Pierangelo Plebani, il Franciacorta in un sorriso

Ai Salotti del gusto il Franciacorta dell’Azienda La Fiorita. Sentirsi interpreti della propria creazione è molto più di un lavoro, è il sentimento più pieno della vita stessa e non c’è soddisfazione più bella che condividere il progetto con l’intera famiglia
di Antonella Iozzo

Pierangelo-Plebani-byLuongoSan Cassiano (BZ) – Pierangelo Plebani, cordiale e gioviale, ci racconta l’Azienda di famiglia: La Fiorita di Ome, Brescia presente ai Salotti del Gusto in Alta Badia. Qualità, ricerca e tradizione siglano le bollicine Franciacorta prodotte dall’Azienda, una realtà solida e concreta nata dalla passione, cresciuta nel valore della condivisione e nel rispetto per il consumatore.
L’azienda agricola La Fiorita come nasce?
Nasce nel 1973 per volontà di mio suocero Paolo Boni, è un’azienda familiare cresciuta nel tempo. Oggi è una realtà multifunzionale nel senso che comprende un agriturismo, un bed and breakfast, una fattoria didattica, e una viticultura specializzata in 7 tipologie di Franciacorta.
Quindi producete bollicine Franciacorta?
Si, le nostre prime bollicine Franciacorta sono state prodotte nei primi anni 2000. Il metodo classico Franciacorta, ha una lavorazione molto importante: il vino si lavora in bottiglia a partire dalla primavera successiva alla vendemmia. Ogni bottiglia viene adagiata in cataste molto regolari e perfette e in quella posizione rimane almeno 24 mesi, Inizia poi la sboccatura togliendo rapidamente il tappo per l’espulsione del sedimento e viene aggiunto lo sciroppo di dosaggio che determina l’impronta e la personalità del Franciacorta. Le bottiglie poi vengono chiuse con il caratteristico tappo in sughero.
Nelle sue parole si avverte molto sentimento, molta dedizione verso l’ Azienda …
Sentirsi interpreti della propria creazione è molto più di un lavoro, è il sentimento più pieno della vita stessa e non c’è soddisfazione più bella che condividere il progetto con l’intera famiglia, sentendo partecipi soprattutto i giovani, che hanno individuato nell’Azienda una soluzione di vita importante. Sono l’espressione del domani, del futuro, la continuità di una tradizione fatta di valori e tradizione.
Come sintetizzare la filosofia della vostra azienda?
Condivisione è la parola chiave. Non basta puntare solo sulla qualità per ottenere il massimo del risultato, bisogna saperlo condividere con il consumatore, il cliente, il nostro patrimonio più importante. Per noi avere più amici possibili significa avere successo quindi soddisfazione.
Quali sono le sue impressione sui Salotti del Gusto?
È una prima edizione preparata con notevole cura, eleganza e stile che è riuscita a coinvolgere e richiamare molti esperti del settore. Penso grazie, anche, all’impostazione dell’evento che ha scelto soprattutto il web come forma di comunicazione, quindi è un evento che è iniziato da mesi e credo che continui ancora. È l’inizio di un percorso e condividendo pienamente questo progetto sicuramente sarò presente anche nelle prossime edizioni.
Cosa si propone la vostra Azienda per il futuro?
Di crescere, di migliorarsi, di aumentare il numero delle bottiglie arrivando a una produrne centocinquantamila mantenendo una dimensione familiare, e poi riuscire ad instaurare un buon feeling comunicativo con il consumatore, anima e motore della nostra Azienda.
Come degustare un buon Franciacorta?
Una buona degustazione richiede una temperatura di sei, sette gradi. Sono bollicine che possono tranquillamente accompagnare l’intero pasto, con il pesce poi è un matrimonio perfetto.
L’emozione che incontra bevendo il suo vino?
Felicità, gioia, perché continuo ad apprezzarlo ad ogni sorso e come sé ogni volta vi ritrovassi l’essenza della famiglia, dell’azienda, dei vitigni i loro più piccoli particolari dai profumi floreali ai gusti fruttati. Solo amandolo posso comunicare al cliente, al consumatore, la sua storia, la sua naturale bellezza.
Il vino che meglio interpreta La Fiorita?
L’Eurosia è il vino che più interpreta la nostra azienda. Una riserva del 2006, con 63 mesi sui lieviti, ma vorrei arrivare a produrre un vino più complesso, un vino di dieci, dodici anni sui lieviti. Un vino da dedicare a mio suocero, che è riuscito a trasmettermi la sua passione, dandogli il suo nome. Credo sia un gesto importante perché il vino esprime nel profondo il carattere di un uomo .
Il nome Eurosia, allora non è una scelta casuale …
No, Eurosia era il nome di mia suocera, una gran donna, una persona che ha donato molto alla sua famiglia, che ci ha trasmesso valori autentici, una persona equilibrata e di carattere esattamente come il vino a lei dedicato.
Come inviterebbe i lettori di Bluarte ad un brindisi con un suo Franciacorta?
Se una sera avessero voglia di cenare a base di pesce, è d’obbligo una visita alla Fiorita per una bottiglia di … Eurosia

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (26/06/2013)

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