Boccherini, connessioni spagnole con La Musica Notturna

Boccherini, sentimento spagnolo che incede il passo nel notturno visionario di un’estensione musicale che diventa total living into “La musica Notturna delle strade di Madrid” rilasciando sensazioni uniche, un misto garbato di allure spagnole e compostezza classica.

di Antonella Iozzo

Innsbruck (A) – Connessioni spagnole per l’Innsbruck Festival of Early Music concerto con l’Accademia Ottoboni presso la Spanischer Saal del Castello Ambras di Innsbruck.

Ci sono brani, compositori o interpretazioni che ci parlano di qualcosa di indefinibile eppure nota alle nostre emozioni, qualcosa che ci fa viaggiare nelle infinite possibilità della musica trasportandoci in luoghi insoliti o conosciuti rivelandoci la loro vera natura.  E la musica di Luigi Boccherini nell’interpretazione dell’Accademia Ottoboni ci fa arrivare un attimo di tenerezza, un momento di pathos, un brivido o un languore dal riverbero spagnolo.

La musica da camera di Boccherini è infinita ma “La musica Notturna delle strade di Madrid” rilascia sensazioni uniche, è un misto garbato di allure spagnole e compostezza classica. E’ un‘estatica bellezza che spira la brezza dell’evocazione musicale. Un sentimento che s’insinua nel cuore e si ispira al vagare notturno nella capitale spagnola con le sue campane, le danze, le preghiere, il tamburo e la ritirata annunciata dalla ronda. È una deliziosa suite ricca di colore. Landascape La Musica Notturna da respirare nota dopo nota con la giusta atmosfera e la scenografica Spanischer Saal dall’indiscutibile fascino spagnola è la location perfetta per un programma tutto imperniato su Luigi Boccherini.

 La serata si apre con il Divertimento in la maggiore per flauto e archi, op. 16 n. 3, G 463 risale al primo soggiorno madrileno di Boccherini (1768-1776). Si apre con un Allegretto moderato la cui prima parte presenta un percorso tonale tonica-dominante (da la maggiore a mi maggiore) la solarità del tema è lampante sin dalle prime battute ripreso dal flauto (Manuel Granatiero) con vivaci figurazioni in semicrome. Il flauto assume carattere un tappeto di arpeggi e gli archi conducono il discorso musicale con grande tecnica. Il Divertimento termina con un delicato Amoroso con un flauto quasi cantabile che richiama a se un certo romanticismo.

Si prosegue con il Quintetto n. 7 in mi minore per chitarra e archi, G 451 è una pagina equilibrata e piacevole le note del violino vengono sostenute dall’ostinato ribattuto della chitarra ( Francesco Romano). Cadenze, elaborazione e arpeggi modulanti della chitarra che creano un’atmosfera musicale molto suggestiva, quasi “notturna” a volte però un po’ penalizzata dall’acustica.

Tutte le emozioni che un sogno imbevuto di riverberi e risonanze spagnole può rilasciare, dilagano nella seconda parte con il Fandango del Quintetto n.4 G.448. È come aprire un scrigno musicale e rimanere rapiti dalla fascinazione di un intreccio tra una melodia di origine popolare e una composizione da camera per la corte. Danza volgare, tanto da essere proibito dall’Inquisizione e raffinatezza di corte in un coinvolgimento emotivo e percettivo che si libra da ogni singolo strumento in note, arpeggi, cadenze tra chitarra e violini nel velluto sonoro del violoncello. Boccherini rende un grande omaggio alla nazione con questo straordinario capolavoro. L’esecuzione è esaltante, dinamica, in costante evoluzione ritmica, crescendo, diminuendo, glissando, stop improvvisi e riprese violente, falsi finali e continue sorprese, quando la violoncellista Roberta Ferri, deposto lo strumento per una trentina di battute, prende in mano le nacchere tutte le anima del fandango di Boccherini, in un attimo senza fine.

Che prosegue con la sorprendente “Musica notturna delle strade di Madrid”. Un altro omaggio del compositore italiano impiegato come musicista alla corte spagnola. Quando il suo protettore, l’infante Don Luis, fu bandito da Madrid dalla famiglia reale a Las Arenas Avila, Boccherini lo seguì componendo in isolamento rurale. La “Musica notturna” potrebbe rappresentare un ricordo, istoriate di emozioni e sensazioni vissute per l’Infante, costretto a vivere nella lontana Avila, ma può ancora rivivere ogni singola atmosfera della vita notturna di Madrid, dalle campane che suonavano per l’Ave Maria alla vivacità delle sue strade, fino alle campane delle chiese che suonano la ronda, il rosario e la ritirata.

La musica diventa visiva, scenografica e coreografica, grazie ad un’esecuzione brillante che ne esalta il fascino e la verve spagnola. Un qualcosa di indefinibile eppure così profondo e vicino al nostro sensibile, si chiama Musica e questa partiture ne proietta la sua vena nostalgica, sentimentale e descrittiva di un luogo tanto da divenire immaginifica espressione materica. Come impressioni che cadono in arabesque il secondo violino (Ayako Matsunaga) con veemenza strappa note che debordano il pathos mentre il primo violino ( Helena Zemanova) con tecnica passionale pizzica le corde in un ritmo incalzante che tutti gli archi seguono ed inseguono nell’unisono accordo con la chitarra.

Sentimento spagnolo che incede il passo nel notturno visionario di un estensione musicale che diventa total living into the spanish soul. Poesia, magica, soft touch in red con una rosa accuratamente disposta nel look delle musiciste, ma soprattutto Musica per emozioni senza confini.

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di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (17/08/2018)

 

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