Vini Lombardi, la qualità al Vinitaly

Lombardia non solo industrie, ciminiere e smog ma prima Regione agricola italiana e seconda in Europa. Una realtà intrisa di storia raccontata meravigliosamente dai vini lombardi.
di Antonella Iozzo

Milano-Regione-Padiglione-Vinitaly-by-luongo-01042014Milano – Vini lombardi: da Vinitaly all’estero, ambasciatori di qualità e varietà. Un crescendo in mostra al Padiglione Lombardia presente a Veronafiere dal 6 al 9 aprile e presentato ieri a Milano presso il Belvedere Enzo Jannacci – Palazzo Pirelli, presenti Francesco Bettoni Presidente Unioncamere Lombardia, Ettore Riello Presidente VeronaFiere Gianni Fava assessore regionale all’Agricoltura e Roberto Maroni Presidente della Regione Lombardia.

Una crescita dell’export dell’11,6% nel 2013 è motivo di orgoglio che pone l’accento sull’importanza del l’Expo 2015, ottima vetrina per i milioni di visitatori che da tutto il mondo giungeranno a Milano.

Parola d’ordine qualità confermata da una vendemmia 2013 chiusa con un 88,9% di vini a Denominazione di qualità appunto. Il marchio Docg, Doc o Igt sigla l’impegno, la professionalità, i gesti della tradizione che cammina incontro al futuro per una produzione che si distingue anche grazie alla sue caratteristiche varietali, infatti, la Lombardia possiamo dire che racchiude le differenze di tutti i vini d’Italia, riprendendo le parole del bravo Carlo Cambi, che modera la conferenza, una diversità che nasce grazie a clima e terroir, molto diversi, laghi, colline e montagne, costituiscono l’orografia di una zona particolarissima capace di dare origine a nobili spumanti metodo classico di Franciacorta e dell’Oltrepò Pavese, strutturati rossi di montagna della Valtellina, a raffinati bianchi di Lugana, o vivaci Lambruschi del Mantovano, a deliziosi passiti quale il Moscato di Scanzo per finire con la freschezza delle piccole produzioni delle Terre Lariane e delle colline di San Colombano, corrispondenti agli 11 Consorzi di Tutela dei vini lombardi: Consorzio Franciacorta, Consorzio Lugana, Consorzio Moscato di Scanzo, Consorzio Oltrepò Pavese, Consorzio Provinciale Vini Mantovani (per Colli Morenici Mantovani e Lambrusco Mantovano), Consorzio San Colombano, Consorzio Terre Lariane, Consorzio Valcalepio, Consorzio Valtellina, Consorzio Valtènesi ed Ente Vini Bresciani (per Montenetto, Botticino, San Martino della Battaglia e Cellatica).

Vinitaly unica e massima espressione settoriale riconosciuta a livello mondiale, afferma orgogliosamente Riello, Vinitaly dal taglio internazionale, Vinitaly, sempre più propensi ad aprirsi ai mercati esteri, Vinitaly che proietta l’immagine vitivinicola italiana nel mondo, cresce e migliora anche nel look, quest’anno la collettiva lombarda che accoglierà buyer, operatori del settore, giornalisti e wine lover in un salotto, che come da tradizione occuperà l’intero secondo piano del Palaexpo, studiato appositamente per creare quel minimo d’atmosfera indispensabile per una buona degustazione.

Ricchissimo il calendario di incontri e degustazioni ed un’importante novità nel segno della sostenibilità ambientale e del sociale: tutti i tappi delle bottiglie degustate nel Padiglione Lombardia durante i quattro giorni di Vinitaly verranno recuperati e destinati al riciclaggio, diventando materiale isolante. Per ogni tappo Amorim Cork Italia, azienda leader nel mercato del sughero,verserà un controvalore economico di 70 centesimi di euro per ogni chilo raccolto che verrà destinato a sostenere le attività di “Le Viss”, onlus che si occupa di assistenza a malati ematologici affetti da leucemia, linfoma. Gesti d’amore che nascono dal cuore del vino.

Lombardia non è solo sinonimo di industrie, ciminiere e smog ma è, come rammenta il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, prima Regione agricola italiana e la seconda in Europa. Una realtà intrisa di storia raccontata meravigliosamente dai vini lombardi. Una storia che non rimane negli anfratti del tempo, ma che cavalca le dinamiche dell’innovazione, grazie alle capacità di giovani imprenditori che investono nelle proprie tradizioni per creare i pilastri del domani, pilastri che nascono da ettari di Docg, Doc e Igt. E la Regione è sempre molto vicina a tali professionalità, sostenendoli in nome di un autenticità che porta in se il carattere lombardo, concretamente Dal 2015, in particolare, nell’ambito dell’Ocm saranno rese disponibili risorse per circa 10 milioni di euro su provvedimenti specifici legati alla promozione, alla ristrutturazione dei vigneti e al miglioramento delle imprese vitivinicole, con una sensibile attenzione ai due pilastri sui quali si fonda il settore: qualità ed export”, ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Fava. Perché solo la qualità premia e va premiata per un mercato internazionale dai grandi numeri.

 

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (01/04/2014)

 

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