Houston. Art, food, fashion, design, green, i cinque sensi della cultura

Viaggio nel cuore di Houston, eclettica, attraente, dinamica, di carattere, ospitale. Cinque prospettive di una destinazione must. È tempo che l’avanguardia riscriva l’allure del futuro, Now. Forever, Houston

di Antonella Iozzo

Houston (TX) – Houston: art, design, food, fashion, green, i cinque sensi della cultura, celebrano la joie del vivre and lifestyle at its best. Un ventaglio di attrazioni, un arcobaleno di emozioni rendono lo stile unico della quarta città più grande d’America. 2,2 milioni di abitanti, 655 miglia quadrate, che potrebbe contenere le città di New York, Washington, Boston, San Francisco, Seattle, Minneapolis e Miami, è una sola anima capace di flettere la sua molteplicità con la forza creativa e multiculturale di chi al di là delle dimensioni geografiche sa far parlare l’etica e l’eccellenza, la bellezza e l’evoluzione tra ricerca, dialogo, lungimiranza. Semplicemente un modo di essere tra umana poesia e avanguardia culturale del saper vivere.

Un viaggio culturale che apre le menti in un luogo con più di 145 lingue diverse parlate e una propensione al business che riaccende costantemente nuovi orizzonti. L’impulso eclettico di Houston si espande in un spazio dinamico e culturale, dove convegni, eventi e spettacoli affiancano l’arte dell’ospitalità catalizzando visitatori, business man e clientela lesure entusiasti di esplorare l’eclettismo di Houston, un luogo da vivere. Una destinazione che ridefinisce i canoni classici del viaggio e la rendono vision esperienziale di un concept life alternativo.

Houston bella e vivibile tutto l’anno grazie alle temperature miti, rivela il suo cuore green con i suoi quattro parchi, tra i 50 più grandi situati all’interno delle città degli Stati Uniti, il Cullen Park, il George Bush Park, il Lake Houston Wilderness Park e il Bear Creek Pioneers Park.  Senza dimenticare il Memorial Park con un campo da golf pubblico, una piscina, campi da tennis, e l’Hermann Park, il Discovery Green Park in Downtown, dotato di WiFi, che ospita un mercato degli agricoltori, ristoranti raffinati, area pattinaggio su ghiaccio durante l’inverno, e il Buffalo Bayou Park.  È puro divertimento esplorare e scoprire tutte le bellezze naturali che Buffalo Bayou Park, smile, walk, run, tra aree storiche come l’area delle Cisterne, per scoprire l’architettura e il background del sistema idrico di Houston, i corsi d’acqua e le tante piste ciclabili.

Uptown Houston essere fashion è un arte. Essere must una naturale propensione
Green Space e affari s’incrociano a Houston in una alchemica culturale che cambia volta e trasforma lo spazio seguendo le traiettorie evolutive del tempo. Ci troviamo a Uptown, chiamato anche The Galleria Area. È il quartiere Upperclass di Houston, tra Post Oak Boulevard e Westheimer Road.
Il clou di Uptown Houston è The Galleria, il più grande centro commerciale dello stato del Texas e il quinto in America. Dall’alta moda al prêt-à-porter, dai ristoranti che offrono l’arte culinaria internazionale al suo meglio livello, come il ristorante cinese, Yauatcha con classic and contemporary dim sum, al piacere del convivio easy e glam, e una grande pista di pattinaggio al coperto. Ma The Galleria non è solo shopping è mirabilia quotidiana, è l’incanto del momento che rimane immortalato nello show di vetrine che diventano scenografici palcoscenici di sogni e desideri fra le firme di Chanel, Christian Louboutin, Tiffany & Co., Louis Vuitton. Poi, la pulsazione si dilata in nastri di luce che sfavillano in architetture fantasiose messe in scena con estrema eleganza da brand tradizionali come Apple, Banana Republic, Nordstrom e Macy.

