ilili Restaurant New York. Convivialità, sapori libanesi e appeal

ilili Restaurant New York, un invito al viaggio, alla curiosità dell’incontro, al piacere di vivere sapori nuovi in un atmosfera eclettica, calda e conviviale, risultato di una combinazione unica di identità, cultura e competenza.

di Antonella Iozzo

New York – Il cibo è cultura, storia, memoria, vissuto che racconta di un popolo e delle sue radici lo sa bene lo chef Philippe Massoud il cui desiderio è da sempre far conoscere l’autenticità dell’antica cucina libanese oltreoceano con ilili più che un ristorante, da100 anni è un luogo di cultura culinaria mediterranea attraverso tre generazioni della Famiglia Massoud.

La carriera di Massoud inizia al Coral Beach Hotel della sua famiglia a Beirut. Gesti e profumi artigianali si mescolano ai sapori della vita mondana dell’epoca, vissuta all’interno dell’Hotel, ma quando la situazione politica a Beirut peggiora, i genitori decidono di mandare Philippe negli Stati Uniti era il 1985.

La sua crescita culturale e professionale unita ad una forte componente identitaria lo porta verso un obiettivo: far conoscere ai newyorkesi l’autentico cibo libanese-mediterraneo.  Torna in Europa e nel Medio Oriente per approfondirne la ricerca e la conoscenza, percorso che suggella con la passione per la cucina giapponese. Una magica fusion che innerva e innova la cucina levantina e libanese.

Un successo che si rinnova giorno dopo giorno e a 10 anni dall’apertura di ilili, Philippe In qualità di Executive Chef, CEO e proprietario del ristorante, insieme a suo fratello e comproprietario, Alexander, si conferma lungimirante ed intraprendente businessman che ha contribuito alla rinascita del Flatiron come destinazione gastronomica.

 

 

ilili, sentirsi come a casa in una location carica di vita, dove passione, ospitalità buon cibo e straordinario savoir -fair celebrano il buon vivre. È questione di convivialità, di condividere con gioia piatti che parlano di tradizione, di cultura libanese, levantina e di ispirazione mediterranea in un sapiente mix con l’attitudine newyorkese.  Sale ampissime su più piani, design moderno nel calore del legno, linee essenziali per il bar che perimetra una delle sale e tavoli rotondi di notevoli dimensioni caratteristica che ci rimanda al concept di ilili, to sharing in modo easy e familiare.

Ogni piatto è una trama articolata di erbe e spezie, di fragranze e profumi che invita ad esplorare nuove sensazioni culinarie. Un esperienza piacevolissima e coinvolgente, s’interagisce con il piatto ed insieme con il commensale con un sorriso che porta la conversazione ad un livello più emozionale saggiando e prima ancora spezzando la fresca pita levantina.

Un tripudio di convivialità e di sapori, una festa vivace di colori e consistenze che svettano in sinfonie allegre e briose, tutto è gioia del gusto che esplode come una scenografica arte della vita. Impossibile non rimanere coinvolti dal vorticoso turbine di ospitalità mediterranea che gravita sempre con tatto e garbo, intorno a ciascun tavolo.

 

La serata inizia con i classici Mezza, una serie di piccoli piatti da condividere, ma che non sono mai piccoli ma semplicemente e deliziosamente carichi di gusto e dalla qualità eccellente.

L’immancabile Hummus apre le danze dalla classica purea di ceci, tahin, limone e olio d’oliva raffinato e leggero, qualità che non aspetti, a quello più intenso con i pinoli. Naturalmente da degustare insieme alla pita.

Maestria e amore per la cucina libanese, cura nei dettagli e rispetto per la materia prima, elementi che trasudano dalla “Kibbeh Naye Beirutieh”, una tartare condita con cipolla, menta, spezie e olio d’oliva, un leggero massaggio grazie al quale ogni singolo ingrediente penetra tra le fibre della carne per esaltane la qualità e la fine consistenza. È un delicato processo che ci consente di percepire l’interazione culturale che sviluppa il cibo. Dopo una fresca insalata libanese “Tabbouleh”, dove prevalgono prezzemolo, menta e pomodoro.

