Fondazione Masi annuncia i Vincitori del Premio

La Fondazione Masi ha presentato i vincitori delle tre sezioni: Civiltà Veneta, Grosso d’Oro Veneziano e Civiltà del Vino. Il 3 ottobre 2015 la premiazione con la firma della storica Botte di Amarone Masi.

Redazione

 

 

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Premio Masi, i premiati della XXXIII

Gargagnago di Valpolicella (VR). Giunto alla sua 34esima edizione, il Premio Masi intende sottolineare, nelle sue diverse sezioni, come i valori delle Venezie sappiano trovare interpreti profondi, che guardano al futuro con intelligenza, sensibilità e visione strategica. Il prossimo 3 ottobre il Premio Masi includerà nel suo palmares Elisa, Massimiliano Alajmo, Carlo Rovelli, Giuseppe Martelli e la Marina Militare italiana nella persona del suo Capo di Stato Maggiore, Ammiraglio Giuseppe De Giorgi. Ad annunciarlo, oggi, la Fondazione Masi che ha presentato i vincitori delle tre sezioni: Civiltà Veneta, Grosso d’Oro Veneziano e Civiltà del Vino.

Elisa, Carlo Rovelli e Massimiliano Alajmo sono i protagonisti del Premio Masi Civiltà Veneta che come sempre celebra le arti e l’ingegno delle nostre genti, in un percorso ideale che unisce musica, cucina e scienza.

Elisa Toffoli – in arte Elisa – artista originaria di Monfalcone, è stata scelta dalla giuria per “l’universo emotivo espresso dalla sua musica e per la sua autenticità artistica”. Cantautrice, compositrice e polistrumentista, Elisa dimostra fin dall’infanzia la sua poliedricità con una spiccata propensione per diverse attitudini, dalla scrittura alla danza, dalla pittura fino alla musica con i primi testi e melodie scritte a soli 11 anni. Il 1996 è l’anno della svolta. Elisa incontra infatti Caterina Caselli che la lancia nell’universo della musica, dove si impone con i suoi testi in lingua inglese che le consentono di conquistare anche il pubblico internazionale.

Massimiliano Alajmo porta la Civiltà Veneta del Premio Masi nel cuore della sua tradizione culinaria dove, secondo lo chef, “La cucina deve spogliarsi dell’inutile per ritrovare la stessa innocenza che il bimbo ha nel raccontare il suo mondo”. Padovano, cuoco fra i più celebrati in Italia e nel mondo, Alajmo il 3 ottobre firmerà la Botte di Amarone del Premio Masi per la sua ‘costante ricerca e per la sua idea di cucina fondata contestualmente su leggerezza e profondità di sapori’. Una passione, quella di Massimiliano Alajmo, coltivata fin da piccolo nella cucina delle Calandre dove ha trascorso la sua infanzia a fianco di mamma Rita. Dopo aver frequentato l’istituto alberghiero di Abano Terme, Alajmo prosegue la sua formazione nelle cucine di importanti chef italiani e internazionali (Alfredo Chiocchetti, Marc Veyrat e Michel Guérard). Esperienze importanti che lo faranno rientrare alla conduzione delle Calandre insignite, nel 2002, delle tre stelle Michelin, diventando così il più giovane chef al mondo ad aver ricevuto il massimo punteggio della guida internazionale.

Carlo Rovelli chiude la sezione Civiltà Veneta. Veronese di nascita, fisico di fama mondiale, Rovelli riceverà il Premio per la “capacità di coniugare il rigore della fisica teorica con la sua divulgazione al largo pubblico”. Tra i fondatori della “gravità quantistica a loop” (una teoria dello spazio-tempo che cerca di unificare le teorie della meccanica quantistica e della relatività generale di Einstein), Rovelli si occupa anche di filosofia della scienza e di storia della scienza antica; inoltre è membro dell’Accademia Internazionale di Filosofia della Scienza e Professore onorario all’Università Normale di Pechino. Particolarmente importante l’impegno nella diffusione delle sue ricerche e scoperte: sono, infatti, oltre 200 le sue pubblicazioni scientifiche, a cui si sommano due trattati sulla gravità quantistica e diversi libri divulgativi.  Il recente lavoro “Sette brevi lezioni di fisica” è stato tradotto in ben ventiquattro lingue.

Il Grosso d’Oro Veneziano del 34° Premio Masi, assegnato in collaborazione con la Fondazione Corriere della Sera, sarà conferito alla Marina Militare Italiana nella persona dell’Ammiraglio Giuseppe De Giorgi, Capo di Stato Maggiore. La sezione riservata a personalità o istituzioni che hanno contribuito a diffondere un messaggio di cultura nel mondo, generando quella comprensione tra i popoli che si sviluppa in solidarietà, progresso civile e pace riconosce alla Marina Militare Italiana “l’alto valore dell’opera umanitaria di soccorso in mare verso i migliaia di migranti che ogni anno intraprendono il disperato viaggio della speranza alla ricerca di una vita migliore. La Marina Militare Italiana – si legge nella motivazione -, attraverso l’encomiabile impegno dei propri uomini, offre all’Europa e al mondo intero un grande esempio di umanità prima ancora che di professionalità”.

Sarà Giuseppe Martelli, enologo e biologo, a ricevere il Premio Masi Internazionale Civiltà del Vino, riservato ai protagonisti dello sviluppo vitivinicolo e ideali interpreti della cultura enologica che si traduce in eccellenza e qualità di prodotto. Direttore Generale di Assoenologi, Giuseppe Martelli “ha dato voce e forma istituzionale a tante professionalità del settore, contribuendo attivamente all’attuale successo del vino italiano nel mondo. Inoltre, come presidente del Comitato Nazionale dei Vini a Denominazione di Origine, Martelli è il custode di un grande patrimonio italiano e autorevole interlocutore tra le istituzioni italiane ed europee”.

“Il Premio Masi conferma anche quest’anno un approccio sempre più multidisciplinare – ha commentato Isabella Bossi Fedrigotti, Presidente della Fondazione Masi. “Stiamo vivendo un momento particolarmente interessante con la sfida di riassegnare alla cultura il suo ruolo centrale nella società. Bisogna ripartire – ha proseguito Bossi Fedrigotti – dalla consapevolezza che la filiera culturale, che muove quasi il 16% del Pil, è un valore aggiunto anche in termini economici e una risorsa per i tanti talenti del nostro Paese”.

Per Sandro Boscaini, Vicepresidente della Fondazione Masi e presidente di Masi Agricola: “Questo Premio è diventato nel tempo un collettore delle eccellenze del nostro Paese e non solo. Da sempre affermiamo che cultura ed economia sono due elementi inscindibili del progresso sociale e rappresentano le voci narranti della nostra storia. Quest’anno, in modo particolare, il Premio evidenzia le interconnessioni tra professionalità diverse e tutte in grado di lasciare un’impronta positiva nella società. È questa l’essenza del nostro impegno come Fondazione e anche come azienda”.

 

    Redazione
 (25/07/2015)

 

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