Dentro e fuori corrispondenze di fulgida vitalità che veste il Post Oak Boulevard con anelli cromati lucidi sospesi sopra gli incroci e quando le festività natalizia si avvicinano, alberi stilizzati in metallo divengono armoniche strutture di luci e colori. Gioiose iperbole svettano in una magica espressività che s’illumina al ritmo del nostro battito. Proseguendo verso nord giungiamo ad Uptown Park, proprio all’interno del Loop dove prestigiose boutique compongono l’armonia di un shopping center over the top.  Artiiani e designer contemporanei, firme fashion e locali alla moda catturano i visitatori con quel mix unico di cultura e ospitalità del sud 

Eclettica Uptown con un alto numero di hotels tra cui ricordiamo The Derek Hotel contemporanea sinfonia di dinamismo e ospitalità dal design accattivante, numerosi caffè, wine bar e ristoranti che confermano l’alta qualità di una cucina innovativa che attira l’attenzione di critici e amanti della buona tavola come La Table.

E quando il lato fashion di Houston deborda l’Arte il lusso esprime culture and sophistication. La realtà e solo una nuance dell’emozioni adesso più tattile con mai, ci troviamo nel River Oaks District Houston. Luxury brand e designer contemporanei con –vibrano in una vertiginosa place to live tra l’allure di Dior, Hermès, Roberto Cavalli, Brunello Cucinelli, Tom Ford, Stella McCartney, COS, Akris, Etro, Joie e molti altri. E se sono i gioielli il nostro più segreto desiderio, le stelle si concentrano sotto il cielo di Cartier, Chopard, La casa di Harry Winston, Patek Phillippe a deBoulle e Van Cleef & Arpels.

Travel couture e fine dining tra cucina tradizionali e internazionali, passando dalla prima qualità a Steak 48 ai sapori innovativi di Le Colonial, per un esperienza esotica in stile coloniale francese degli anni ’20, e poi, Innovation style e improvvisazioni kandischiane con le creazioni floreali ghiacciate all’Amorino Gelato.

River Oaks District Houston, oltre 60 fashionable retail shops, restaurants and cafes in un vero e proprio quartiere della moda, dove l’eleganza è un’espressività sussurrata, interpretata nelle cadenze del vero lusso tra meraviglia e rarefazione. Quasi emozioni limited edition, icone di un attimo eterno tra il River Oaks District Houston, unico e solo, the must.

Uptown tutta da vivere ma volgendo anche lo sguardo al passato per percepire il carattere e l’imprinting di una città unica, diversa, intraprendente. Nel 1948 Uptown era sito a 5 km fuori dai confini della città di Houston. Una distesa infinita dove perdersi più che ritrovarsi nella concezione più pop. Ma negli anni ’60 lo sviluppo di Uptown inizia a disegnare la mappa del fermento economico e creativo soprattutto grazie a Gerald D. Hines ed altri prestigiosi studi di architettura.

L’Interstate 610 ovest diventa il West Loop, la parola d’ordine sembra essere espansione, l’edifico icona di questo new look che dona forma alla metropoli è la Williams Tower, alta 275 metri, progettata dal pluripremiato team di architetti di Philip Johnson e John Burgee. All’epoca, anni ’70, 80’, la Williams divenne il simbolo di un era, una nuova realtà dettata dalle compagnie energetiche in costante crescita che cercavano strutture monumentali per trasmettere il loro potere. Altro imponete richiamo e il parco con fontana architettonica semicircolare, un vero e proprio muro d’acqua, ovvero il Gerald D. Hines Waterwall Park creato nel 1983, ora un parco pubblico di proprietà della città di Houston.

 

Houston, quando la storia è l’anfiteatro del futuro presente
Il carattere imprenditoriale di Houston emerge chiaro sin dalla sua fondazione. E nel 1832 due fratelli dello Stato di New York, John K. Allen, commerciante, e Augustus, contabile, si unirono a centinaia di americani attratti dalle suggestive prospettive economiche offerte dalla Galveston Land Company e autorizzate dal Messico.
Gli Allens si diressero verso Nacogdoches, sul confine messicano del Texas e la Louisiana americana, dove fermentarono i discorsi sulla rivoluzione contro il Messico. Strinsero amicizia con Sam Houston, governatore del Tennessee e membro del Congresso degli Stati Uniti prima di raggiungere il Texas e fomentare la ribellione, a nome del presidente Andrew Jackson, che si concluse con il massacro di William Travis, Jim Bowie, Davy Crockett e di circa altri 140 uomini ad Alamo, San Antonio, tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo 1836. Un mese dopo sul fiume San Jacinto, nel Texas orientale, Houston ebbe la sua rivincita uccidendo più di seicento truppe messicane e catturando il loro comandante, il generale Antonio Lopez de Santa Anna.

