Manfred Vescoli, vino e territorio

Il contatto umano è la migliore forma di comunicazione. Notte delle Cantine ne è l’esempio più tangibile: la gente vive l’evento riuscendo a portarsi a casa un’esperienza.
di Antonella Iozzo

ManfredVescoliSenso d’appartenenza, passione, tradizioni, lungo la Strada del Vino della Bassa Atesina, legami di vite per uno stile di vita che comunica l’incanto dei luoghi. Una filosofia che contraddistingue il lavoro del Presidente Manfred Vescoli che con professionalità e obiettività promuove il territorio, dando forma e anima alla cultura del vino.
La strada del vino della bassa atesina è nata nel 1964. Una storia lunga quasi cinquant’anni, cosa ha significato in passato e cosa rappresenta oggi per l’Alto Adige?
Era nata come partner della Strada del Vino tedesca per tutelare o se vogliamo per rappresentare la minoranza tedesca nello stato italiano. Oggi pur conservando il discorso storico, è infatti la Strada più vecchia d’Italia, il suo ruolo è cambiato divenendo responsabile per lo sviluppo dei prodotti sul territorio e importante realtà per la promozione del vino e del turismo, le due espressioni più importanti della nostra economia.
Modifiche, innovazioni, cambiamenti apportati?
Il cambiamento più importante è stato apportato nel 2005 con l’introduzione di una figura chiave, una persona che nel ruolo di direttore lavora giornalmente per il suo sviluppo. Altro cambiamento importante il crescente numero dei soci. Noi oggi rappresentiamo 64 cantine sociali, 16 comuni quindi il 90% della produzione viticola dell’alto Adige e tutti le ATP turistici da Nalles a Salorno.
La cultura del vino come interagisce con il turismo?
Noi abbiamo la fortuna di avere radici molto vecchie, i nostri predecessori più illustri sono i romani che praticavano proprio qui la viticultura. Tutto questo è storia, è cultura, è autenticità, noi cerchiamo di comunicarla nel modo più professionale, incrementando il flusso turistico.
App per iPhone e Android, indispensabili per essere in linea con i tempi o per fare entrare i tempi moderni nella storia, nella tradizione nei percorsi della strada del vino?
Si, l’evoluzione è fondamentale nella comunicazione e tutti i nuovi sistemi mediatici devono essere usati e seguiti, ma per noi il contatto umano è la migliore forma di comunicazione. Notte delle Cantine ne è l’esempio più tangibile: la gente vive l’evento, ne diviene parte integrante riuscendo a portarsi a casa un’esperienza. E’ questo ciò che vogliamo comunicare.
Cosa rende la storia del vino e della viticultura dell’alto Adige unica e particolare?
Penso che ci sono poche regione che negli ultimi venti anni hanno saputo apportare un cambiamento così radicale nella qualità del vino e nel sapere accogliere il visitatore. La superficie vitata in Alto Adige è di 5000 ettari, un dato che è rimasto inalterato negli ultimi venti anni, ma la quantità prodotta si è dimezzata a tutto vantaggio della qualità, certo bisogna imporsi ai viticoltori, noi, infatti, abbiamo tante cantine sociale, ma questa linea, questo sistema che punta sulla qualità, sull’eccellenza, ci sta premiando.
Da Andriano a Termeno, passando per Caldaro, Cortaccia, Egna, ecc. Sono sedici i comuni toccati dalla strada del vino, quanto simili e quanto diversi?
Molto simili, è una zona molto uniforme, una zona dove tutti i comuni hanno un forte senso d’appartenenza, un forte attaccamento alla Strada del Vino, è la linfa che alimenta le nostre manifestazioni. Senza l’aiuto dei comuni, delle ATP, delle cantine riuscirei a realizzare ben poco, solo insieme riusciamo ad essere più incisivi.
Ci presenta l’Accademia del Vino Alto Adige?
E’ un partner importante della Strada del Vino, fondata dal consorzio wein.kaltern e dall’Associazione Italiana Sommelier dell’Alto Adige. Abbiamo compiti e ruoli diversi, noi sviluppiamo il prodotto, l’Accademia focalizza la sua esperienza verso diverse tematiche: sperimentazione, formazione con degustazioni guidate e corsi per sommelier. E’ un punto di riferimento importante per la cultura enologica in Alto Adige.
E il Museo provinciale del vino a Caldaro?
Il Museo e l’Accademia sono realtà che lavorano con noi aiutandoci a rendere il territorio più interessante. Il Museo, che andrebbe restaurato, è una finestra sulla storia, una storia lunga 2000 anni. Attraverso reperti e oggetti vari è possibile ripercorrere l’evoluzione della cultura del vino, i metodi di lavorazione, gli attrezzi, il cambiamento mentale nella produzione, preferendo la qualità alla quantità.
Ottime manifestazioni ruotano intorno ad un calice di vino, dalla notte delle cantine, al VinoSafari, a Caldaro in abito bianco e tantissime altre, direi che sono più di semplici eventi ….
Sono cultura del vino vissuta. Il visitatore ha la possibilità di toccarla con mano attraverso l’espressività della gente del posto che vive quotidianamente questo attaccamento alla terra, anche perché la lavora quotidianamente, ed è un territorio non sempre facile, ci vuole molto impegno molta dedizione e coerenza. E’ questo che si respira in Alto Adige ed è questo che cerchiamo di comunicare
Dai rossi intensi e vellutati ai bianchi frizzanti e profumati, le tante sfumature del vino cosa raccontano secondo Manfred Vescoli?
Raccontano il nostro territorio. Un territorio molto variegato dal dolomitico al porfidico, con una altitudine che oscilla dai 200 ai 1000 metri sul livello del mare e con diverse influenze climatiche . Tutti questi fattori forgiamo i vitigni, la natura è la vera protagonista, poi in cantina non dobbiamo fare altro che esaltare quello che la natura, appunto, ci ha dato.
Possiamo definire il vino una sua passione?
Si, assolutamente.
Seguita da …..
Dal desiderio di comunicare con la gente che ha la mia stessa passione.
Il vino si racconta, si degusta o si ascolta?
Si ascolta.
Ma chi è Manfred Vescoli?
E’ una persona che si sente onorato di rappresentare la Strada del Vino e i propri soci, quindi le cantine, i comuni , gli ATP turistici. Spero di farlo bene, con umiltà e molta passione
Manfred Vescoli in tre aggettivi
Appassionato, solare, umile.

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (12/06/2013)

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