Caos e Armonia

Se sei nato caos non puoi diventare armonia
L’ordine è il piacere della ragione; ma il disordine è la delizia dell’immaginazione
( Paul Claude)

 

Prologo
Delicate pennellate rosso tiziano degradavano fino a perdersi nel blu elettrico di un suggestivo tramonto estivo che avvolgeva e confondeva Valter ed Iside nel loro primo giorno di vacanza.
Nell’aria, i profumi si rincorrevano formando ghirlande colorate. Li agitava un fresco grecale che sembrava carezzare con morbide dita, la pineta a ridosso della spiaggia. C’era il brio dei gelsomini, nella mani dl vento e l’incanto nei loro occhi.
.Magari!-disse eccitata Iside.
-No, armonia, è solo armonia!- ribatté serio Valter. Poi la fissò e vide in lei, ancora una volta, quello che aveva sempre visto, il caos, l’origine del fuoco e della passione, la nuda essenza dei sensi in un corpo flessuoso ed invitante. Tutto ciò che un uomo può desiderare o rifuggire. Un animale indomato ed indomabile, in scambio di una sola vita, ma straordinariamente speciale.
Questo era Iside per lui: il volto nascosto della poesia quando si fa incanto, le labbra di un’alba che invita a promettere, il delirio della carne che sposa e ingravida l’oltre.
Valter era stregato da lei, ma il troppo come il poco, spesso stanca. Perché con Iside il silenzio era sempre pieno e la notte riflesso argentato di luna. Con lei i colori avevano mille sfumature e tinte sempre nuove. Gli attimi fermavano gli orologi mentre lo spazio s’incurvava ed illuminava al suo passaggio.
In fondo, Valter era solo stanco di venerala.
Quasi avesse colto i pensieri del suo uomo e li volesse ricacciare lontano. Iside gli sussurrò con malizia felina: – Baciami!
Le labbra di Iside, “ Fuoco che infiamma” pensò Valter e per non cadere nella tentazione e perdersi, balbettò- Scusami, ma credo che andrò a dormire!

I.

Dopo una notte che allontana, segue sempre inesorabile un giorno che divide. Si era svegliato presto Valter e da solo stava raggiungendo il mare per respirare la salsedine ancora inumidita dalla brina.
Con il suo telo sulla spalla camminava lentamente verso al spiaggia. Un sentiero di campagna lo divideva dal mare. Accompagnato da un concerto di cicale, il mare gli apparve all’improvviso, azzurro ed imponente, dietro una collinetta di sabbia ricoperta solo da una vegetazione salina, aspra e pungente come la salsedine.
Un filo azzurro teso e sospeso nell’infinito. Cosi gli apparve, per un attimo, il mare, poi lo sguardo raggiunse gli abissi oscuri e la spuma ondeggiante sulla sabbia. Contenerlo tutto era impossibile. Come Ulisse, anche Valter era ossessionato dall’infinito limite blu. Orizzonte di libertà e di avventura, di passioni e di dolori. Confine e limite delle domande e dei dubbi.
Sulla tela azzurra ed ondeggiante, Valter vide scorrere il racconto freddo dei suoi inverni.

di Elena Varriale

  … Tratto dalla raccolta “ Faraexcelsior 2013” a cura di Alessandro Ramberti, Ed. Fara Editore, Rimini, 2013, Pag.300 Euro20,00   ISBN 978-88-97441-36-6 –   www.faraeditore.it   – Tel. 0541-22596

 

 Redazione
(02/04/2014)

 

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