Gli Allens decisero che, se ogni nazione deve avere la sua capitale, questa terra, che avevano chiamato Houston in onore del loro amico, poteva diventarne il simbolo.

Costruirono un edificio a due piani in legno per ospitare il governo e nell’aprile 1837, il nuovo Congresso del Texas si trasferì dalla Columbia in questa nuova città di frontiera. Dopo tre anni Houston ha avuto la sua prima chiesa. Il commercio iniziò a lastricare le vie del business, erano solo gli esordi quando carri merci convergevano nella cittadina, trasportando cotone e pelli destinati a Galveston.

In breve tempo, la camera di commercio iniziò a pubblicizzare Houston come il luogo “dove 17 ferrovie si incontrano con il mare”. Nel 1901 la prima automobile, acquistata dal Houston Left Hand Fishing Club, entrò in città, e nel 1935 il primo volo della Braniff Airlines atterrò sulla pista di Houston. La crescita vertiginosa di Houston le diede il soprannome di “Babylon on the Bayou”. A contribuire al progresso di Houston influì notevolmente anche la costruzione del Porto. Dopo il terribile uragano del 1900 che devastò Galveston, città fino allora molto fiorente, milioni di spedizionieri ripregarono su Houston, subito amata per i prezzi più economici, l’abbondante acqua dolce e per le banchine protette dall’urto diretto delle tempeste del Golfo, fattori che decretarono il suo successo economico – finanziario.

Dopo il 1901 raffinerie di petrolio sorsero lungo il Houston Ship Channel, l’oro nero iniziava a cambiare il volto della città, Compagnie petrolifere iniziarono a sviluppare sofisticate operazioni chimiche, mentre mirabili edifici divengono le sedi dei grandi del petrolio, nasce la capitale mondiale dell’energia.

La costruzione navale, la produzione di petrolio e la produzione di acciaio di Houston: triade perfette e determinante sul fronte interno durante la seconda guerra mondiale.
Money, money, money, e le cose cambiano come le coordinate di Jesse Jones “Mr. Houston”, un boscaiolo trasformato in banchiere che finanziò un grattacielo nel centro citta che ospitava una partita di poker, con alte puntate, nella suite 8F del Lamar Hotel.

Verità e leggende nell’incrocio del potere ci conducono verso Will Clayton, presidente della più grande azienda di cotone al mondo e primo sottosegretario di Stato della nazione per gli affari economici. Il suo memorandum del 1946, che proponeva aiuti massicci per l’Europa devastata dalla guerra, ispirò gran parte del discorso del Segretario di Stato George C. Marshall che il 6 giugno 1947 annunciava il Piano Marshall per salvare l’Europa.

Houston, uomini he edificano città
Sono gli uomini che edificano le città, sono i valori che innervano le sue strade e si elevano come pilastri dell’avvenire in edifici, grattacieli, strutture che ne contengono il cuore pulsante. Parte da qui il battito che dona quell’impulso vitale a creare il domani donando il lato migliore di se stessi. Houston ha avuto uomini di questi calibro che hanno creduto e dato, intuito e innovato non per farsi ricordare ma per essere memoria evoluiva nel respiro dei posteri. Ecco allora che non possiamo dimenticare Roy Hofheinz che nel 1965, come capo della Houston Sports Commission, portò in città l’ “ottava meraviglia del mondo moderno”, l’Astrodome da 76.000 posti, il primo gigantesco stadio di baseball e calcio a cupola. Esempio di altruismo senza compromessi è M.D. Anderson, un assiduo partner di Will Clayton nel più grande brokeraggio del cotone di Houston. Quando Anderson, morì nel 1939, lasciò gran parte della sua sostanziale fortuna in una fondazione che si dedica agli ospedali “per la cura dei malati, dei giovani, degli anziani, degli incompetenti e gli indifesi tra il popolo”. Tre anni dopo nasce il nuovo centro di trattamento del cancro dell’università del Texas, al quale venne dato il suo nome. Presto la Baylor University trasferì la sua scuola di medicina da Dallas al nascente complesso di centri medici. Strutture che insieme al Memorial Hermann Hospital, sulla strada della cintura esterna della città e il Texas Dental College, hanno costituito il nucleo del rivoluzionario Texas Medical Center, ora con più di 40 istituzioni indipendenti in 100 edifici su 670 acri, è il complesso medico più grande del mondo.

