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Podere Il Castellaccio dalla passione rinasce il vissuto

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Podere Il Castellaccio, quando dalla passione rinasce il vissuto e il mestiere del vino diventa un viaggio fra vecchi vigneti e nuovi stimoli, una naturale dedizione, una sola declinazione, il valore del tempo.

di Antonella Iozzo

Castagneto Carducci (LI) – La storia, il presente, l’avvenire. Intrecci di vita sulle ali del tempo che traducono il sentimento del vino in essenza ed esistenza. Valori immancabilmente legati alle origini, all’identità di un luogo, al senso di essere, più che di appartenenza, respiro vitale in quell’angolo di cielo che si specchia nel mare, rinasce dalle colline e disegna l’orografia di un territorio unico. Siamo nella maremma livornese, esattamente nel comune di Castagneto Carducci. Ed è qui, tra le forme di una natura rigogliosa e ad un clima mediterraneo che nasce l’Azienda Agricola Podere Il Castellaccio.

La passione scorre come linfa nell’animo di Alessandro Scappini, la lungimiranza come propulsione dinamica vocata al futuro, la competenza come alleata della natura. Realtà che guarda al vissuto e proietta la sua luce sull’arte di fare il vino, massima espressione di cultura, entità e tradizione.

Sulla collina di Segalari, quasi a ridosso della famosa strada Bolgherese, il Podere Il Castellaccio si sviluppa seguendo la morfologia del territorio. Morbide colline, pendi, movimenti sinuosi che si aprono ad un ventaglio di suggestioni mentre tessono il loro carattere o meglio esprimono il loro terroir, la loro geologia, un mosaico suddiviso in vigneti, oliveti, bosco.

Entrare al Podere Il Castellaccio è come entrare in un oasi di pace e tranquillità, in un mondo imperniato sulla natura, sulla sua capacità di elevarsi a modello e sul suo interagire con il gesto dell’uomo, basta saperla ascoltare. Ed Alessandro è mente e cuore, ragione e sentimento sul fil rouge del tempo.
La sua dedizione, il suo rispetto per il territorio traspare dalla semplicità delle sue parole, dalla loquacità di una conversazione che diventa specchio di una vocazione: essere testimone del tempo. Un impegno che lo porta a tramandare il passato, dal quale giorno dopo giorno si edifica il presente. È l’orizzonte di un futuro visto da Alessandro come visione prospettica di una territorialità che è origine, battito da dove tutto ebbe inizio. Quel lascito del nonno divenuto sorsi di memoria nei versi mai scritti, ma lastricati di gesti e umana passione dal Podere il Castellaccio. Un credo che raggiunge concreta espressione nell’essere Azienda biologica.

 

L’importanza della storia non si discute e quando si chiama Bolgheri diventa significativa, carica di verità che hanno insegnato e segnato le generazioni future. Dagli etruschi alla fine del 1600, con i Conti della Gherardesca che iniziarono a piantare i primi vigneti nelle zone di San Guido e di Belvedere. Il Marchese Mario Incisa della Rocchetta, i Marchesi Antinori, e nomi e discendenze altisonanti poi, la nascita del primo Disciplinare di tutela dei Vini Bolgheri nel 1983, e nel 1995 la fondazione del Consorzio per la Tutela dei vini DOC Bolgheri.
Un sunto stringatissimo per capire il contesto in cui si muove Podere Il Castellaccio. Sono pagine di vino e di vita ai quali Alessandro e sua moglie Enrica, supportati dall’enologo Attilio Pagli, si accostano con grande rispetto, il loro è un credo che viaggia in parallelo, un percorso che anima il contemporaneo del vino con gocce di tradizione consegnata alla terra. Antichi cloni di Sangiovese, Ciliegiolo, Foglia Tonda e Pugnitello, scomparsi dal patrimonio viticolo locale, divengono l’epicentro della filosofia di Alessandro, il concept aziendale ed emozionale. Recuperare la storia, valorizzare le proprie radici e quelle di un luogo iconico per il settore, ben consci di una elevata potenzialità qualitativa.

Ogni passione ha un suo inizio, quella di Alessandro Scappini si chiama vino. È una fluida tradizione che pulsa di ricordi e di vissuto e che semplicemente ama tramandare. Nella sua idea fattasi enoica presenza antichi vigneti esprimono tutta la loro forza e attitudine alla qualità. Trovano una nuova dimensione che profuma di antico e di convivialità. Una modulazione di tecniche agrarie, terroir e sapienza enologica quella di Attilio Pagli si trasforma lentamente in una collection che esprime la voce elegante e autentica del Podere Il Castellaccio.

