Renato Pante

E’ un festival che interagisce con il territorio,
che induce il turista a scoprirne la bellezza

renatopanteTrento – La voce della musica nel respiro degli ottoni si amplifica nel Primiero Dolomiti Festival Brass, giunto alla settima edizione. Dal 2 al 7 luglio 2012 sarà la melodia sonora del Parco Naturale Paneveggio e di tutti i comuni abbracciati dal suono della manifestazione. Ne parliamo con Renato Pante Direttore Artistico del Festival ed insegnate presso la Scuola Musicale di Primiero.
Come nasce il Primiero Dolomiti Festival Brass?
Volevo andare a studiare in America ma era troppo complicato, più semplice far venire l’America in Primiero, strano ma vero. Ho iniziato con un luminare, il tubista Rex Martin che giunse nella nostra splendida località con molto entusiasmo, e da li sono nate una serie di iniziative successivamente sfociate nell’interesse pubblico. E’ stato il “la” che diede il via ai concerti all’interno della valle.

Un Festival dedicato alla musica per ottoni, perché?
E’ un’iniziativa nata dalla volontà mia e del mio collega, il Maestro Bellucco, per valorizzare questi strumenti che sembrano un po’ gli “aratri” della musica nel senso che lavorano molto, sono praticamente essenziali nella maggior parte delle sinfonie, opere, ecc, ma sono poco conosciuti e apprezzati. E poi non vi sono molti Festival a loro dedicati al contrario di quelli sugli strumenti ad arco o al pianoforte, anzi il nostro è l’unico.

Tromba, trombone, tuba, corno, anche Stravinsky dedicava ampio spazio agli ottoni. Secondo lei è questione di feeling?
Secondo me si, anche perché Stravinsky aveva una mentalità molto avanzata sul discorso della timbrica e gli ottoni in quel momento, siamo nel ‘900, hanno iniziato a utilizzare le sordine, ad usare anche altre tecniche capaci di dar vita a questo tipo suoni che a lui piacevono molto.

Il Festival propone anche interessanti Masterclass. La formazione degli allievi che ruolo assume nella vostra progettualità?
Un ruolo fondamentale. Per fare un esempio: all’interno della mia scuola ho 15 allievi di ottoni e da sempre li spingo a frequentare Masterclass importanti, anche molto lontano, affinché ampliano la loro visione ad ampio raggio attraverso la conoscenza di culture diverse. Il confronto, la diversità di opinione è sempre stimolante e significativo per la crescita.

Nell’organizzazione è coinvolta anche la scuola musicale del Primiero …
La scuola praticamente fa tutto, è il pilastro portante dal punto di vista della creazione e dell’ideazione, qui nasce e si alimenta l’ispirazione del Festival, qui si gestiscono i contatti con gli artisti, si sviluppano i programmi, si valutano le singole proposte. È chiaro che senza le altre istituzioni non esisteremmo.

Un Festival che si svolge nel suggestivo paesaggio dolomitico, quindi la natura diviene co-protagonista ?
Assolutamente si. E’ un festival che interagisce con il territorio, che induce il turista a scoprirne la bellezza attraverso il fascino musicale e naturalmente viceversa.

Il suono degli ottoni in tre aggettivi
Caldo, particolare, sensibile

Il festival in tre aggettivi
Accattivante, particolare, di nicchia

di Antonella Iozzo
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