Il Texas Medical Center, il TMC, destination life sciences. Incredibilmente immenso con 106.000 dipendenti, 54 istituzioni, 8 diversi istituti accademici e di ricerca, 21 diversi ospedali, migliaia di volontari e visite di pazienti. È un universo di saperi dentro l’universo, un luogo al servizio del paziente. Se la sua struttura architettonica, quasi una città nella città, è disarmante, la sua professionalità è l’essenza protesa alla ricerca nella diagnosi e nel trattamento, alla cura elevata al massimo grado di potenzialità, è il compimento della conoscenza che plasma l’umana incertezza in materia vs la vita. Non è un caso se ogni giorno oltre 160.000 persone visitano il Texas Medical Center, e se il campus accoglie oltre 7,2 milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo.

Oltre al famoso M.D. Anderson Cancer Center, l’ospedale oncologico numero 1 al mondo, come dicevamo prima, il TMC ospita, giusto per citarne alcuni il Texas Children’s Hospital, il quarto ospedale pediatrico della nazione, il Baylor College of Medicine, il Houston Methodist Hospital, il St. Luke’s Health, il Memorial Hermann-Texas Medical Center, il Texas Heart Institute e l’Università del Texas Health Sciences Center, basta dire che nel TMC vengono eseguiti più interventi al cuore che in qualsiasi altra parte del mondo. L’avanguardia non è un optional o uno slogan per il TMC, ma è il presente del futuro grazie alle scoperte e alle procedure mediche pionieristiche nella cura cardiaca e nei trapianti di organi, alla medicina spaziale, alla chirurgia del midollo spinale e nella decodifica del genoma del DNA umano che sta portando a una nuova era della medicina personalizzata.

Il TMC si lascia vivere, offre cultura e scienza in un connubio perfetto con il Museo della salute, il Wallace D. Wilson Museum presso il Texas Heart Institute e la Biblioteca e Museo DeBakey, mentre la seconda e più grande libreria del TMC contiene libri rari e le raccolte speciali, come i documenti della Commissione sulla causalità della bomba atomica e gli archivi della NASA Space Life Sciences.

Con più di 18.000 pazienti internazionali l’interazione con l’ospitalità è d’obbligo è Houston è in pole position anche in questo. Tra le diverse sistemazioni alberghiere nei pressi del TMC spicca l’Intercontinental Houston – Medical Center, moderno, funzionale, confortevole. Design che inviata al relax, ambiente vestito di essenzialità a misura di discrezione, con il Ristorante Safina che offre cucina mediterranea fresca e salutare.

Emozioni, arte, anima green
Poco distante dal TMC un’oasi verde Hermann Park, un parco urbano di 445 acri. Passeggiare, fare joig, giocare a golf o semplicemente rilassarsi al giardino giapponese con la sua caratteristica casa da tè e la cascata, è un’esperienza che rigenera i sensi. Itinerari nel verde con fontane, alberi secolari per una scenografia naturale al nostro mood, tutto rilascia quiete musicale aprendo al contempo la mente verso nuovi orizzonti. È come un sentire consapevole che fonde la cultura in conoscenza ed allora si percepisce che la grandezza di Houston non sta solo nella vastità geogenica della sua area, ma nel DNA della sua natura, cromosomi sotto la lente dell’etica e dei valori, si parte da qui per essere artefici del proprio destino e delle sue dirette conseguenze su chi ci sta intorno.

Escursione allo Zoo di Houston con più di 6000 animali esotici, al Rise Village, un “Villaggio” commerciale ricco di caffè, ristoranti e negozi, dove è il calore dei commercianti a venirti incontro e poi la Rice University, un’istituzione privata fondata nel 1912 con 11 scuole residenziali. Gli studenti rimangono membri anche se decidono di trasferirsi dal campus. I college residenziali offrono alloggi, ristoranti ed eventi accademici e sociali. I Rice Owls vantano 14 squadre atletiche della Divisione I della NCAA variegate e sono ben noti per il loro forte programma di baseball.

Tra le scuole della Rice, the School of Social Sciences, School of Humanities and Wiess School of Natural Sciences. Le sue scuole di specializzazione includono la prestigiosa Jesse H. Jones Graduate School of Business e la George R. Brown School of Engineering. Senza dimenticare la rinomata School of Architecture e la Shepherd School of Music.

