Emozioni trevigiane. Itinerari di gusto. Le Beccherie Restaurant

Emozioni trevigiane. Itinerari di gusto. Modernità e tradizione si elevano nell’incanto dei sapori rendendo l’esperienza culinaria un momento in sospensione nel respiro dei profumi.

di Antonella Iozzo

Treviso – Emozioni trevigiane. Itinerari di gusto. Interpretare uno stile contemporaneo rispettando la tradizione, Le Beccherie Restaurant.
Nel centro storico di Treviso la memoria gustativa ripercorre il tempo fino agli inizi del Novecento, quando i sapori semplici e genuini della più autentica tradizione trevigiana, dal baccalà alla pasta e fagioli, solleticavano il palato di una clientela affezionata. Se le situazioni cambiano, le tradizioni restano e divengono artefici di nuove idee capaci di essere il trait d’unione fra due epoche. Nel 2014, Le Beccherie Restaurant ritrova nuovo imprinting grazie a Paolo Lai che acquista la location e la riporta a nuova luce.

Emozioni trevigiane e ricordi che si mettono in relazione con un mondo di profumi e sensazioni organolettiche ricreando il piacere conviviale e la felicità enogastronomica in un design armonico, elegante dall’effetto new romantic.

Atmosfera calda e morbida giocata nelle tonalità del grigio e del verde ottanio, legno, e ampie vetrate per una luminosità che ricade nell’ambiente suggerendo gli spazi anziché definirli. È una location che sembra disegnata dalle emozioni di chi vi lavora e dei suoi ospiti che rimangono affascinati dal segno poetico denso e dall’intreccio di memoria ed evocazione mai invasiva che aleggia nell’aria.

Morbidi divani e linee moderne per i lampadari, rimandi al passato come le pentole in rame che creano una suggestiva composizione artistica al soffitto. Corner ad effetto che ricade sul tavolo in legno e dalla parte opposta della sala un’armonica partitura dall’effetto brasserie. Easy e chic nell’informalità di un idea francese rivisitata e corretta nei canoni della tradizione. Un continuum che è sostanzialmente pura allure.

Emozioni trevigiane con vista sul canale e la creatività culinaria dello chef Thomas Negro entra in scena con la cordialità e professionalità di un servizio attento e dal sorriso fresco e solare.

Il sommelier Andrea Corletto ci accoglie con il Bellaguardia Extra Brut. Metodo Classico dalla spiccata eleganza, mineralità, persistenza.  Uve Durello e Pinot Bianco per una piacevolezza originale e pronta a soddisfare i palati più esigenti. Intanto l’iride scruta: piatto bianco come fondale, fantasia cromatica come anticipazione gustativa per “L’insalatina Caldo-Freddo alle tre consistenze”. Verdure fresche, sbollentate e disidratate per tre diverse espressioni di croccantezza che trovano la nota dominante nella maionese alla rapa rossa e alla crema allo yogurt. Giochi di equilibri che trionfano nella dolcezza della chips di patata americana e nell’acidità del pomodoro, entrambi disidratate, per poi scoprire la freschezza di tenere foglie e il gusto puro delle carote o del cavolfiori o ancora dei carciofi sbollentati. Variazioni sul tema dell’insalata che preparare le papille gustative al “Tris di Baccalà”, il più classico degli ingredienti della cucina veneta tra libertà e razionalità, modernità e tradizione. Le consistenze anche qui sono protagoniste e sviluppano una trilogia come un inno alla leggerezza con il carpaccio, prosegue con l’essenza materica del lesso abilmente cesellato dalla patata alla piastra e si conclude nel concept assoluto del mantecato, intensità avvolgente con il mordente del carciofo Moretto sardo crudo.

Entità trevigiana che scorre come vibrazione musicale e si trasforma nell’abilità dello chef Thomas Negro in un primo piatto complesso e raffinato. “Tagliatelle integrali con baccalà fresco Gabilo, broccolo verde, crema di cavolfiore e bottarga di Muggine”. Sorprendente delicatezza. Una visione dal ritmo compositivo preciso e dinamico che coinvolge la vista e richiama a se gli altri sensi. Un moderno effetto naturale che mostra lucidità di pensiero. Ottima la consistenza porosa della pasta, cotta al punto giusto, la delicatezza del baccalà con una leggera panatura croccante, l’avvolgenza della crema e la vividezza  evocativa del broccolo verde. Ogni elemento ha un ruolo essenziale e nell’insieme crea un capolavoro culinario 

Prodotti del territorio, cura per i dettagli e quell’abilità nell’unire dolce e salato, croccante e morbido esplodono nei “Ravioli ripieni di lingua salmistrata, ricotta vaccina, parmigiano, con burro alle erbe provenzali, nocciole tostate e mirtilli su purea di rapa rossa”. Il profumo caldo e intenso delle nocciole sembra esaltare la vivacità di sapori che si accordano fra loro come un’armonica partitura. Il risultato è un piatto ricercato dove la materia prima è protagonista. Emozione trevigiana nel calice con l’incrocio Manzoni di “Casa Baccichetto”, bianco, autoctono della provincia di Treviso.  Intenso, minerale, dai riflessi dorati, delicatamente profumato, leggermente aromatico e pieno. Andrea Carletto ci guida alla scoperta dei vini del territorio che si sposano beni con le creazioni dello chef.