Variazioni sul tema delle Mezze che continuano con le “Falafel” le golose crocchette fritte di ceci e fave e le ancora più gustose “Beef Fried Kibbeh”, dove a far la differenza è il manzo speziato insieme ai pinoli alla cipolla e allo yogurt. Si sfiorano peripli culinari decisamente intensi e diversi dove le spezie hanno un ruolo importante così come gli accostamenti. È quello che emerge al primo assaggio dei “Warak Enab Bil Zeit”, ma le foglie di vite sono state così accattivanti nel avvolgere un ripieno di riso, olio di pomodoro, olio di prezzemolo da rendere l’assaggio viaggio verso nuove declinazioni del cibo. Poi, “Arnabeet Mekle” il cavolfiore fritto ed esaltato con tahini labne, peperoncino e menta rende tutto più deliziosamente vicino a noi.

 

Una cucina quella di ilili che innerva continuamente la tradizione, senza mai stravolgerla, cercando sempre nuove ispirazioni, un’inventiva in movimento che riaccende gli orizzonti del gusto nello spirito della contemporaneità.

ilili, divagazioni sensoriali che sfiorano la verve creativa dei cocktail con “Somewhere Between Uptown & Upstate”, leggerezza cosmica in un incontro tra il gin branchwater liquore al pompelmo giffard, note mai estranee all’armonia, coriandolo, lime, menta aquafaba. Mai sotto il solito cielo con “Beirut to Manahattan”, dal Bourbon Freeland, al Rye & Sons Straight Rye 2022, per sfiorare la freschezza dell’Arak Massaya fino alla fragranza floreale dell’Orange Blossom.

Ilili, la fascinazione del cibo, l’eccellenza della materia prima, la creatività di una poetica culinaria che diventa inno ai valori dell’ospitalità per esperienze di gusto che deliziano l’anima. Il viaggio gastronomico continua con un ventaglio di sapori che rivelano le tradizionali Mekanek le salsicce di agnello saltato con limone e pinoli fino alla “Beef Shawarma”, super classico da mordere ed al palato esplode il succulento manzo e agnello con pomodoro, cipolla di sommacco e tahini.

 

La danza dei sapori sembra non fermarsi mai titillata da croccanti patatine al sommacco, aglio e prezzemolo le “Phoenician Fries” e dai “Brussels Sprouts”, mai i cavoletti di Bruxelles sono stati così orchestrati con note di marmellata di fichi, uva, noci e yogurt alla menta, è un sapore profondo, stratificato che rilancia la freschezza e inverte la rotta delle sensazioni. Un inno alla gioia alche il dessert con “Selection of Sorbets” Chocolate Arak, Pear, Halva, come per dire: allegro con fuoco, adagio, andante con moto.

Scoprire il lato moderno e informale di una cucina classica tradizionale, è un’esperienza che ci conduce verso nuovi territori, che amplia gli orizzonti del gusto e scopre la qualità al servizio della passione. Valori che contraddistinguono la filosofia di Philippe Massoud e del suo ristorante.

 

Ecco perché ilili è un invito al viaggio, alla curiosità dell’incontro, al piacere di vivere sapori nuovi in un atmosfera eclettica, calda e conviviale. Risultato di una combinazione unica di identità, cultura e competenza.
Ilili, un percorso emozionale per scoprire il profondo legame fra le diverse espressività culinarie e lo spirito familiare della convivialità. Pagine di un romanzo dove il tempo sembra sospeso tra il piacere di sapori che raccontano la storia e la tradizione del Libano e il gusto di viverli con appeal contemporaneo.

Ilili
236 Fifth Ave, New York, NY 10001
Phone: (212) 683-2929
https://www.ililirestaurants.com

 

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (11/04/2023)

 

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