Locanda del Pompiere Verona, la dimensione del gusto ritrova la sua identità in una cucina di pesce, un inno aperto verso il mare cha incontra la moderna classicità mediterranea, in un ambiente accogliente, informale, evocativo.
di Antonella Iozzo
Verona – Locanda del Pompiere Verona, tra piazza Erbe, via Pellicciai e corso Porta Borsari in Piazzetta Antonio Tirabosco, un angolo nascosto che merita un piccolo passo nel suo ricco passato: qui si trovava un’antica chiesa ricordata fin dal 1172, con l’appellativo di San Marco alle carceri. Ed è sempre qui che è stata localizzata una Curia romana e dove si ritiene sorgesse il Campidoglio.
Una location unica che con la Locanda del Pompiere ha nuova vita: pareti, soffitti, segni del tempo rivelano ambienti intimi e raccolti e dove la cucina di pesce diventa un racconto che tesse la voce del mare con i sapori del territorio. Relazioni di gusto sotto la direzione del Restaurant Manager Lele, dello chef Davide Antonini e della sua brigata.
Un luogo storico che custodisce questo scrigno gastronomico dalla calda ospitalità e da un’offerta culinaria, interamente, a base di pesce, elegante, curata e soprattutto con materia prima di ottima qualità. Dehors esterno incorniciato dalla suggestione storica della piazzata e salette interne raffinate, grazie ad un attento restyling che ha mantenuto la sua aurea senza tempo. Soffitti a travi, una parete con mattoni a vista che custodisce il vissuto con affreschi che comunicano il prezioso valore del passato. Scenografia perfetta per rinomate etichette di vini che dichiarano l’attenzione della Locanda per calici di autenticità e passione.
L’ambiente srotola un’atmosfera accogliente, avvolgente e riservata, ci si sente perfettamente a proprio agio, quasi in un salotto arredato con un gusto essenziale ma intimo, elegante, ma mai ostentato, semplice e sottilmente ricercato. Le foto storiche sulla città di Verona e i suoi miti come Romeo e Giulietta, vestono le pareti, mentre una luminosità cadenzata con stile orchestra la spazialità e sfuma le coordinate in un soft touch moderno, a misura d’uomo.
Mise en place estremante raffinata con lunghe tovaglie bianche ricopre interamente i tavoli, per la maggior parte rotondi disposti nell’armonia della curva e un sevizio attento e curato, mai invadente.
Locanda del Pompiere, segno distintivo, una cucina di pesce che esprima l’essenza del mare in piatti in perfetto equilibro fra classicità e innovazione, fra tecnica e creatività. Sono menu stagionali capaci di esaltare le diverse tipologie di pesce con ingredienti di qualità ed un ‘ispirazione che si fa gusto.
Lo chef Davide Antonini ama giocare con gli ingredienti, sviluppare un concept che li esalta e creare gusto equilibrato e leggerezza, magari anche sorprendendo i sensi ad iniziare dalla vista che scopre la vividezza cromatica della “Tarte tatin di pomodoro San Marzano all’aceto balsamico con sorbetto al basilico”. Un antipasto che fa dimenticare il pesce e rinascere la voluttà del San Marzano in sapore pieno, deciso intenso esaltato da gocce di aceto balsamico mentre la verve estremamente vibrante del sorbetto al basilico completa e bilancia il piatto.
Alla Locanda del Pompiere l’ospitalità di Lele interagisce con gli ospiti in maniera loquace ma garbata, sempre con il sorriso e con una padronanza del gesto che rassicura e crea empatia. Un’abilità che diventa alleata nel suo essere sommelier. Una professione, una vocazione che filtra ogni abbinamento come il Pinot Bianco Russiz Superiore, sapido ed elegante, con le “Linguine alle vongole, emulsione di ricci di mare e bottarga di nostra produzione”. Piatto signature, estremante delicato, dove ogni ingrediente è in perfetta sintonia e tutti concorrono all’armonia del gusto che con-vibra di sapidità marina.
Moderna evocazione, calibrata intraprendenza firmano il “Risotto al pesto di sedano e crescione con carpaccio di orata e polvere di black lime” Cottura del riso perfetta, ogni chicco era un trillo di piacere che rinsaldava la freschezza del pesto, delicatissima la bottarga di ricciola, l’orata una carezzevole consistenza di assoluta qualità che portava il piatto al livello superiore. Plus la polvere di black lime. Nel calice la Ribolla Gialla friulana Russiz Superiore, piacevole e suadente,
Locanda del Pompiere, un angolo di buon gusto, quiete e relax, dove ritrovare il piacere di vivere momenti conviviali all’insegna del sapore autentico. Un luogo lontano dalla solita offerta di città turistica, vicino allo star bene dei suoi ospiti.
Ed è qui che la ricciola ha ritrovato il suo mediterraneo con la creatività dello chef ed il suo “Trancio di ricciola alla mediterranea e cuore di lattughino arrostito”, una tartare di pomodoro, olive e capperi, particolarmente intensa e gustosa accoglie un trancio di ricciola dalla consistenza scioglievole e vaporosa. Sapori controbilanciati dalla croccantezza del lattughino arrosto, un piatto stratificato che conquista il palato. Decisamente intrigante l’abbinamento con il Seccal Valpolicella Superiore Ripasso, intenso, corposo, un velluto che scivola e sublima la ricciola
Forme di piacere culinario che raggiungono il dessert “Crema catalana all’arancia e anice stellato, ribes zuccherato”, una melodia satinata di cremosità che si evolve in leggerezza con un velo croccante in superfice che ne ridefinisce il senso, mentre le note di arancia deliziano fino all’assaggio del ribes sul finale, insieme ai sorsi del Riesling alsaziano Verus, fresco e dalla lunga acidità.
Locanda del Pompiere Verona, la dimensione del gusto ritrova la sua identità in una cucina di pesce, un inno aperto verso il mare cha incontra la moderna classicità mediterranea, in un ambiente accogliente, informale, evocativo dove sentirsi avvolti in un caldo abbraccio predispone i sensi al piacere culinario.
Locanda del Pompiere
Piazzetta Antonio Tirabosco, 4, 37121 Verona
tel. +39 045 591059
https://www.locandadelpompiere.it/
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(12/08/2025)
Photo: Courtesy by Locanda del Pompiere and Michele Luongo
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