Modernità e tradizione si elevano nell’incanto dei sapori rendendo l’esperienza culinaria un momento in sospensione nel respiro dei profumi.

Piatti che si susseguono come un’esposizione artistica. Ognuno con la propria personalità ben definita, ognuno un sunto di creatività e abilità. Piccoli gioielli gastronomici dall’impatto visivo nitido ed essenziale. Il “Filetto di orata in crosta di frutta secca e uva sultanina con carciofo Moretto al profumo di arance di Sicilia e panna acida”, è una geometrica messa in scena che svela al primo assaggio l’ottimo equilibrio delle consistenze e dei sapori. Dolce e salato sono gli opposti che esaltano la tenerezza dell’orata, tesa fra note acide e richiami di freschezza svettanti verso le sfumature del carciofo. Sapientemente abbinata al Soave Colli Scaligeri DOC. Castelcerino. 2015, Cantina Filippi. Sentori fruttati e floreali, e una nota minerale che sembra rilanciare in freschezza. Buona struttura che sfuma in raffinata melodia.

La semplicità si fa gusto e il gusto rivela una creatività al servizio della buona cucina senza ostentazione e il caso dello “Stinco di agnello cotto a bassa temperatura con demi-glace alle erbe e menta, tortino di patate e verze gratinato e verdure croccanti”.  La differenza sta nella salsa che come una lucida velatura ricade sull’agnello, al palato sprigiona le note fresche delle erbe e invitano ad un nuovo boccone. Tutto il resto e logica conseguenza, come un ottimo calice di rosso, il “Nostro Raboso” Animafranca. Morbido, rotondo, armonico, velluto sonoro che scivola nella cordialità dello stare insieme. Note fruttate e corpose per un autoctono di carattere.

Emozioni trevigiane a Le Beccherie Restaurant che accolgono con qualità l’ospite e lo introducono a passo felpato nel mondo dei sapori e un viaggio senza tempo che sfiora i ricordi, le suggestioni sensoriali di profumi cari alla memoria amplificano le prospettive di un ‘orizzonte culinario che si evolve in continua sinergia con il suo passato.

Il dessert per eccellenza de Le Beccherie Restaurant, il Tiramisù è la verità più concreta e golosa che esista. Provare per credere.

È stato nel 1955 che per la prima volta la ricetta del goloso dessert prese forma, quando Alba Campeol, titolare del locale insieme al marito, scopriva la  sostanziosa colazione a base di zabaione e caffè, preparata dalla suocera, un pieno di energie per affrontare i tanti impegni della giornata e riprendersi dalla fatica del parto. Da qui l’idea d’introdurre tra i dessert del ristorante, al suo rientro,  un dolce ispirato dall’energetica colazione. Sperimentazione, ricerca, intuito e quando Alba pensò di sostituire alla panna il mascarpone il risultato fu il Tiramisù che tutti conosciamo.

L’inizio di una tentazione golosa che da allora non conosce confini. Saggiarlo a Le Beccherie Restaurant è d’obbligo, degustarlo con il Recioto della Valpolicella della Cantina Brunelli, un piacere multisensoriale che scivola nella languida tensione emotiva della sua densità mai stucchevole ma sensuale, semplicemente emozioni trevigiane. Dolce veemenza che dilaga nella sua vena tradizionale, e incontra la verve contemporanea del “Tiramisù scomposto”, l’emozione si fa materia nel biscotto al cioccolato fondente, leggermente salato, un trend touch che calibra le emozioni elevandole a un grado superiore, solo per empasse emozionali sopra le righe. La crema al mascarpone e la spuma al caffè, un sogno che danza nella sostenibile leggerezza della sua sostanza conferiscono il carattere finale nel loro naturale equilibrio.

Il gusto fra le sfumature del moderno svelano la tradizione tingendo di nuova creatività culinaria Le Beccherie Restaurant.

Le Beccherie Restaurant
Piazza Ancilotto 9, Treviso (TV)
Tel +39 0422540871
http://www.lebeccherie.it/

 

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (04/03/2017)

 

Bluarte è su https://www.facebook.com/bluarte.rivista e su Twitter: @Bluarte1