La vie en rose della malvasia, Villa Oppi

La vie en rose della malvasia a Villa Oppi, nel convegno Malvasia rosa dall’origine genetica alla ribalta internazionale. È una storia che inizia quando su una vigna di Malvasia di Candia aromatica appare un grappolo rosa intenso Nelle parole di Stefano Agazzi la passione e l’impegno nel veicolare l’eccellenza sul panorama internazionale.

di Antonella Iozzo

Villa-Oppi-Convegno-Malvasia-by-luongoAlseno (PC) – La vie en rose della malvasia ci ha condotto a Villa Oppi per il convegno “Malvasia rosa dall’origine genetica alla ribalta internazionale”, tenutosi sabato scorso. Quando la natura e la storia s’incontrano sulle anse del tempo, nascono perlacei frammenti di piacere fluido dai riflessi ramati. È un nettare prezioso, unico, da preservare con cura e trasmettere alle generazioni future come l’essenza di un idillio tra la terra, o meglio tra il territorio piacentino e il cielo, che inevitabilmente indossa la consistenza di acini gravidi di qualità eccezionali. Stiamo parlando della Malvasia rosa, una mutazione genetica naturale, nata a fine Anni Sessanta in un vigneto della Valnure. È il preludio di un cantico enologico colto nella sua intrinseca potenzialità ed elevato a simbolo di un territorio, capace di partorire rarità elegantissime dalle spiccate qualità organolettiche e che il gesto dell’uomo ha reso espressione di tradizione lungimirante che porta il nome di Passito di Malvasia rosa, Villa Oppi. Un inno alla qualità che appaga i sensi e rinasce valorizzazione del territorio nella moderna idea di interpretare la storia. Intraprendenza e assoluta qualità riconosciute e premiate al Concours Mondial de Bruxelles 2013 con la Medaglia d’oro assegnata, appunto, alla Malvasia Rosa Villa Oppi annata 2011.

Villa Oppi, lungo la strada dell’Emilia da luogo di sosta per i numerosi viandanti a residenza estiva di Maria Luigia d’Austria, seconda moglie di Napoleone Bonaparte, durante la dominazione francese del nord Italia e Duchessa per le province di Parma, Piacenza e Guastalla nel 1820. Donna di carattere che introdurre il primo bordolese in Italia. Oggi, la splendida residenza, dalla fascinazione storica è l’epicentro di un pensiero evolutivo in grado di coniugare l’esperienza, la storia e il marketing in una parabola discente sul mercato internazionale, grazie a persone come Stefano Agazzi,  Presidente del Gruppo Villa Oppi Wines che riunisce 15 aziende vitivinicole italiane di grande qualità con focus piacentino.

Villa-Oppi-Convegno-Malvasia-Stefano-Agazzi-Emanuela-Cabrini-by-luongoNelle parole di Stefano Agazzi che ha aperto il convegno, la passione e l’impegno nel veicolare l’eccellenza sul panorama internazionale e riscontrare come il supremo valore dell’identità venga riconosciuto ed apprezzato. È un’intuizione che ha preso forma, sostanza, espressività nel lavoro paziente della vendemmia, rigorosamente, a mano per poi procedere, sistemando in piccole cassette i grappoli, e quindi all’appassimento, fatto in due fasi: prima su graticci al sole, a un metro da terra, poi, in solaio, al buio, senza alcuna ventilazione forzata, appendendo i grappoli ad uno ad uno su fili. Semplicemente dedizione al sevizio della grande tradizione enologica.

Il convegno moderato da Gaetano Rizzuto, Direttore del quotidiano Libertà di Piacenza, ideato e organizzato da Emanuela Cabrini, anima pulsante e Responsabile amministrativo di Villa Oppi Wines, con efficienza, professionalità e quel tocco di eleganza che rende momenti di riflessione e conoscenza eventi di pregio, ci conduce verso la scoperta della Malvasia Rosa.

