I Colori nell’arte

Una straordinaria galleria, con duecento capolavori dell’arte mondiale rivisitati attraverso il linguaggio segreto degli otto colori più ricorrenti – rosso, giallo, blu, verde, oro, bianco e nero. Un modo straordinario per guardare l’arte, con una guida d’eccezione. 
di Stevano Zuffi

 

Introduzione
Gli antichi romani erano persone molto concrete. Non dobbiamo aspettarci da loro le finezze poetiche, la sottile speculazione filosofica dei greci: per i romani era prima di tutto fondamentale stabilire norme, regole, precetti. Per ogni aspetto della vita c’era una legge cui fare riferimento, un punto di appoggio sicuro.
Il loro pragmatismo si arrestava solo davanti a tre categorie, che proprio non è possibile far rientrare in uno schema normativo e legale: de gustibus, coloribus, et pulchritudine mulierum non est disputandum, “non si può discutere dei gusti personali, dei colori e della bellezza delle donne”.

I colori, insomma, sono come la bellezza femminile e i sapori: a dispetto delle teorie e della scienza,
ognuno di noi li percepisce in modo diverso, libero, personale. Nel corso della stesura di questo libro tre cose sono apparse sempre più evidenti, giorno dopo giorno: la povertà del vocabolario nella definizione dei colori, a prescindere dalla lingua utilizzata, antica o attuale (le parole disponibili sono una decina, cui si aggiungono aggettivi e specifiche); lo scontro, che dura ormai da tre secoli e mezzo, tra coloro che cercano di studiare i colori come fenomeno fisico (a partire da Newton) e chi li interpreta piuttosto come del tutto legati alla soggettività e all’emotività individuale (da Goethe in poi); l’ambiguità e le variazioni del loro significato simbolico, talvolta fino al completo rovesciamento semantico.

D’istinto, tutti noi saremmo pronti a dare al bianco un significato “positivo” e al nero un valore opposto, seguendo in questo dualismo la combinazione coreana di yin e yang. Ma siamo sicuri che sia così?
Parlando in termini di psicologia junghiana, i colori sono prima di tutto simboli, archetipi di valore universale.
Michel Pastoureau, lo storico che si è particolarmente specializzato sulle valenze simboliche ed espressive del colore, nel saggio Couleurs, images, symboles (1986) riassume: “nella civiltà occidentale, il bianco da molto tempo – se non da sempre – aveva due contrari: il rosso e il nero; questi tre colori costituiscono i tre poli intorno ai quali, nel pieno Medioevo,ruotavano tutti i sistemi simbolici, a partire dall’universo dei colori”.
Si possono scegliere esempi tratti da discipline fra loro diversissime, come la liturgia, l’araldica, o l’alchimia, per accennare al valore simbolico, al rimando visivo offerto dai colori. Il desiderio di “descrivere” i colori fa sì che si usino spesso definizioni che non hanno nessun riferimento alla vista, ma rimandano a sensazioni di altro genere: il giallo, il rosso, l’arancione sono colori “caldi” non perché, toccandoli, possiedano effettivamente una temperatura diversa rispetto al blu o al verde, ma semplicemente perché si associano al sole o al fuoco.

Parliamo allo stesso modo di colori “spenti” o “accesi”, e senza essere poeti come Rimbaud o Georg Trakl, utilizziamo abitualmente metafore uditive per cercare di rendere l’idea del “tono” di un colore.
Accanto al valore simbolico universalmente riconosciuto, il colore ha una sua dimensione squisitamente individuale. Fin dal 1947 Max Lüscher ha messo a punto un test della personalità sul genere di quello, celebre, delle “macchie” di Rorschach,introducendo la variabile del colore come elemento fondamentale di interpretazione soggettiva. Lo psicoterapeuta italiano Luca Coladarci spiega che “caratteristica fondamentale dei colori (così come per qualsiasi altro simbolo) è la regola delle opposizioni, secondo la quale una stessa tonalità può avere valenze opposte, positive o negative, di luce o di ombra, a seconda dell’ambito e della situazione psichica in cui essa è inserita: ecco perché il nero, ad esempio, colore soprattutto di morte e oscurità, può anche evocare un caos originario dal quale erompe nuova luce e vita, oppure l’aggressività e la violenza del rosso può essere altresì la stessa tonalità dell’amore e della passione”….

(… tratto dall’ìintroduzione del libro: “I Colori nell’arte” di Stevano Zuffi – Ed. Rizzoli, 2013 , illustrato, 21×21 cm, pag.320, euro 27.50 – ISBN: 17062923)

 

di Stefano Zuffi
(11/05/2013)

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