Non può mancare una visita nel campus per ammirare l’installazione artistica, “Twilight Epiphany” Skyspace di James Turrell, 73a opera di una serie di strutture realizzate dell’artista americano in oltre 20 paesi in tutto il mondo. Ogni installazione è unica, ma tutte utilizzano luce e spazio per alterare la percezione del cielo da parte dello spettatore.

A sud-ovest del centro, si trova il Museum District, un apoteosi di arte e cultura nel più bel quartiere alberato di Houston.

L’arte in tutte le sue forme, nelle più svariate declinazioni dipinge le nostre emozioni lasciandosi ascoltare. A volte è un suono limpido, a volte una sinfonia leggera e soave, a volte una cacofonia che irrompe per poi cedere alla sequenzialità del tempo. Si passa solo per citarne qualcuno dal Buffalo Soldiers National Museum l’unico museo negli Stati Uniti dedicato alla conservazione dell’eredità storica e alla tradizione al Children’s Museum of Houston, dal Czech Cultural Center al Holocaust Museum Houston, dal Houston Center for Contemporary Craft al Houston Center for Photography, dal Houston Museum of Natural Science al Museum of Fine Arts, due edifici collegati da un tunnel sotterraneo anch’esso un opera d’arte, per un incredibile sfilata  di opere d’arte europea alle arti di Africa, Oceanea e Americhe. Un viaggio nel tempo che passa dalla fotografia all’arte dell’America Latina, per poi giungere al ricco calendario delle mostre temporanee, fra quelle in corso “An Impressionist Autumne” e “Beatriz González: A Retrospective”.
Un’ottima soluzione per visitare i musei e le attrazioni principali di Houston, con un notevole risparmio, come lo Space Center Houston,  Downtown Aquarium, Houston Museum of Natural Science, Museum of Fine Arts, Houston e altro è il CityPass, acquistable online o direttamente presso una qualsiesi attrazione che partecipano al programma, info su https://www.citypass.com/houston.

 

Le molteplici sfaccettature di Houston ci conducono a Downtown
Le molteplici sfaccettature di Houston ci conducono a Downtown con i suoi differenti district uniti con un unico intento rilasciare step by step il piacere del buon vivere nella sua versatilità.

Decisamente da non perdere lo Skyline District, architettura iconica, che disegna l’aria creando quinte da palcoscenico, sequenze geometriche svettanti che si stagliano nella verticalità del pensiero. Open your mind ed entri in sintonia con una conoscenza che vibra di ragione ed estetica, di visione intellettuale e spirito imprenditoriale nelle coordinate della bellezza da vivere.

 

Sono edifici come il Pennzoil Place, One Shell Plaza nati dalla genialità di Gerald Hines, da studi prestigiosi come I.M. Pei e Philip Johnson. Forme post-moderno, flessioni art déco e rinascimento italiano in equilibrio sublime. Armonie in curve che si elevano dal 1400 Smith Street, un grattacielo di 50 piani progettato dallo studio di architettura Lloyd Jones Brewer and Associates e collegato al di là della strada al suo gemello da una Circular Skywalk. Incredibile vitalità che palpita perfino nei Downtown underground un sistema di tunnel sotto le strade del centro di Houston, lungo più di 6 miglia che collega la maggior parte degli edifici nello Skyline District in 95 isolati, una passeggiata sotterranea tra ristoranti, bar e negozi al dettaglio che conducono direttamente all’ingresso di uffici e hotel e lo shopping center.
Il modo migliore per visitare il Downtown Houston è attraverso un Houston City Tour con partenza davanti il Visitors Center sito al 1302 Dallas Street. Un itinerario che ci permette di posare lo sguardo sulle molteplici attrazioni della città e di osservarle con un occhio introspettivo, oltre la suggestione del momento, il passato e il presente, attraverso la voce della guida ci veicolano verso un approccio culturale oltre che divertente. S’inizia dal Toyota Center, home of the NBA Houston Rockets, si prosegue per il Minute Maid Park Home of the World champions, passando per l’Historic Annunciation Catholic Church, Market Square fino ad incontrare i colori vivacissimi della Street Art. E ancora si prosegue verso Old Court House, Houston City Hall, Downtown Aquarium, Buffalo Bayou Theatre District, Business District. Dialoghi di arte e cultura sul fil rouge della storia attraverso la Texas Street dove al numero 909 troviamo lo storico Rice Hotel, che merita un piccolo approfondimento.