La vie en rose della malvasia. È una storia che inizia quando su una vigna di  appare un grappolo rosa intenso. È come se l’oro si fosse tinto di roseo splendore per rinascere purezza e carattere dalla personalità unica come ci conferma il professor Mario Fregoni, genetista dell’Università Cattolica di Piacenza, che subito intuì l’importanza e l’unicità di quel grappolo rosa che ha riprodotto per via gemmaria. Una visione dalla quale estrarre la sua verità più nascosta. Scienza ed emozioni sembrano camminare di pari passo in un percorso lungo quasi cinquant’anni, un percorso dentro al vita, attraverso le cellule, il DNA, che il professor Mario Fregoni illustra al pubblico presente in modo semplice e accattivante. Memoria e storia si fondono e la scienza si fa enologica evocazione, vino dal quale stilla la meraviglia della natura.

Il convegno procede con l’intervento di Gianpaolo Braceschi del Centro Studi Assaggiatori di Brescia che ci ha presentato un’avanzata analisi sensoriale di questo passito. Ogni senso ne è coinvolto, ogni sfumatura è posta sotto la lente della percezione. È una danza che sfiora le fragranze, i profumi, i sapori, i colori e le papille gustative veicolano un mondo che si apre mentre la vista accarezza cromie sensuali e l’olfatto segue le scie delle sensazioni. Complessità che trascrive in grafici, il magico mondo sensoriale, che rende razionale ciò che l’umana percezione seziona come piacere corrispondente ai canoni qualitativi.

Villa-Oppi-Malvasia-maurizia-gentilini-by-luongoLa vie en rose della malvasia, un’avventura complessa che fluisce morbidamente nella voluttà di una degustazione esclusiva, il maestro cioccolatiere e pasticciere Aldo Scaglia della rinomata pasticceria Falicetto di Piacenza ci ha deliziato con un’originale creazione a base di Malvasia rosa e cioccolato, oltre, naturalmente, a proporre suadenti declinazioni di piacere dalla materica essenza.

La vie en rose della malvasia. Ricerca, materia prima di qualità superiore e il piglio creativo di Aldo Scaglia, ingredienti che incrociano vibrazioni intense e velluti sonori nelle cadenze del cioccolato, nasce un cioccolatino superlativo, l’intensità della Malvasia rosa, la cremosità avvolgente del cioccolato del Brasile e del cacao e la profondità decisa del fondente dell’Isola di Giava. Equilibrio perfetto che si libra in una sinfonia di impalpabili sensazioni che seducono il desiderio. La degustazione guidata dal  Dr Massimo Ghezzi, Sommelier FISAR, ci conduce verso abbinamenti che svelano le diverse nuances della Malvasia annata 2010 e 2011. E se il gusto intenso del formaggio rocfort sembra dominare la scena del gusto, i deliziosi pasticcini a base di mandorle e i nastri di arancio ricoperti di fondente inscenano accordi di memoria sulla scia dell’elucubrazione sensoriale, per finire su un’altra specialità firmata dal maestro cioccolatiere Scaglia, i graffioni alla ciliegia di Villanova, perfetti con il Passito Bonarosa, bonarda da sorseggiare con cura ascoltando l’ode della frutta rossa matura.

La vie en rose della malvasia a Villa Oppi, indossa la seduzione dell’Arte e scopre le impressioni creative dell’artista Maurizia Gentili, sensibile interprete della wine-art. Su tela o preziose testimonianze storiche che raccontano fatti e aneddoti relativi al nettare di Bacco, la Gentile dipinge con il vino la pelle di una realtà ricca di fascino, storia e modernità. Intinge il pennello nel fulgido liquido e rilascia pennellate intime e delicate, ogni traccia un sentimento di vita. Una felicità istintiva che ha preso forma nell’opera dedicata alla Malvasia a Villa Oppi nel giorno del suo convegno. Una locandina d’autore che decanta la storia, il vissuto e il presente in una continuità forgiata in lungimirante intraprendenza.

VILLA OPPI
Ss. Emilia 2524, Alseno, 
29010 Piacenza (Italy) 
Tel +39 335 5646108 
http://www.villaoppi.it

 

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (16/12/2015)

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