Mazzoldi, Le mie madri

Nelle opere dell’Arte Introspettiva si rappresentano “le maschere” che i personaggi indossano, ciò implica un “gioco” dove i personaggi diventano attori e lo scenario indica quale commedia o dramma è in corso.
Redazione


 
Dalla presentazione del libro: “Le mie Madri ” di Aurora Mazzoldi
“L’arte ed il pensiero artistico, secondo il mio punto di vista, non sono al passo con i tempi, in quanto oggi è imperante “l’arte del fai da te”, che è tipica dell’artista cittadino, più che dell’artista studioso, è l’arte della creatività libera più che della professionalità, della cronaca più che della storia. All’inizio del terzo millennio diventa sempre più pressante l’esigenza di puntare su di un’arte che badi principalmente ai contenuti e non solo all’immagine esteriore.
L’Arte non deve essere fine a se stessa e non deve cercare di scandalizzare e/o meravigliare, perché ciò porta fuori strada coloro i quali cercano di avvicinarsi ad essa, ma immediatamente se ne allontanano non sapendo interpretarla.
Nell’arte moderna manca la cultura di base, pertanto l’esigenza pressante, avvertita da molti critici e storici dell’arte, è quella di incanalare gli artisti con l’adesione ad una corrente, che abbia come elemento distintivo l’interdisciplinarietà tra scienza e arte pittorica. A questo tipo di corrente artistica potrebbe appartenere l’Arte Introspettiva, ideata dalla pittrice Aurora Mazzoldi in collaborazione con la psicologa Antonella Giannini.
Come riferisce la Mazzoldi questo tipo di arte è sintetizzabile in tre punti basilari: Arte, Psicologia e Introspezione, quest’ultima parola è il perno sul quale ruotano le altre due. L’artista attraverso le sue opere intende perseguire due finalità: una è quella di realizzare una ricerca sulla “Psicologia Introspettiva”, che induca l’uomo di scienza (lo psicologo) a riflettere sull’opera “per scoprire come siamo fatti”, l’altra finalità, fermo restando l’interdipendenza tra il lavoro dell’artista e quello dello psicologo, è quella di suscitare interesse e stimoli nell’osservatore che visionerà le sue opere e potrà usufruire di tale strumento con “fini terapeutici”.

La Mazzoldi sicuramente la si potrà definire una “ricercatrice dell’arte” in quanto le sue opere, uniche nel loro genere, si interdisciplinano con il mondo scientifico, dando un enorme contributo alla decifrazione dei modelli relazionali che intercorrono tra madre e figlio, facendoci porre ordine in quel aggrovigliato intreccio di sentimenti, che caratterizzano tali rapporti.
Nelle opere dell’Arte Introspettiva si rappresentano “le maschere” che i personaggi indossano, ciò implica un “gioco” dove i personaggi diventano attori e lo scenario indica quale commedia o dramma è in corso. In questo gioco hanno un ruolo fondamentale le forze, le energie e le tensioni interne che entrano in noi stessi, per scoprire il nostro “io” interiore.
Per descrivere i processi interiori oltre agli atteggiamenti e ai colori nelle opere di aurora Mazzoldi vi sono i “simboli” che concorrono insieme a svelare il “gioco”. Essi sono veicoli che rivelano la realtà in modo vivido, rendendo immediatamente percepibile il contenuto, rappresentando in modo inscindibile l’immagine, la figura ed il loro significato, soddisfacendo al meglio la ricezione del messaggio. Atteggiamenti, colori e simboli sono dunque fattori eloquenti in virtù della loro interpretazione che con competenza danno l’artista e la psicologa.”
Ing. Gennaro Corduas, Direttore Artistico di Napoli Nostra

( Le mie Madri – Arte Introspettiva- L’arte per i curiosi della psiche, di Aurora Mazzoldi, Ed. Assiazione cultura Napoli Nostra, Napoli, 2013, Pag.70 ) –   http://arteintrospettiva.com
   

  Redazione
(27/05/2013)

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