Gastone e la sua tromba

 Intervista a Gastone Bortoloso
Una nuova orchestra, una nuova strada , una nuova idea

Gastone_Bortoloso_suonatore__di_TrombaVirtuoso suonatore di tromba, Gastone Bortoloso ha nel sangue il timbro,  la vibrazione , un dono per  la  piena padronanza dello strumento.  Sa trasmettere la forza dell’insieme e dare vigore alle improvvisazioni soliste. Ogni esibizione di Gastone Bortoloso e la sua orchestra, diventa uno spettacolo nella spettacolo, da non perdere sono quei momenti che poi non dimentichi  più.
Come si presenta nel panorama musicale la GB Orchestra ?
Siamo una Band “stabile” , l’affiatamento dei musicisti, dovuto anche alla periodicità delle prove, ci permette di avere un repertorio curato e consolidato, in grado si affrontare qualsiasi trasferta.

Un’orchestra di fiati e non solo…
La band è composta da tre trombe / flicorni: Paolo Riva, Roberto Morandin, Matteo Bocchese.
Un Trombone: Riccardo Boschiero, trombettisti molto capaci di cui ti puoi fidare, gli ottoni hanno dei problemi che Loro sanno gestire con grande capacità.
Poi, ci sono i sassofonisti: Simone Silvestrini, Paolo Zanotto, Francesco Todeschini, Tony Carraro, loro sono i “tecnici”, con i loro strumenti veloci e agili, sopportano e subiscono le mie indicazioni con capacità e pazienza, sono tutti polistrumentisti, in particolare Tony, che suona anche il clarinetto basso, i flauti e il sax baritono.
La loro determinazione colora la band ed esalta un tessuto armonico.
E non dobbiamo dimenticare la ritmica: Alberto Degioanni basso elettrico, Manuel Mocellin chitarra. Loro sono il motore: non possono mollare mai, sono responsabili della pulsione ritmica e anche di molti spunti, sono anche loro bravi e determinati.
Tutti musicisti di grande capacità. E’ un onore stare con Loro e dirigerli.

Una nuova orchestra, una nuova strada , una nuova idea, quale linguaggio musicale?
Ritengo che il Jazz ci abbia regalato emozioni straordinarie. Pensi a queste personalità con la pelle scura…stupendi.. La loro etnia magica ha generato, attraverso il ritmo, il magico jazz, e anche il Funk, una sorta di Beat con un “anima” nera e blues che pulsa continuamente di un Groove incessante, mai stanco, un po’ come, dico io, lo stesso istinto di sopravvivenza.

Che genere di rapporti ha con i suoi musicisti?
Sono tutte persone intelligenti, difficile non avere buonissimi rapporti.

Sono certo che hanno capito cosa voglio dalla musica, da loro, da me stesso. Non è sempre facile fare breccia nelle convinzioni, a volte c’è la necessità di comprovare una certa cosa prima di capirla, è il gioco dell’esperienza, ma per quanto riguarda la band, sembra chiaro che il concetto di democrazia e unicamente plasmato ad arte per ottenere il risultato dell’assieme… come ripeto, la mia deve essere una band che prova e l’obiettivo della riuscita devono essere gli attacchi, i respiri, le frasi, e l’eleganza nel tutto.

Cosa dice ai musicisti prima di un concerto?
Cerco di far capire loro che la partita l’abbiamo già giocata, visto l’importanza che hanno le prove e la serietà con la quale vengono affrontate, ritengo importante considerare il concerto anche il momento del divertimento, certo calcolato un po’, ma pur sempre un momento di appagamento e passione…

E dopo il concerto?
Mi viene sempre, o quasi, da dire loro che se fossi milionario, dividerei con loro la mia fortuna!

La Tromba è associata al Jazz sin dalle sue origine a New Orleans. Dallo swing di Harry Haag James all’incanto di Enrico Rava, e la Trombadi Bartoloso?
Lei nomina Harry James, che è uno dei tre trombettisti che mi hanno maggiormente rapito, gli altri due sono Clifford Brown e Maynard Ferguson. Rava poi è un maestro indiscusso dell’italianità jazzistica, quella intrisa di sordina harmon e Davisiane situazioni coloristiche, che a volte filtrano eccessivamente musicisti e stili più tradizionalmente “neri”.

La mia è una “tromba” che si sviluppa, partendo dalla disciplina della fisicità, fino all’intimità delle emozioni, una tromba che vorrebbe essere generosa, che vorrebbe attraverso il metallo ricurvo, portare un po’ di cuore a tutti.

Direzione Artistica ed arrangiamenti. Bortoloso testimonianza musicale, ricerca e …
…e voglia di dedicarsi al pubblico. Ritengo, con molto rispetto per tutti, che a volte il musicista pecchi di una certa smisurata licenza artistica, secondo la quale, tutto gli è permesso in ragione di un deviato rafforzamento della fiducia in se stesso e lo faccia insomma gongolare dall’olimpo di Dioniso…
La musica è prima di tutto comunicazione, cercare di arrivare agli altri, non è desueto o fuori moda dedicarsi e lavorare prima per il pubblico. Gli insegnanti stessi dovrebbero far capire che la prima cosa è fare il massimo per arrivare agli altri, prima questo, poi tutto il resto.

Il timbro , il cuore e l’ anima. Jazz e Tromba, cosa vuol dire per Bortoloso?
Non le so rispondere. Ed è meglio così.
Ogni mattina, ogni volta che ascolto un disco, ogni volta che un tramonto si dipinge di fronte a me (anche le albe, visti i miei orari), penso all’universo e ai suoi misteri, li paragono ai suoni, ai timbri, ai miei infiniti stimoli… Ho sempre considerato la mia tromba il mio universo.

Per contattare la GBorchestra?
Semplice: http://www.gborchestra.it/

I contatti, i dati le foto sono lì. E se qualcuno vuole chiedere qualcosa basta telefonare. Saremmo felici di dare tutte le informazioni richieste.
Un saluto ai lettori della rivista a GB

di Michele Luongo©Riproduzione Riservata 
         (21.04.2011)
www.viacialdini.it

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