Il Rice Hotel è stato aperto il 17 maggio 1913 da Jesse Jones, esattamente dove si trovava del vecchio Campidoglio della Repubblica del Texas (dal 1837 al 1839), prima che si trasferisse ad Austin. L’edificio è stato raso al suolo nel 1881 e costruita una nuova struttura acquistato nel 1883 dal fondatore della Rice University, William Marsh Rice che vi aggiunse cinque piani e lo ribattezzò Rice Hotel. Nel 1922 il Rice Hotel Cafeteria divenne la prima sala pubblica climatizzata della città. Negli anni ‘40 divenne uno dei primi hotel in città a pubblicizzare illuminazione fluorescente e tappezzerie in plastica. Nel 1946 fu il primo con una scala mobile e in due anni ogni stanza era dotata di aria condizionata. Nel corso dei decenni sono molti i personaggi famosi che vi alloggiarono come Mick Jagger, Shirley Temple, Franklin D. Roosevelt e Richard M. Nixon.
Nel 1962 NASA’s Astronaut Group 2 tenne il suo primo incontro all’interno dell’hotel per pianificare il prossimo decennio di viaggi nello spazio. Tra quel gruppo c’erano Neil Armstrong, Jim Lovell e Pete Conrad.

Anche il Presidente John F. Kennedy e la First Lady Jackie Kennedy trascorsero la giornata lì il 21 novembre 1963, appena un giorno prima che il presidente venisse ucciso e ucciso nel centro di Dallas.

Chiuso con ordinanza del tribunale nel 1977 dopo che i nuovi severi codici antincendio di Houston lo hanno reso non sicuro. È stato inserito nel registro nazionale dei luoghi storici nel 1978.

Nel 1997 venne elaborato un piano per convertire la struttura in appartamenti dalla società Randall Davis e Post Properties, con sede ad Atlanta. Nel 1998 riapre dopo una ristrutturazione di $ 28 milioni con 312 loft e nel 2014 è stato venduto da Post Properties a Crow Holdings Capital Partners di Dallas. The Rice rappresenta un pezzo di storia di Houston ed è stato un uno dei principali progetti in corso per riportare in vita il centro di Houston

The Theater District. L’anima dell’invisibile
Quando le arti indossano il sogno della compiutezza prende vita The Theater District. L’anima dell’invisibile, il sentimento della musicalità, la teatralità delle forma, pulsazioni culturali che ci restituiscono l’essenza del presente nella sua visionarietà senza tempo. La notte si colora di cultura con l’Alley Theatre, la Jones Hall, il Wortham Theatre Centre, l’Hobby Center for the Performing Arts. Edifici che indossano le forme architettoniche dell’armonia per visioni sublimi di inafferrabile poesia. Tutte le sfumature del piacere intellettivo convivono a Houston e la cultura incontra il divertimento del Downtown Bayou Place, e del Downtown Aquarium. Vivace performance nei toni ovviamente del blu, in una sinfonia aquatica che coinvolge tutti. Divertimento e buon cibo vanno sempre d’accordo a Houston ed  il ristorante Aquarium conquista subito anche per la location sinuosa come i fondali marini, tutta da scoprire con lo spirito di una magica sirenetta.

Fantasia e realtà divengono subito suggestione visiva, infatti, da qui c’è la più vista più suggestiva della città di Houston: sullo sfondo lo skyline e la chitarra dell’Hard Rock Cafè in primo piano. Nessun artificio, nessuna virtuale manipolazione, solo la fascinazione di Houston.

Houston Historic District. Tranquillo e vibrante.
Tra le destinazioni preferite di Downtown l’Historic District si lascia vivere con le sue facciate caratteristiche e storiche che fiancheggiano le strade. Con la sua alta concentrazione di edifici residenziali, dona l’impressione di un piccolo quartiere storico placido e tranquillo lontano dalla vibrante ritmo dei grattacieli che invece risiedono a pochi isolati di distanza.