 

Apre il parterre Dinostro, sangiovese in purezza. Vivace, informale, fresco e piacevole, rilascia tutte le sfumature di un inno alla gioia giocato con fragranze di frutti rossi che si librano in un piacevole equilibrio e buona acidità. È l’incipit di un romanzo in sol gesto, quello di Alessandro ed Enrica che flettono il loro abbraccio verso una dinamica prospettiva che coltiva il loro stile vocato alla qualità, alla raffinata espressività, all’identità.
L’organicità della natura esprime se stessa in un etichetta che ritrae il passato nell’evoluzione di Alessandro. Valénte, Sangiovese, Pugnitello, Foglia Tonda, 12 mesi in botti e 12 mesi in bottiglia per sentire la Toscana autoctona nella sua vera natura. Evoluzione autoctona quindi che non tradisce mai l’origine e ci conduce al cuore de Il Podere Il Castellaccio. È come sfiorare il passato, respirare il valore storico e simbolico e saggiare l’autenticità fattasi raffinata poesia in un sorso di verità. Profondo e luminoso, rilascia al naso i sentori della pineta mediterranea e la sua trama tannica è un continuum di sensazione vellutata che sembra non avere fine. Un vino attuale ma capace di evolvere sorprendendo l’assaggiatore.
Lungimiranza e valore in una moderna idea che diventa con Orio Bolgheri DOC. Cabernet Franc, Merlot e Syrah. Notevole capacità di comunicare il sentiment del vino in una etichetta che dipinge con una linea sottile la rarefazione dell’eleganza tra intensità e struttura. Quasi una scultura sonora che rilascia ad ogni assaggio note tanniche decise che si srotolano in complessità e persistenza.
Podere Il Castellaccio, tratti distintivi, eleganza, passione, tradizione evolutiva. Una performance che interpreta il pensiero di Alessandro e lo trasforma in una realtà che richiama il sapere dell’esperienza per rilanciare oltre le linee temporali il valore del territorio, del vissuto della memoria, musa di nuove asset creativi nella forma della cultura enoica.

 

 

Tratti somatici di un produttore e di una territorialità che divengono Somatico, Pugnitello in purezza. Varietà dimenticata che ritrova nuova vita in un’interpretazione capace di riflettere le coordinate di un meraviglioso viaggio fra la storia e i suoi risvolti, i suoi lasciti, le sue iperbole di sapienza e coscienza che gravitano sempre intorno ad un progetto in evoluzione. E quello di Alessandro Scappini e sua moglie Enrica, traduce il valore del passato in calici di raffinata unicità che rispettando la vocazionalità territoriale ed esaltano le caratteristiche di questo vitigno.
Il risultato è un vino fermentato in vasche di cemento con lieviti indigeni, usati anche per le altre etichette, proprio per rispettare il senso e il valore dell’autenticità. Corposo e intenso, al naso l’impronta mediterranea definisce la sua presenza mentre dolcezza e acidità si incrociano con garbo in una progressione gustativa calda e appagante seduce e conquista.

La tradizione entra nel classico divenendo essa stessa forma e sostanza di un concept evolutivo che mira a valorizzare la storia e il territorio con il Bolgheri Rosso Superiore Il Castellaccio. Sotto il segno della qualità, lo stile, l’eleganza, la vocazione di Alessandro testimoniano il grande impegno a tradurre in vini unici la voce autentica di vitigni autoctoni e vitigni internazionali. Un dialogo tra Cabernet Franc e Pugnitello che innerva il calice dispiegando i suoi tannini setosi. Affinamento in barrique di rovere francese seguita da 12 mesi in anfore di impasto ceramico, per una raffinata e profonda complessità che dilata le sensazioni con una persistenza ampia e morbidissima. È la danza liquida di un notturno chopiniano che seduce e incanta, dal calice all’anima.

Podere Il Castellaccio, quando dalla passione rinasce il vissuto e il mestiere del vino diventa un viaggio fra vecchi vigneti e nuovi stimoli, una naturale dedizione, una sola declinazione, il valore del tempo.

IL CASTELLACCIO
Località Segalari, 102
57022 Castagneto Carducci – Livorno Italia
Tel. +39 335 8210510 FAX +39 335 8210510
https://www.podereilcastellaccio.it/

 

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (09/11/2021)

 

Bluarte è su https://www.facebook.com/bluarte.rivista e su Twitter: @Bluarte1

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