Le Boeuf sur Le Toit, gusto e allure art decò

Restaurant Le Boeuf sur Le Toit a due passi dall’avenue Champs-Élysée, location culto per Cocteau, Coco Chanel, Juliette Greco e molti altri artisti e musicisti. Oggi cortesia e sorriso sono il valore aggiunto di una cucina francese che si muove sugli sviluppi armonici dei canoni classici.
di Antonella Iozzo

Le Boeuf sur Le Toit-ParigiParigi – Arte, artisti e glamour, lo spirito degli anni venti parigini si ritrova al ristorante Le Boeuf sur Le Toit. È qui che ci conduce la vie en rose dell’effervescenza artistica parigina dei primi decenni del 900’, è qui che il gusto intrecciato alle raffinate improvvisazioni jazzistiche cesellava il ritmo di ogni serata, è qui che Duchamp, Dior, Chanel, Cocteau, Milhaud, Picabia, come figure sbiadite dal tempo, si materializzano al tavolo in un allure di memoria ed evocazione.

La storia de Le Boeuf sur Le Toit, inizia con dialoghi d’arte sul fil rouge dell’entusiasmo capace di animare le serate al ritmo serrato di una pulsione danzante la jioe de vivre.  Artisti, scrittori, musicisti, designer e stilisti sono il pubblico di quella carica vitale tra le divagazioni intellettive di Louis Moyses, Jean Wiene e un amico pianista di Milhaud, nel piccolo bar aperto nel 1921, in rue Duphot. Un’epoca che ripercorre la mondanità e i suoi cocktail sotto le rime di un’avanguardia contemporanea e il coro brasiliano Le Boeuf sur Le Toi che aveva ispirato, poco prima il loro famoso album e balletto omonimo. Un nome, un idea che rinasce concept e la storia diviene “Le Boeuf sur Le Toi”, locale di tendenza che ha cambiato ben 5 location prima di stabilirsi, nel 1941, all’attuale rue de Colisée 34.

Le-Boeuf-sur-Le-Toit-Filet-de-BarÈ l’espressività artistica la chiave di volta de Le Boeuf sur Le Toit, una melodia che sviluppa il suono della passione, un sentimento che vibra nel jazz, che è jazz, che si fa jazz nelle lunghe notti di appeal artistico dove Fèe Cocteau, scivola dolcemente sui tamburi offerti da Coco Chanel, dove Juliette Greco implode nell’atmosfera nostalgica della sua gloria e dove Charles Trenet e Léo Ferré dipingono i versi della loro poesia con accordi musicali.

Total living tra jazz, arte e arte culinaria che con il tempo acquista sempre più fascino e lirismo. Un tributo che sembra emergere dal logo simbolo de Le Boeuf sur Le Toit: una scultura di Jean Marais dal 1985 in mostra nel ristorante che rappresenta Jean Cocteau, l’Elfo dietro le porte del Palazzo Reale, che collegato alle corna del bue, formano la lira di Orfeo, leggendario strumento.

Le-Boeuf-sur-Le-Toit-Saint-JacquesOggi entrando nel locale si percepisce l’eleganza che richiama la linearità degli arredi degli anni Venti, semplicità geometrica, stile Art Deco, capace di ridefinire la suggestione di un tempo e contemporaneamente di avvolgere l’ospite in una intimità riservata a pochissimi passi dall’effervescente avenue Champs-Élysée. Ed è come se dalle linee raffinate e sofisticate che richiamano una sintesi decorativa moderna, disegnasse la naturale dimensione dell’eleganza colta e sensuale

Un buon servizio caratterizza ogni pranzo o cena al ristorante Le Boeuf sur Le Toit, dove la cortesia e il sorriso sono il valore aggiunto di una cucina francese che si muove sugli sviluppi armonici dei canoni classici, qualità, tecnica, materia prima. Nessun azzardo, nessuna ostentata ricercatezza, nessuna nota stonata, solo jazzistiche variazioni su tema misurate e armoniche al palato.

Le-Boeuf-sur-Le-Toit-dessertProporzione, stile e ritmi degni di un’opera d’arte contraddistinguo la presentazione della tartara di tonno rosso “Thon rouge en tartare à l’huile d’olive de Nyons et coriandre, bouquet d’herbes fraîches” sono le erbe aromatiche e l’olio d’oliva a conferire leggerezza e freschezza al gusto pieno e deciso quanto delicato del tonno. Decisamente morbido e ben equilibrato il “Foie Gras de canard, chutney de fraise au poivre long” uno dei piatti simbolo della cucina francese, che a Le Boeuf sur Le Toit rilascia tutta la sua fragranza, una delicata armonia di aromi che nella sfumatura di fragola assume delicatezza e raffinata elegia.

Affresco contemporaneo per le “Saint-Jacques rôties, fricassée de légumes verts au beurre blanc et coques” capesante dalla perfetta consistenza. Le verdure croccanti, che catturano l’occhio per la vivacità del loro colore, sono una suite danzate la freschezza, asparagi verdi, fagiolini, piselli e fave interpretano la primavera in una soffice spuma di burro. È un’esultanza di sapori e tensione vitale che scivola nel “Filet de Bar plancha à l’huile d’olive, risotto de petits légumes et pâtes Fregola au parmesan, coulis en verdurette”, filetto di branzino, quasi una bianca diafana visione di tenerezza, adagiata su un risotto di verdure che cedeva un po’ il passo alla fragranza mentre la consistenza della pasta Fregola ben si amalgama alla salsa di brodo vegetale.
Le Boeuf sur Le Toit-particolareIn abbinamento un ottimo Pouilly-Fumé, Pascal Jolivet, sauvignon di carattere, elegante e molto fine. Dalle reminiscenze anni venti all’orizzonte emozionale del quotidiano, tutto in desserts che in corrispondenza con la suggestione del luogo “Mousse soufflée Grand Cru de chocolat Manjari” avvolgenza, gravida di profondità, morbidamente in contrasto con la crema glacée. Un vivace gioco caldo- freddo per un brivido di piacere tutto da scoprire e assaporare lentamente. E naturalmente “Le 34 Colisée le Millefeuille aux fruits rouges” una millefoglie che porta nel nome il carattere, la firma di un luogo che nel tempo ha lasciato mille e una storia di arte e cultura, di mondanità e fashion. Sensations rouges da tramandare in idillio di Arti che percorrono taste experience.

 

Le Boeuf sur Le Toit
34 rue du Colisée – 75008 Paris
Phone number: 33 (0)1 53 93 65 55
Fax : 33 (0)1 53 96 02 32
http://www.boeufsurletoit.com/en/

 

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (17/04/2015)

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