 

Il suo centro è il Market Square Park amato per gli spazi verdi, la musica dal vivo, le serate di cinema e gli autentici caffè greci e americani in armonico contrasto con i nuovi eleganti bistrot, caffetterie e piccoli locali notturni. Sempre in Downtown sulla Avenida Houston spicca il George R. Brown Convention Center e NRG Park, trai più grandi del paese. 180,000 m2, una spazialità immensa rinnovata negli anni con notevole infrastrutture e nuove tecnologie basti pensare, fra l’altro, che l’adiacente Hilton Americas-Houston, è collegato al centro congressi tramite due skywalks. Il centro congressi è inoltre affiancato dal Toyota Center (sede degli Houston Rockets) e Minute Maid Park (sede degli Houston Astros). Nel 2016 è stato inaugurato il Marriott Marquis, che si collega al GRB tramite skybridge, un ulteriore plus che fa la differenza.

Gli hotels nel centro di Houston spiccano per qualità e brand, un lusso a cinque stelle come l’Hotel Alessandra con il Ristorante Lucienne, raffinata ed elegante cucina francese che delizia con stile e charme.

Houston, sensazioni spaziali e hollywoodiane
Ma perché Houston rimbalza sempre nella memoria? Cosa l’ha resa meta conosciuta in tutto il mondo ma sconosciuta nella sua reale essenza? Una sola risposta possibile, lo sbraco sulla luna. Houston, infatti, ospita il Johnson Space Center, il centro visitatori ufficiale del Lyndon B. Johnson Space Center, centro della NASA per le attività di volo spaziale. Nel 1969, “Houston” è stata la prima parola pronunciata dalla luna. Era la missione Apollo 11 e l’astronauta Neil Armstrong pronunciò la famosa frase: “Houston, Tranquility Base here. The Eagle has landed” “Houston, qui la Base della tranquillità. L’aquila è atterrata”.

 

Lo Space Center Houston è sede del Independence Plaza, l’unico posto al mondo in cui è possibile inserire una replica della navetta spaziale appoggiata sull’aeromobile originale della navetta spaziale, la NASA 905. Una location da vistare per un emozione spaziale senza precedenti. La mostra immerge i visitatori nella scienza e nella storia della navetta e offre loro una rara visione dell’ingegnosità, delle scoperte e dei progressi tecnologici che hanno influenzato il futuro dell’esplorazione.

Lo spazio affascina da sempre come il cinema e sono molti i registi di Hollywood che hanno scelto Houston per la sua infinità diversità, unicità spiazzante. Qualche titolo? Dai classici Apollo 13, Armageddon e Space Cowboys, a Evening Star, RoboCop 2, Tin Cup, Flags of Our Fathers, Mao’s Last Dancer, Tree of Life.

Houston continua a sorprenderci fino al momento della partenza, avvolgendoci nella bellezza eterea quanto emozionale e calda della musica con Harmony in the Air, il programma Houston Artsports Performing Arts, lanciato ufficialmente nel 2015, presso i due principali Aeroporti di Houston IAH e HOU.
La cultura non ha confini e traccia il suo volo planare nel cuore dei viaggiatori. Momenti esperienziali in aeroporto con spettacoli di musica dal vivo che includono un repertorio diversificato con musica classica, jazz, pop e internazionale. La creatività, il dinamismo, la propensione al bello e all’ospitalità al suo più alto livello sono i cardini della cultura di Houston e Harmony in the Air, ne veicola l’essenza attraverso la massima espressione del talento musicale houstoniano. Le esibizioni presso l’IAH si svolgono nel Terminal A, Northside Atrium e nel Terminal D, vicino al gate D8. Presso l’HOU alla Central Concourse Rotunda.

Viaggiare con nuovi occhi conduce verso esperienze emozionali uniche e profonde, ma saper cogliere l’essenza, il sentimento, l’anima di una dimensione nuova, diversa e protesa all’evoluzione ci conduce nel cuore di Houston, eclettica, attraente, dinamica, di carattere, ospitale. Cinque prospettive di una destinazione must. È tempo che l’avanguardia riscriva l’allure del futuro, Now. For ever, Houston.

VISITORS CENTER
1302 Dallas Street – Houston TX.

PARTNERSHIP TOWER
701 Avenida de las Americas
Houston, TX 77010
(713) 853-8100
https://www.visithoustontexas.com/

 

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (11/12/2019)

 

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