Autochtona, i terroir nel bicchiere

Vitigni come figli leggibili del proprio territorio raccontano la loro storia e quella di chi li alleva con amorevole cura e dedizione in un forum, Autochtona, che apre scenari inaspettati a livello internazionale, una partitura dai suoni, profumi e colori: dal vitigno al bicchiere.
di Antonella Iozzo

Bolzano-Autochtona-by-luongoBolzano – Cuore autoctono, spirito contemporaneo. La passione si sente e si vede alla decima edizione di Autochtona, il Forum italiano dei vini autoctoni di Fiera Bolzano che il 21 e il 22 ottobre nei padiglioni di Fiera Bolzano ha sedotto, incuriosito, interessato wine journalist italiani ed internazionali, buyer, enotecari, ristoratori, sommelier e numerosissimi appassionati.
Vini con il paesaggio in bottiglia, infatti i protagonisti dell’evento, presentati da cantine con produzione limitata, sono i vini con percentuali superiori al 95% da vitigni autoctoni italiani.
Autochtona apre il sipario alla tipicità, al valore del territorio e alle sue infinite sfumature trattenute dai vitigni tipici, migliore espressione di cultura enoica di una terra chiamata Italia. Terroir, quindi che rivivono in ogni calice e che ogni singolo produttore è entusiasta di comunicarli, di aiutarci a scoprili in una degustazione dal sapore autentico.
Decisamente stimolanti e fortemente significativi gli Autochtona Awards per le cinque categorie rosso, bianco, rosato, dolce, bollicine. Un riconoscimento che andrà a consolidare la filosofia sulla quale punta il forum e il credo dei produttori: origine, territorio, identità del luogo, perché ogni angolo di cielo riflette la trama armonica che si sviluppa tra cultura e storia di quel preciso anfratto di terra. Particolarmente interessante il “Premio speciale Terroir”, dedicato all’etichetta che meglio rappresenta l’espressione del vitigno legato al suo territorio di riferimento e per concludere il “Premio visitatori” il più popolare e coinvolgente per il pubblico, sarà infatti proprio il pubblico, esprimendo la sua preferenza nel corso della manifestazione a decretare il vino che ha saputo far affiorare in ogni calice i profumi e gli aromi del suo canto autoctono.
Ecco i premiati 2013: “Miglior vino dolce” Ucelut 2009 di Castelcosa srl Friuli Venezia Giulia, “Miglior Spumante” l’etichetta il Lambrusco Rosé di Modena Doc Metodo classico 2010 di Cantina della Volta, “Miglior vino bianco” l’Abruzzo Dop Montonico superiore 2012 di Vini La Quercia, “Miglior vino rosso” l’ Igt Negroamaro Le Braci 2006 dell’Azienda Monaci in Salento Premio speciale “Terroir” azienda valdostana La Source per il vino Valle d’Aosta Dop Petite Arvine 2011.
Attesissimi anche gli altri due eventi la rassegna Vinea Tirolensis, degustazione dedicata ai vignaioli dell’Alto Adige mercoledì 23 ottobre e Tasting Lagrein, degustazione comparativa in collaborazione con il Consorzio Vini Alto Adige, che si terrà giovedì 24 ottobre. L’area espositiva Autochtona sarà, quindi interamente dedicata al vitigno a bacca rossa altoatesino.
Fascino autoctono che pone sul podio vitigni ricercati, antichi, legati strettamente a microclimi particolari dai quali scaturiscono vini d’eccellenza. Alta qualità che attrae un numero sempre crescente di visitatori come testimoniano i dati degli scorsi anni : nel 2012 è stato registrato un aumento del 34% rispetto al 2011, confermando un andamento sempre più positivo.
Dalla Sicilia all’Alto Adige passando per la Calabria, l’Abruzzo, la Sardegna con i suoi Vermentini e Cannonau, interessanti quelli interpretati dall’Azienda Nuovi Poderi di Senorbi, (CA), fino al Piemonte, con il Consorzio Colline Saluzzesi, qui la barbera è forza e spirito del luogo, giungiamo poi in Valpolicella terra eccelsa per gli Amaroni, l’origine che diviene qualità, e poi ancora le terre del Brunello, dove ritroviamo l’Azienda il Marroneto di Alessandro Mori, una piacevolissima conferma di qualità ed eccellenza declinata in “Madonne delle Grazie”, il Brunello che fa la differenza.
Antichi saperi e tradizioni interpretati da centinaia di piccole cantine la cui mission è esaltare l’unicità di un’area, vivendo e trasmettendo dal profondo i sapori inconfondibili di ogni appezzamento, carattere e peculiarità riunite in un’antologia di sapori che Autochtona pone in primo piano offrendo ai produttori la migliore vetrina, il miglior dialogo e confronto, in poche parole il posto giusto dove incontrare le diversità del mondo e presentando l’unicità di Autochtona. Un appuntamento in concomitanza con Hotel 2013, la Fiera specializzata per alberghi e gastronomia che si svolge sempre nei padiglioni di Fiera Bolzano fino al 24 ottobre.
Un mosaico di emozioni composto da vitigni autoctoni, che anche se si potrebbero coltivare in tutto il mondo, solo nella terra d’origine sviluppano in pieno tutta la loro identità e il loro carattere.
Vitigni come figli leggibili del proprio territorio raccontano la propria storia e quella di chi li alleva con amorevole cura e dedizione in un forum che apre scenari inaspettati a livello internazionale, una partitura dai suoni, profumi e colori: dal vitigno al bicchiere autoctone emozioni in crescendo.

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (22/10/2013)

Bluarte è su https://www.facebook.com/bluarte.rivista e su Twitter: @Bluarte1