Caffè Dante Bistrot. Scelte di carattere nel valore del gusto

Caffè Dante Bistrot, Verona,  il carattere della concretezza, la forza dell’ingrediente, il coraggio di una scelta vocata al futuro, ispirata dalla tradizione. 

di Antonella Iozzo

Verona – Storicità, tradizione evolutiva, ospitalità. Triade perfetta del Caffè Dante Bistrot di Verona, tra le perle enogastronomiche della Tommasi Family Estates.

Mai come quest’anno la ristorazione è una delle vittime illustri del disastro socio – economico che stiamo attraversando. Situazione causata da uno stato pandemico e da una politica inadeguata e lontana anni luci del reale quotidiano.

Ground zero che risucchia pericolosamente le nostre vite, ma quando tutto sembra perduto, quando ci sente sempre più in bilico sul borderline delle incertezze, l’etica, la dignità professionale, la passione divengono la leva di un nuova dinamicità, propulsione che ci rilancia nella crescita e nello sviluppo.

Parte da qui, Caffè Dante Bistrot, sito in Piazza Dei Signori, una delle più belle e suggestive location italiane, verso un nuovo traguardo che guarda al futuro volgendo sempre lo sguardo al proprio vissuto. Una filosofia alla costante ricerca della valorizzazione della territorialità nel segno di un’indiscussa qualità e un team coeso e sinergico guidato dal direttore Gianpaolo Spinelli, che con il loro impegno, vogliono omaggiare l’arte culinaria volano della nostra economia e voce indiscussa del Made in Italy che nel tempo ha saputo dare lustro e visibilità al nostro territorio regalando emozioni che vanno ben oltre la tavola.  

Ispirazione, creatività e coraggio per rinascere consapevoli del proprie forze e dell’essere testimonial di un patrimonio fortemente identitario Caffè Dante Bistrot. Ed è come se l’essenza di questo ristorante fosse un po’ in ciascun membro che lo compone dal Direttore Spinelli allo chef Mattia Meneghello dal sommelier Federico Cecchinato al team di sala.

Cuore e razionalità, fantasia e precisione, ospitalità e carattere, questo è il Caffè Dante Bistrot, che ha riaperto le sue porte agli ospiti offrendo una cucina concreta e dai sapori autentici.

E dove là il coraggio e i sogni s’incontrano nascono iperbole di gusto che innervano l’orizzonte dell’ospitalità. Un’arte che persegue l’armonia del gusto nel gesto dello chef Mattia Meneghello, una professionalità coniugata alla tradizione e sapientemente modulata con le nuove tendenze contemporanee. Esperienza e chiarezza gastronomica capace di raccontare la memoria nella silhouette dell’eleganza moderna, nella pulizia cartesiana di una padronanza tecnica che richiama il trionfo della materia prima.

 

Le molteplici espressioni culinarie di Caffè dante entrano in scena con un calice di Champagne Brut Réserve Duval Leroy. Preludio a un esperienza gastronomica senza compromessi. Freschezza e purezza che ben si amalgamano all’amuse bouche. Caviale di Salmerino, pestò di basilico e la semplicità di un purè che plana le note del piacere.

Al Caffè Dante Bistrot il colore si fa gusto, le forme anticipazione gustativa, i profumi bellezza olfattiva che rendono la degustazione più emozionante e luminosa. Parla il Gambero rosso di Mazzara del Vallo, in una sinfonia di fragranze e consistenze che rilanciano la sua preziosità. Su tutti la gelatina Campari orange vera diva che implode di freschezza e di verve per poi lasciare spazio alla dolcezza del melone e alla polvere di olive nere, nota croccante di un petalo di zucchina, dettaglio essenziale per la profondità del piatto.

Classica senza tempo la “Tartare di Salmerino Alpino” che legge la trama organolettica con la certezza del suo essere forma e sostanza, la morbidezza della sua textura e la croccantezza della pelle croccante inscenano un dualismo senza fine, tutto il resto è poesia evocativa nel profumo della freschezza.

Nel calice il Vogelmaier Moscato Giallo 2017 Alois Lageder, aromatico, floreale e speziato, seduce con una persistenza che inviata a nuovi assaggi.

