naturalmente tutti quei servizi di alto livello per lasciarsi coccolare.

L’importanza del web, dei social, del wi fi, per la competitività e la qualità alberghiera?
Il web è sempre più importante. Come dicevo il Cliente inizia a ”viaggiare” molto prima della data di arrivo e naturalmente anche la bellezza di un sito web influenza la scelta finale. Ecco il vantaggio competitivo. Alle volte però non c’è una reale corrispondenza con la qualità vera e propria dell’albergo o del servizio. Per quanto riguarda i socials, non ne sono un grande fan, ma dobbiamo conviverci e sfruttarne le potenzialità in termini di visibilità. Il wi-fi , invece, è ormai più che scontato trovarlo in qualsiasi albergo del mondo e di qualsiasi categoria. Semmai sempre più clienti esigono non pagarlo, anche se, al contrario di quel che si pensi, si paga ancora in tanti alberghi in tutto il mondo.

E l’importanza dei valori umani, quindi ospitalità, sorriso, accoglienza?
Il prodotto albergo può essere di livello mondiale, ma se da cornice non ci sono dei collaboratori entusiasti, amanti nell’accoglienza e con un sorriso sincero, è difficile avere successo. Nel caso contrario, invece, tante volte un ottimo staff può in parte sopperire a delle piccole mancanze che il Cliente è disposto a “perdonare”,  perché si è comunque sentito a proprio agio come se fosse a casa di amici. Noi cerchiamo ogni giorno di fare del nostro meglio affinché i Clienti si ricordino di Marco, piuttosto che di Luisa e non del Receptionist o della Sommelier.

La gastronomia che ruolo gioca?
Al Relais, così come in tutte le dimore Relais & Chateaux, la gastronomia ha un ruolo fondamentale. I nostri affezionati Clienti sanno quanto valore abbia per noi e conoscono anche dell’estrema qualità che ricerchiamo ogni giorno. A mio avviso la qualità, unità alla semplicità, sono spesso e volentieri le carte vincenti. Infatti, non amo le estreme stravaganze culinarie o una gastronomia show.

La musica del Relais Santa Croce che sinfonia potrebbe comporre?
Molto probabilmente le quattro stagioni di Vivaldi, con una forte preferenza per i sonetti della “Primavera”. Molto allegri.

Il dettaglio che fa la differenza?
Ce ne sarebbero tanti, ma se devo sceglierne uno, direi il fatto che il Direttore incontri almeno per un saluto tutti i Clienti. Del resto, prima che Direttori, siamo padroni di casa. Oggi si sta un po’ perdendo questo contatto diretto con la Clientela ed è importante riappropriarsene.     

Il lato più piacevole del suo lavoro?
Poter conoscere e incontrare tante persone diverse, per estrazione culturale, linguistica e religiosa.

E quello più difficile?
Questo lavoro assorbe tanto tempo della propria vita familiare e sociale. Perciò non è facile poter conciliare gli impegni professionali con le esigenze della propria famiglia. Del resto se i propri cari, in primis la compagna, non si “innamorano” anche loro di questo mestiere, è difficile mantenere saldi i rapporti. Io mi ritengo fortunato.  

La vita del Relais Santa Croce attraverso gli occhi del suo direttore
Ricordo il primo giorno al Relais. Che bellissime sensazioni. E dire che lavoravo già a Firenze da diversi anni, ma non conoscevo le bellezze di questo Palazzo. Dopo quasi due anni, mi sembra che il tempo sia volato. Ciò sta a significare che sono stati estremamente belli e intensi. 

La sua vita, se non fosse maître de maison del Relais Santa Croce?
Ho sempre avuto una grande passione per gli aerei. Forse perché ho vissuto per tanti anni di fronte a un grande aeroporto e osservavo per ore decolli e atterraggi. Direi proprio il pilota di aeromobili civili. Per fortuna però, la mia vita mi ha portato a fare qualcosa di più affascinante come il Maître de Maison di una perla come il Relais Santa Croce.

Relais Santa Croce
Via Ghibellina 87 – 50122 Firenze Italia
tel. +39 055 2342230 fax +39 055 2341195
http://www.baglionihotels.com/category/florence-tuscany/florence-2/relais-santa-croce-2/

 

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (08/12/2014)

Bluarte è su https://www.facebook.com/bluarte.rivista e su Twitter: @Bluarte1