Operetta la seduzione danza Sul bel Danubio blu

Operetta, la seduzione danza Sul bel Danubio blu con la Compagnia Corrado Abbati, uno spettacolo dove la fascinazione musicale e teatrale danza con le emozioni. È un valzer fra epoche che s’incontrano, culture che s’incrociano e suggestioni che scoprono l’anima della musica.

di Antonella Iozzo

Trento – La seduzione dell’operetta, la fascinazione di uno dei più famosi valzer, Sul bel Danubio blu di Johann Strauss figlio. Pagine di teatro e di storia musicale in una virtuosa sinergia messa in scena dalla Compagnia di Corrado Abbati. Sul bel Danubio blu, adattamento e regia Corrado Abbati una “rivista” che ripercorre le musiche più iconiche, un’avventura narrativa spumeggiante ricca di leggerezza, verve e allegria andata in scena al Teatro Scoiale di Trento, lo scorso 28 maggio.

Si alza il sipario e l’Orchestra del Conservatorio Bonporti di Trento e Riva del Garda diretta dal maestro Alberto Orlandi ci conduce nella fiabesca atmosfera viennese. Le note del valzer Sul bel Danubio blu scivolano nella suggestiva e magica melodia che l’orchestra rilascia in un fraseggio ampio e brillante. Preludio di uno spettacolo che Corradi Abbati con padronanza carismatica, garbata teatralità, e ritmo teso fra battute e breve introduzioni storiche, tesse abilmente insieme di una compagnia coesa e protesa a dar vita ad una bellezza danzante l’evasione onirica, la fantasia, il lato divertente della musica.

Strauss, ma anche Lehar, Kalmann, Abraham, la loro musica detta i tempi di uno spettacolo incalzante che alterna, arie, duetti, dialoghi, in una forma scenica animata da coreografie coinvolgenti, senza un momento di caduta di tensione emotiva. Interpretazioni tratte da “Il pipistrello”, “La vedova allegra”, “La principessa della czarda”, di grande raffinatezza formale e coinvolgenti per spirito leggiadro e padronanza tecnica iniziando dal soprano Daniela Pilla e dalla subrette Antonella Degasperi che in Mister Brown tratto dal “Ballo al Savoy” del compositore ungherese Paul Abraham, emerge con una dirompenza vulcanica ben congeniata. Ritmo, espressività, presenza scenica, in una vorticosa interpretazione che esalta la caratteristica predominante del compositore Abraham che ha saputo unire la tradizione operettistica occidentale al jazz. Jazz esilarante, coinvolgente, mirabolante grazia regalati dall’ Conservatorio Bonporti di Trento e Riva del Garda e da Antonella Degasperi e Fabrizio Macciantelli esilarante, dinamico, impossibile resistere alla sua vena musicale e teatrale.

Un viaggio musicale quello proposto da Corrado Abbati che varca i confini austriaci e raggiunge l’Italia con La danza delle libellule, musiche di Franz Lehar ma su libretto di Carlo Lombardo. Pittoreschi intrighi amorosi, situazioni divertenti e poi sul finale del secondo atto arriva “Adone al chiaro di luna”. Parodia esilarante che strappa risi e sorrisi, è un susseguirsi di interazioni che confluiscono nella magnetica interpretazione di Antonella Degasperi con Corrado Abbati. 

Ed è ancora Franz Lehàr ha riscuotere consensi di critica e di pubblico con le sue operette fra cui “La giacca gialla”. Partitura che non ebbe un grande successo fino al 1929, quando divenne “Il Paese del sorriso”, operetta leggera, di gusto esotico e dalle facili ironie. E l’aria “Tu che m’hai preso il cuor”, qui proposta mette in luce una vena struggente e sentimentale nella sua semplice musicalità.

L’operetta “Sul bel Danubio blu” della Compagnia Corrado Abbati ci trascina in una narrazione dove il ritmo e l’armonia degli spunti melodici si fondono, in una sequenza di allegri e spensierati episodi, dalla commedia all’operetta, dalla musica da ballo all’opera lirica con Giacomo Puccini con la Rondine che invita a scoprire le sfumature sentimentali mescolate al comico. Ma Puccini ritorna e conquista il pubblico con “Nessun Dorma”  l’aria della Turandot, la dimensione sentimentale si tinge di profondità nell’interpretazione del tenore Federigo Bonghi seducendo il pubblico, tanto da essere riproposta come bis nella versione dei tre tenori Federico Bonghi, Lorenzo Marchi e Fabrizio Macciantelli.

Operetta che assume spessore passionale, colori mediterranei, tensione sentimentale in un percorso che giunge fino in Spagna con Granada, scritta nel 1932 dal compositore messicano Agustín Lara. Un brano che punta dritto al cuore e nella versione Bonghi, Marchi, Macciantelli rilancia l’attitudine della musica a coinvolgere, ad incontrare il pubblico, a stimolare i giovani musicisti a creare momenti d’inafferrabile bellezza.

Sul bel Danubio Compagnia Corrado Abbati, uno spettacolo dove la fascinazione musicale e teatrale danza con le emozioni. È un valzer fra epoche che s’incontrano, culture che s’incrociano e suggestioni che scoprono l’anima della musica nella sua innata capacità di coinvolgere, innamorare, sognare. 

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di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (31/05/2021)

 

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