Il Caffè Dante Bistrot è un mondo diverso, accogliente, caloroso e dove la vocazione per la qualità si unisce alla passione per il territorio e al piacere di condividerlo con i propri ospiti.

 

Un universo che si fonde con la memoria, l’estro creativo e la cultura mediterranea per piatti che si aprono come una sinfonia rilasciando ad ogni assaggio la profondità di un’emozione vera, capace di ricondurci a quell’attimo consegnato al ricordo. È il caso della “Pizza Fritta con Gamberi di Fiume, con misticanza del Baldo e mozzarella di bufala”, interpretazione audace che conferma l’intelligenza creativa dello chef Mattia Meneghello e il forte legame con i prodotti della zona.

Sono portate capaci di sfoggiare un naturale equilibrio, portate dai dettagli curati, ogni elemento ha un suo perché, trait d’unione la semplicità, come nella parmigiana. L’estetica del piatto è ben congeniata, forme, colori, equilibrio ma al primo assaggio il gusto trionfa e conquista ogni papilla gustativa. È come se la massima aspirazione della Melanzana grigliata, fosse quella di diventare soffice cubo nella corposità del pomodoro e nella voluttà della mozzarella di bufala, una nuvola che esalta e completa la creazione.

Nel calice la mineralità lirica e raffinata della Falanghina IGT Vulcanico 2018 – Paternoster, nel nome l’essenza delle sue origini, le pendici del Monte Vulture.

Abbinamenti perfetti che esaltano e rilanciano ogni portata con una musicalità che si libra nel respiro di una cultura enogastronomica in grado di disegnare le dinamiche di un’esperienza completa e soprattutto autentica.

Il valore della tradizione, l’identità, il tempo nell’esperienza culinaria creano l’unicità del momento, il senso di una poesia del vivere divenuta visione. Si parte da qui e il confronto con il tempo si trasforma in nuovo stimolo creativo che affiora dallo “Spaghetto alla Busara”. Un tipico piatto veneto mette in parallelo l’esplorazione del nuovo e la forza della tradizione. Semplicità, pochi ingredienti e sapiente tecnica. Il profumo del mare come un onda rimbalza dalla consistenza perfetta dello scampo, l’ottima cottura dello spaghetto avvolge la dolcezza acidula del pomodoro e tutto il resto scompare. Veneto che esulta anche nel calice con la freschezza armonica della Lugana DOC le Fornaci 2018 Tommasi.

 

Modernità entusiasmante e tipicità divengono con lo chef Mattia Meneghello essenza del gusto, “L’anguilla Doppia Cottura – laccata al miele, soia, sesamo, insalata di erbette del Baldo e purea di mela verde” ne è l’emblema. Leggerezza eterea che si scioglie in bocca, sobria dolcezza e delicato contrasto di consistenze per un piatto incredibilmente bilanciato e dalla chiarezza gastronomica ben definita.

Accattivante complessità che danza un paso dople con il friulano Vitovska di Vodopivec dal seducente colore ambrato, dall’aroma intensa che precede un palato largo, morbido, e dal finale caldo ed avvolgente grazie alla fermentazione e macerazione a contatto con le bucce per 6 mesi in anfore georgiane interrate.

Glam touch che precede il dessert con un drink che lascia il palato fresco e pronto per le dolci tentazioni. Sciroppo di sambuco, acqua tonica, gin e l’accento del pompelmo per un brivido di gradevolezza conviviale.

Adesso le dolci note del sorbetto all’albicocca e croccante di pistacchio e la vivacità del sorbetto all’ananas con latte di cocco sono una brillante suite che entrano in scena come gioiose vibrazioni di atmosfere estive. Il Passito Bianco “Monte Croce” Tommasi, è morbido, vellutato, avvolgente, equilibrato. Una luminosità liquida che impreziosisce l’esperienza enogastronomica.

Caffè Dante Bistrot, il carattere della concretezza, la forza dell’ingrediente, il coraggio di una scelta vocata al futuro, ispirata dalla tradizione.

 

Caffè Dante Bistrot
Piazza dei Signori 2 – 37121, Verona Italia
Tel. +39 045 8000083
https://www.caffedante.it/

 

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (03/07/2020)

 

 

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